Oggi ho il grande piacere di recensire un bellissimo metodo di chitarra Rock scritto dal talentuoso chitarrista e insegnante William Stravato, si intitola Rock Guitar Xperience – Metodo completo di chitarra Rock ed è edito da Volontè&Co.
“Oggi possiamo ipotizzare una teoria del Rock, disegnando un metodo potenzialmente utile a tutti coloro che si avviano allo studio e alla pratica di questo stile in maniera sistematica attraverso procedimenti più accademici, ma non troppo, strizzando l’occhio anche all’istintività e alla creatività, un mezzo che aiuti a riconoscere in questo o quel chitarrista le linee melodiche, tecniche o frasi che accomunano il linguaggio dei grandi che hanno fatto e continuano a fare la storia della chitarra Rock“, questo è quanto si legge in una parte dell’introduzione del manuale, scritta dall’autore stesso.
In effetti mi sembra di poter confermare che l’obiettivo che si era prefissato William è stato pienamente raggiunto, siamo di fronte ad un metodo che porta il lettore e lo studente, dritto nel cuore della musica e della tecnica chitarristica, senza tanti fronzoli, ma fornendo sin da subito tutti gli elementi fondamentali per poter padroneggiare le tecniche ed il linguaggio della chitarra Rock (e non solo, aggiungo).
Ma entriamo nel dettaglio del libro, che è diviso in nove capitoli ognuno dei quali (con vari sotto capitoli) affronta argomenti fondamentali in maniera diretta e molto chiara.
Il primo capitolo tratta della scala maggiore con i relativi modi (spesso sconosciuti o mal capiti da molti), argomentati e trattati in maniera semplice e, a mia modesta opinione, finalmente estremamente chiara, senza inutili voli pindarici che possono solo sviare il lettore.
Sempre in questo capitolo troviamo le varie diteggiature della scala maggiore, sia attraverso posizioni “strette” che attraverso quelle “late”; infine vengono affrontati una serie di esercizi su pattern melodici per l’applicazione pratica dei modi e relativi gradi della scala maggiore. Questi ultimi sono esercizi davvero utili da cui si possono attingere molte idee melodiche.
Nel secondo capitolo vengono sviscerate invece la scala pentatonica e la scala Blues: “La scala pentatonica minore è probabilmente una delle scale utilizzate non solo nel rock ma anche nel jazz, nel pop, etc. Per questo motivo è una scala fondamentale per ottenere le sonorità tipiche dei chitarristi più famosi del panorama rock e heavy metal”.
Anche la scala pentatonica è analizzata attraverso i “modi” (invece che soltanto attraverso i c.d. box, che spesso non fanno capire la reale applicazione armonica della scala), partendo da quelli minore dorico, frigio ed eolio, (corrispondenti agli accordi minori presenti nella scala maggiore sul II°, III°, e VI° grado della stessa), fino allo ionico, lidio, misolodio e locrio; ma non temete la scala pentatonica sarà visualizzata anche attraverso i classici box, insieme alla scala pentatonica minore Blues con la quinta diminuita.
Alla fine del capitolo anche qui troveremo l’applicazione concreta di alcuni pattern melodici che aiuteranno il lettore ad applicare praticamente i concetti studiati prima. Trovo molto utile ed efficace il fatto che insieme ai classici box (che spesso vengono imparati a memoria senza però capirne bene l’aspetto armonico), la pentatonica venga trattata anche attraverso i “modi”.
Il terzo capitolo, poi, tratta uno degli argomenti più belli e fondamentali per tentare di padroneggiare lo strumento, argomento spesso sottovalutato: le triadi.
Troviamo analizzate, e con con tutti i rispettivi rivolti, le triadi maggiori, minori, aumentate, diminuite e sus 2; viene poi spiegato come arpeggiare una triade e come ottenere un arpeggio a quattro voci aggiungendo una voce in più alle stesse; utilissimi gli schemi degli arpeggi a quattro voci, maggiori, minori, e diminuiti, con i relativi rivolti, che consentono di ampliare il proprio vocabolario musicale.
Nel quarto capitolo si entra nello specifico delle tecniche fondamentali della chitarra Rock: il vibrato, il bending, il glissato, la plettrata alternata, l’hammer-on, il pull-off, e il palm muting. Anche questi argomenti sono trattati con estrema semplicità e chiarezza, a mio avviso due peculiarità non scontate da trovare nei vari metodi di chitarra e di musica.
L’autore passa a parlarci delle scale minori, argomento affrontato nel quinto capitolo, dove infatti troviamo tutto quello che serve per capire la costruzione e l’utilizzo della scala minore melodica e della scala minore armonica; anche qui troviamo tutti i gradi delle scale e le diteggiature relative: ipoionico, dorico b2, lidio aum #5, lidio #11, misolidio b13, locrio #2, superolocrio per quella melodica, e minore mag7, locrio 6#min 7b5, ionico aug, dorico #4, frigio dominante, lidio #2, dim alterato diminuito 7, per quella armonica.
Il sesto capitolo ci riporta alle tecniche della chitarra Rock, questa volta trattando le tecniche avanzate, campo in cui William Stravato è maestro: il legato, il tapping, lo sweep picking, lo string skipping, l’hybrid picking, whammy bar.
Si tratta di un lungo capitolo dove tutte le varie tecniche sopra descritte vengono spiegate in maniera analitica attraverso tantissimi esempi ed esercizi; alla fine del capitolo troviamo anche un utilissima discografia (essenziale) consigliata da Stravato (tra cui Allan Holdsworth, Andy Timmons, Brett Garsed, Paul Gilbert, Kotzen, Shawn Lane, Steve Morse, Steve Vai e tanti altri).
Nel settimo capitolo l’autore ritorna ad affrontare l’argomento delle scale, questa volta quelle simmetriche, ossia quelle costruite su una struttura di intervalli costante: diminuita ed esatonale; qui oltre alle diteggiature, sono presenti anche vari licks costruiti con queste scale.
Ma cosa sono i licks? Ce lo spiega William nell’ottavo capitolo che tratta appunto di Style Licks: “Il lick è il termine utilizzato per rappresentare una breve frase con un senso compiuto. All’interno di esso possiamo riconoscere un andamento espressivo generale che è composto da un inizio, una tensione centrale, ed una risoluzione“.
Trovo bellissimo questo capitolo, che con il supporto del CD Audio, esamina vari licks in diversi stili musicali: rock-fusion, rock-blues, heavy metal, neo-classic rock, country-rock, per un totale di ben 50 esempi diversi!
L’ultimo capitolo affronta l’arduo argomento dell’improvvisazione modale con le sue applicazioni pratiche; come dice l’autore stesso, un argomento simile richiederebbe uno spazio e un’esposizione approfondita, ma i concetti fondamentali qui riassunti, e che William ci spiega in questo capitolo, rappresentano un grande punto di partenza per approcciarsi all’improvvisazione modale; all’interno del capitolo troviamo poi ben 12 backing tracks, che grazie al supporto audio del Cd-mp3, consentono al lettore di potersi esercitare sui vari “modi”.
Che dire di questo metodo? sarò, come sempre, molto onesto: a mio parere si tratta di uno dei metodi per chitarra migliori in assoluto, è semplice, chiaro, diretto ed esaustivo. Contiene tutto quello che un metodo dovrebbe contenere senza perdersi in fronzoli teorici e spiegazioni poco chiare che possono solo sviare il lettore, è, inoltre, un metodo che va ben oltre la chitarra Rock, ma che può e deve essere utilizzato da tutti coloro che si approcciano allo studio della chitarra che sia Rock, Pop, Jazz, Blues ecc.
È un metodo utilissimo per l’insegnante che si cimenta con i propri allievi, e può rappresentare un vero e proprio corso di studio per tutti gli argomenti in esso trattati. È, infine, un metodo utile anche per il professionista che voglia approfondire o ripassare alcuni argomenti, insomma un libro da avere assolutamente e da considerare come uno di quelli fondamentali per lo studio della chitarra, non solo Rock.
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