Il precedente The Number of the Beast contiene molti dei pezzi più famosi dei Maiden, ma Piece of Mind è senza dubbio uno dei più interessanti.Qui troviamo l’apogeo della performance artistica di Bruce Dickinson, noti i cambiamenti di linea vocale e tonale che imprime nei vari lavori dell’opera.Una delle cose che più risalta in questo disco è sicuramente il cambio del batterista Clive Burr, che lascia il posto a Nicko McBrain, che ancora oggi suona nel gruppo. Da questo album in poi si comincia a notare l’affinarsi delle tecniche musicali di tutti i componenti del gruppo e l’introduzione di sintetizzatori, oltre ai classici strumenti fino ad ora utilizzati. Il disco apre con Where Eagles Dare tratta dall’omonimo libro e film (non è la prima volta che i Maiden prendono spunto da libri e film per le loro canzoni!).Qui spicca subito lo stile del nuovo batterista molto più preciso del precedente, oltre a questo, la linea vocale azzeccata e scrupolosa è il vero punto chiave di questo brano! Si prosegue poi con Revelation pezzo molto interessante; ascoltandola si capisce subito il suo spessore, è una canzone molto pesante, cantata con passione e dai riffs molto “taglienti”. Flight of Icarus è un pezzo forse poco impegnato, ma dal quale traspare, anche questa volta, l’impressionante linea vocale! Il brano, molto orecchiabile, fu scelto come singolo. Il titolo fa notare l’ispirazione alla mitologia greca, a cui i Maiden hanno voluto riferirsi in questa canzone! Die With Your Boots On è un pezzo molto aggressivo, ma non contiene nulla di particolare, cosa che invece ha la canzone seguente, The Trooper, ricca di carica ed energia. Quest’ultima diventerà negli anni futuri uno dei brani manifesto. Sicuramente un pezzo che non può non essere apprezzato nelle esecuzioni live! Still Life è invece una delle “perle” nascoste del disco. L’introduzione è molto particolare, ci sono alcuni versi registrati al contrario! Questi sono stati inseriti come polemica verso tutti coloro che li accusarono di satanismo, all’epoca dell’uscita di The Number Of The Beast.Il tema della canzone è una strana storia, sembra un racconto horror. La composizione è stata molto particolare, ricca di riffs acustici e grintosi. I pezzi che seguono, Quest Of Fire e Sun and Stell, non sono all’altezza dei precedenti.Su di essi non c’è molto da dire, sono dei classici, che rappresentano il loro inconfondibile stile! Il disco si conclude con To Tame a Land. In principio la canzone avrebbe dovuto chiamarsi Dune, ma lo scrittore Frank Herbert non diede l’autorizzazione al gruppo. Il brano è ispirato alla famosa saga di fantascienza. Musicalmente è il classico pezzo che i Maiden mettono nelle loro track list (come il passato Phantom Of The Opera e il futuro Alexander The Great), pezzi lunghi, complessi ed epici.La lunga parte strumentale rende questo brano ottimo per la chiusura del disco! In conclusione è sicuramente un disco da ascoltare attentamente cercando di carpire tutti i segreti che contiene!
Casa discografica: EMI
Anno: 1983
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