C’è chi dice che nella musica emergente si trovi raramente qualcosa di buono. Sono di solito le frasi di chi, la musica emergente, non la ascolta quasi per niente.
La verità, invece, è che in ogni genere musicale in Italia abbiamo molti talenti che stanno provando con caparbietà e sacrifici a far ascoltare la propria voce, in un mondo sempre più massificato e che dà sin troppo spazio ad altri tipi di intrattenitori che con la musica hanno molto meno a che spartire – per meriti – se non un’immagine accattivante ed eccessive fanfare mediatiche.
A volte è una questione di istinto innato. Che però va supportato comunque con tanto studio e sacrifici, che questo avvenga in qualche accademia o da auto-didatti inseriti in un contesto musicale in cui crescere e accettare continuamente sfide (che raramente è la cameretta di casa…).
I SensAction ben rappresentano le due facce di questa medaglia. La band nasce dall’unione di quattro ex bambini prodigio, termine che forse un po’ ci fa storcere il naso perché sembra voler creare sensazionalismi, ma ciò che è certo è che tutti hanno iniziato a “maneggiare” la musica sin dalla tenerissima età e, indubbiamente, si sente.
Si sente nel loro album di esordio, che non a caso si chiama proprio Istinto.
Tutti nati nella prima metà degli anni ’90, questi giovani musicisti abruzzesi danno vita a un progetto che a pelle potremmo identificare come via di mezzo tra progressive e fusion.
Parliamo di due generi musicali con cui confrontarsi è arduo, ma a quanto ascoltiamo brano dopo brano la band sembra non solo aver digerito le fondamentali, ma aver maturato e rielaborato molti insegnamenti “tradizionali” per un esordio che scorre piacevolmente, con tutta una serie di pennellate diverse che mettono d’accordo gli ascoltatori più attenti alla melodia tanto quanto quelli vogliosi di energia e impatto.
Istinto è un disco prevalentemente strumentale, ma si concede anche la performance vocale di Rosanna di Lisio nel brano “My Good Friend”. Una composizione di grande dolcezza, che per certi arrangiamenti (e non è l’unico brano del disco che ci ha fatto questo effetto) ci ha rimandato l’orecchio a “un certo” Pat Metheny.
Tutto il disco scorre intorno a melodie che colpiscono a primo ascolto. Ma questo non significa che si sia di fronte a un disco “semplice”, casomai “raffinato”. Perché l’interplay certo non manca all’interno dell’ensemble e sembra che tutto scorra con grande agio e naturalezza, sintomo che la formazione è ben più che rodata.
In tutto questo, si innesta quasi sempre a protagonista la chitarra di Christian Mascetta, che è anche autore di tutti i brani, 9 in totale per un album ragionato ma non “didattico”, sicuramente scritto nota per nota ma dove ogni incastro è derivato da una sensibilità epidermica, dall’istinto, appunto.
Non sono da meno i suoi compagni, sempre ottimi e pronti anch’essi a dare prova di gusto e, perché no, un giusto virtuosismo. Ascoltate ad esempio l’ottimo assolo del tastierista Pierfrancesco Speziale sul brano “Nokia”, che ben soddisfa chi ama le montagne russe piene di groove sui tasti bianchi e neri à la Jan Hammer.
Istinto è già da un po’ in giro per le varie piattaforme di streaming musicale ed è anche disponibile per l’acquisto su CD Baby, Amazon, LaFelrinelli e altri store a un prezzo più che accessibile da chiunque ami supportare la buona musica emergente.
I SensaAction sono:
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- Christian Mascetta (chitarra)
- Pierfrancesco Speziale (piano/tastiere)
- Francesco D’Alessandro (basso)
- Michele Santoleri (batteria)
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