Fabio Mariani è un chitarrista e compositore di fama internazionale con un lunga e consolidata carriera musicale alle spalle, che inizia nel 1984 con la pubblicazione de Il Trattato di Chitarra Jazz, un’opera didattica in due volumi diventata ben presto un best seller.
Dall”84 ad oggi l’attività editoriale di Mariani è stata straordinaria, con oltre 500 saggi didattici su riviste prestigiose come Guitar Club, Chitarre, Musica Jazz, ecc.
Parallelamente, ha svolto una notevole attività concertistica in tutto il mondo, collaborando con nomi quali Renzo Arbore, Jeff Berlin, Renato Zero, Danny Gottlieb, Fausto Leali, Teresa De Sio, Claudio Baglioni, Bruno Martino, Umberto Fiorentino, Roberto Ottaviano e molti altri.
Nonché parentesi teatrali come quella con l’inimitabile Gigi Proietti nel 1992.
Anche l’attività in studio è assai prolifica e arrivando ai giorni nostri possiamo ricordare l’ensemble musicale Italian Jazz Guitars, formazione in cui milita anche il bravissimo Gigi Cifarelli, e ovviamente le sue pubblicazioni con Volonté&Co., quella di cui vi parliamo in questo articolo che si affianca alle già presenti Trattato di improvvisazione e armonia moderna e Manuale di accordi, scale e arpeggi.
Prima di parlarvi nel dettaglio di come Mariani ha strutturato questo corso così particolare, ne approfittiamo per porre proprio a lui alcune domande dirette.
Il manuale è rivolto in specifico alla formazione dei chitarristi professionisti. Cosa significa ad oggi, oramai quasi 2020, essere dei professionisti?
Un Professionista è un esperto della materia. Un esperto è una persona che non smette mai di crescere ed adeguarsi alla realtà che cambia. La base di tutto è la preparazione tecnica, scientifica della Musica…
Ormai siamo ad un punto dove la preparazione è ben codificata e i talenti non sopravvivono senza una adeguata preparazione. Ovviamente la preparazione passa anche e soprattutto per un repertorio che renda solida e ben strutturata la nostra identità musicale.
Esistono i “tuttologi” che sono una particolare nicchia di Professionisti, quelli che vengono chiamati nelle produzioni TV o nei lavori Pop, che non eccellono in nessuna particolarità ma fanno tutto bene.
Non siamo tutti uguali e questo è una cosa con cui fare i conti.
Jazz/Pop è un’identificazione che non si sente tutti i giorni come altre, sicuramente meno di altri termini storici come Jazz/Rock ad esempio. Come si può spiegare a un neofita l’esatta classificazione e valenza di questa fusione di generi? Quali gli ascolti consigliati?
In realtà non è una Fusione di generi…
In Conservatorio sono state create 2 diverse Cattedre: Jazz & Pop. Di base devono avere le stesse fondamenta teorico-pratiche, poi nel Jazz si svilupperà di più l’improvvisazione, l’armonia e nel Pop la lettura, il timing, ecc.
Ma lo strumento sempre quello è…
Quanto ha influito – e in che modo – nella composizione di questi volumi l’esperienza “pratica” del musicista Mariani rispetto alla teoria musicale standard?
Tanto! L’Esperienza è tutto…
Dopo tanti anni ho capito le cose che servono in modo assoluto e quelle che possono essere tralasciate. Poi bisogna lasciare sempre quello spazio creativo che rende ognuno di noi unico.
Io con i miei studenti, pur essendo rigoroso (soprattutto in Conservatorio) cerco di guidare ognuno verso la propria strada.
Eccoci quindi nel non facile compito di descrivere questo percorso didattico che, come è facile intuire, si svolge lungo il corso di 3 volumi di difficoltà crescente: livello base, intermedio e avanzato.
Ognuno dei libri è ovviamente corredato di un CD audio in cui si trovano sia le tracce dei numerosi esercizi che un buon numero di backing track su cui esercitarsi e improvvisare.
Come avrete già intuito dall’intervista, il corso è stato studiato per essere anche adattato al Triennio dei Conservatori o per altre di scuole di alta formazione.
Il primo dei volumi, livello base, inizia a farci addentrare nei meandri degli studi melodici e armonici, come da sottotitolo “Scale, Triadi Melodiche e Armoniche“.
Il libro, che si apre con la citazione del compositore Arnold Schönberg “La scala è l’analisi del grado e l’accordo ne è la sintesi“, si divide in due sezioni fondamentali (come del resto anche gli altri due metodi):
- nella prima parte ci si concentra sugli studi melodici, con ben 135 studi basati sulla scala maggiore esaminata nelle 5 aree verticali del sistema CAGED. Qui troviamo scale e arpeggi a gradi congiunti in tutte le loro combinazioni, studi sulla cadenza composta e sul turnaround, tutta una serie di esercizi quindi che formano lo studente nelle sue capacità di orecchio, oltre che di mani, e lo preparano alla didattica che incontrerà nei successivi due manuali;
- nella seconda parte sono presenti gli studi armonici, basati sulle triadi (in posizione stretta e lata). Troveremo i gradi congiunti della scala maggiore, le cadenze e anche qui i turnaorund. L’obiettivo è maturare una chiara conoscenza lungo tutta la tastiera della chitarra.
Questo primo volume è la soluzione perfetta per prepararsi al Triennio nei Conservatori e per affrontare il primo anno di studi con maggiore scioltezza, prima di giungere ad argomenti più complessi. Un anno è un buon termine temporale per affrontare questo primo metodo didattico, con la raccomandazione di studiare sempre a tempo e non avere fretta di inanellare più note di quante ne siano necessarie o di quanto le nostre conoscenze ci permettano al momento.
Sarà più importante avere esecuzioni pulite e a tempo che piene zeppe di note, con limpida coscienza di ciò che stiamo suonando.
Ogni capitolo mostra uno o più diagrammi della tastiera dello strumento, così da rendere chiaro a colpo d’occhio dove ci stiamo muovendo, ed ogni studio è trascritto sia in notazione musicale che in tablatura.
Passiamo quindi al secondo volume, quello degli studi intermedi, con indicazione specifica dell’analisi di “Arpeggi e Accordi a 4 voci nelle Cadenze, Turnarounds & Blues, Warm-Up, Walking Bass“.
Come suddetto, viene ricalcata anche in questo manuale mediano la stessa divisione tra studi melodici e studi armonici.
Nel testo si analizza tutto ciò che è possibile all’interno delle 5 aree del sistema CAGED, sia a livello melodico che armonico: gradi congiunti della scala, cadenze, turnaround semplici e quelli con una dominante secondaria o con due dominanti secondarie e spazio viene dato anche al Blues.
Nella prima parte avremo anche un finale dedicato al riscaldamento (warm-up), con serie di esercizi basati su scale utili a riscaldarsi prima di un’esibizione.
Nella seconda parte si troverà una sezione dedicata agli accordi e un intero capitolo è dedicato esclusivamente alle settime a 3 voci.
Obiettivo di questi secondi studi intermedi è quello di avere una forte familiarità con la chitarra ed essere oramai preparati a materie di alta complessità, affrontando il linguaggio jazzistico vero e proprio.
Eccoci quindi al terzo volume, gli studi avanzati, con le sue “Scale diminuite, Esatonali, Arpeggi e Accordi Alterati su Cadenze, Turnarounds & Rhythm Changes“.
Siamo finalmente arrivati ad esplorare il linguaggio del Jazz, un punto di arrivo che ci apre alle maggiori complessità melodiche e armoniche.
Il lavoro che si farà in questa terza fase del corso ci metterà a stretto contatto con brani del repertorio mondiale su cui applicheremo i principi imparati di volta in volta, così da avere finalmente una perfetta visione del proprio linguaggio chitarristico/musicale jazz.
Ma non solo riusciremo ad avere un nostro linguaggio, ma anche a capire immediatamente quello degli altri musicisti intorno a noi, cosa a dir poco fondamentale.
Non è un caso che qui le backing track siano addirittura 30, un corredo non solo necessario, ma indispensabile.
Da qui in poi Mariani ci “lascia”, non ci tiene più per mano e ci indica la strada su cui dovremo proseguire da soli, da musicisti maturi e in grado di suonare con gli altri e di trascrivere ritmiche e assoli dei nostri artisti preferiti, capirne le dinamiche, le genialità, riutilizzare i concetti chiave grazie al “passepartout” offertoci oramai dalla nostra stessa cultura e conoscenza della musica.
A un costo decisamente affrontabile, intorno ai 20 euro per volume, questo corso è a nostro avviso un ottimo percorso aperto quasi a tutti (ovviamente non ai veri e propi neofiti dello strumento, che prima necessiteranno di un manuale di base teorico-tecnico della chitarra) che ci porterà “dallo svezzamento all’età adulta” nel Jazz, concetti che però potrebbero servirci anche in contesti meno improvvisativi, ma sicuramente altrettanto diffusi quali quelli del genere Pop, nel senso più alto del termine.
Maggiori informazioni direttamente sul sito di Volonté&Co.
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