Dalla penna di ben tre autori, ovvero Carmine Aymone, Michelangelo Iossa e Riccardo Russino, prende vita questo nuovo libro edito dal sempre prolifico editore Hoepli che si intitola senza giri di parole La Grande Storia di Paul McCartney.
Ad impreziosire sin da subito il volume troviamo una prefazione nientemeno che di un altro colosso della musica, ovvero Alan Parsons, pregevole musicista (The Alan Parsons Project) ma anche ben noto genio del suono, visto che come fonico è colui che ha messo le mani su pietre miliari quali The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd ma anche, subito prima, come assistente del fonico Geoff Emerick, al mitico Abbey Road dei Beatles.
Ricordiamo inoltre che Parsons iniziò a farsi le ossa proprio come giovanissimo tecnico dedito al posizionamento e gestione dei nastri di registrazione e se ci fate caso appare anche nel famoso – meraviglioso e lunghissimo – documentario Get Back diretto da Peter Jackson e anche nei vari filmati e foto del Rooftop Concert dei quattro baronetti sul tetto della loro Apple Corps.
Il libro viene pubblicato, non a caso, nell’anno in cui McCartney ha compiuto 80 anni ma a dire il vero vista la sua energia e tutte le iniziative che sta curando sembra ne ancora abbia la metà!
Nel libro viene raccontata la carriera di questo artista – uno dei più grandi autori di tutto il ‘900 – sin dai primi passi da giovanissimo, passando per i primi tempi di gavetta con i neonati Beatles (e i famosi concerti ad Amburgo), per poi approdare all’esplosione del successo e del mito.
E poi ancora, dallo scioglimento dei Beatles agli Wings, condivisi con l’amata moglie Linda, via via fino ad oggi, tempi in cui ancora la sua creatività pare non essersi affievolita quasi per nulla.
Come al solito, la lettura del libro, inserito ovviamente nella collana di pubblicazioni Hoepli a tema musicale a cura dell’infaticabile Ezio Guaitamacchi, segue strade già ampiamente rodate e si rivela ancora una volta piacevole, divertente, scorrevole come non mai e puntellata dai vari riquadri di approfondimento, sempre molto curiosi e interessanti, da potersi godere durante o dopo ogni capitolo.
Anche il contenuto fotografico è assolutamente degno di nota, riportando una cronaca visiva puntuale e anche lo stile di Paul in ogni sua sfumatura a seconda dell’epoca, diversi look per un viso che è sempre rimasto lo stesso e ancora oggi ha gli occhi e i lineamenti che ricordano più un adolescente che un uomo della sua età.
Come dicevamo, se nella prima parte del libro ci si dedica ovviamente ai Beatles e ovviamente a quel magico rapporto fatto di altissimi e bassissimi con l’amico di sempre John Lennon – difficilmente si è più visto un tale rapporto artistico e umano così complementare – viene poi affrontata nel dettaglio anche la “seconda” vita di Paul (nonché la terza, la quarta e così via…) e qui troviamo anche le numerosissime collaborazioni, praticamente incalcolabili, tanto che a dire il vero più che dire “con chi ha suonato McCartney” la frase corretta e “chi ha suonato con lui“.
Fioccano quindi nomi e foto, come Stevie Wonder, Michael Jackson, David Gilmour ma anche, venendo ai giorni nostri, Kanye West o Dave Grohl. Con quest’ultimo ricordiamo la partecipazione al lungometraggio Sound City in cui i membri restanti dei Nirvana si ritrovano a jammare in studio con Sir Paul e in poco tempo tempo danno vita a un brano vero e proprio, “Cut Me Some Slack“.
Il brano vincerà l’anno successivo un Grammy Awards come Best Rock Song….
E qui citiamo le stesse battute del film:
Grohl – “Mi piacerebbe fosse sempre così facile“
McCartney (sorridendo sornione) – “Lo è!“
Perché alla fine questo è McCartney, un polistrumentista che nonostante non abbia mai studiato la musica in senso accademico l’ha sempre assimilata e filtrata come solo i geni sanno fare.
Ha imparato dai migliori (George Martin in testa), dai suoi stessi compagni di viaggio ed è sempre stato in grado, sia nei Beatles che successivamente, di trovare non solo l’idea giusto per “svoltare”, ma la forza di portare avanti il tutto con estremo entusiasmo, passando il messaggio che prima di tutto fare musica vuol dire divertirsi e che il mestiere del musicista è il più bello del mondo (consigliamo a tale proposito anche la visione della meravigliosa recente serie tv McCartney 3, 2, 1 insieme al fonico/produttore Rick Rubin).
In tutto questo, il libro di Hoepli si innesta perfettamente a descrivere, in una sintesi per forza di cose necessaria ma ben gestita, la carriera e gli aneddoti intorno a questo vero mito vivente della storia della musica.
In più, in fondo al libro troverete anche un’interessante sezione “Dicono di lui” con le opinioni di grandi colleghi, da Ian Anderson a James Taylor e molti altri.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Hoepli.
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