Ezio Guaitamacchi non ha certo bisogno di presentazioni in ambito musicale, visto che è uno dei massimi esperti italiani, da tanti anni figura di spicco del giornalismo e della critica del settore nonché conduttore televisivo e radiofonico e, ultimo ma non per ultimo, creatore sul web di Jam TV.
Questa in realtà è solo una breve sintesi di questo autore che ha letteralmente dedicato tutta la sua vita alla musica e che da anni è uno dei curatori di maggiore sucesso in campo editoriale.
Con l’editore Hoepli, infatti, la collana di libri dedicata ad ogni aspetto e curiosità della storia della musica e dei suoi generi e stili, è diventata un punto di riferimento per la maggior parte degli appassionati.
Qui su Musicoff ne abbiamo recensiti già molti, ma c’è forse un libro su tutti che ha segnato il grande successo di Guaitamacchi in libreria e si intitola La Storia del Rock.
Ebbene, visto che la storia va avanti, quest’anno è arrivata la seconda edizione di questo volume che ogni amante del Rock dovrebbe avere sul proprio scaffale.
Il Rock, del resto, è la prima tra le passioni musicali del buon Ezio e lui stesso da molto tempo gira l’Italia portando in vari tipi di locali, librerie e anche aule scolastiche – non a caso visto che lui stesso è un docente – la sua sconfinata conoscenza nonché esperienza personale al fianco di tanti grandi musicisti, e anche un bel po’ di musica, dato che nei suoi incontri col pubblico la lettura viene cadenzata da vere e proprie performance, dello stesso Guaitamacchi insieme, solitamente, a un fidato e bravissimo ospite.
Premesso che…
La Storia del Rock IIa edizione si presenta innanzitutto introdotta da una prefazione davvero d’eccezione, quella di Renzo Arbore, uno che di musica ne ha vissuta davvero tantissima ed ha contribuito in prima persona a farne e, ancora di più, a divulgarne attraverso qualsiasi canale esistente.
Ma cosa c’entra Arbore col Rock? È una domanda che qualcuno potrebbe farsi, anche perché nell’immaginario collettivo è un artista legato maggiormente al Jazz, soprattutto nell’ambito delle big bang.
Ma è lui stesso a catapultarci in un pezzo bellissimo della sua storia personale, raccontandoci di quando “inventò il beat“, ovviamente da non intendersi nel senso dell’aver inventato l’intero genere musicale, bensì…
…no, come sapete non è mio costumo spoilerare, quindi lascerò a voi scoprire cosa successe a un giovanissimo Arbore, che a conti fatti, il Rock lo ha amato e lo ama moltissimo e ne ha vissuto tanti momenti importanti.
Alla prefazione di Arbore segue la dovuta introduzione di Guaitamacchi, per farci capire sin da subito perché, parafrasando ciò che dicevano gli Stones, “non è soltanto Rock’n’Roll” (ma in realtà proprio per questo “ci piace ancora di più“).
In più, ci dà anche le “istruzioni per l’uso” del libro… ma parliamone, appunto, del libro…
Si aggiungono 20 anni di storia
Parlando di questa nuova edizione, inutile dire che raccoglie tutto il meglio della prima aggiungendo ancora più colori, illustrazioni e soprattutto i fatti relativi al nuovo millennio.
L’impostazione del libro è esattamente la stessa che ha decretato il successo di ogni volume curato da Guaitamacchi, cioé una lettura chiara, divertente, mai affaticante, sempre viva e vivace nei racconti e aneddoti che si susseguono e piena di digressioni parallele che possono essere lette durante o anche dopo la fine del relativo capitolo.
Gli stessi capitoli, del resto, pur ovviamente seguendo la logica dell’ordine cronologico – è pur sempre un “libro di storia” – possono comunque essere letti anche seguendo le proprie preferenze o riletti da soli in futuro nei momenti in cui si ricercano determinate informazioni e/o, cosa che consiglio vivamente, mentre ascoltiamo un determinato disco o ci siamo appassionati a un (per noi) nuovo filone musicale o una specifica epoca.
Si tratta quindi di un libro che dovremo tenere sempre vicino a noi perchè aprirà tantissime porte alla nostra conoscenza durante gli ascolti musicali, dando ad essi una migliore caratterizzazione.
Oppure potrà succedere esattamente il contrario, ci farà venire la curiosità di prestare orecchio a qualcosa che ancora non abbiamo sperimentato (o peggio, sottovalutato!).
Come al solito, sempre riferendoci alle pubblicazioni di Hoepli, il libro riporta ogni tanto sul margine laterale delle pagine date e brevi indicazioni di eventi storici collaterali a quanto viene raccontato, per ben identificare il periodo storico in cui certe tipologie di musica e determinati artisti si sono sviluppati, ricordandoci la vecchia ma sempre valida massima che “ogni uomo (o donna, NdR) è figlio del suo tempo”.
Altra ottima intuizione di Guaitamacchi, giustamente rigiocata su ogni volume che cura, è quella di dotare le macrosezioni del libro di un’attenta selezione di dischi (oltre 250 in totale), con tanto di mini-descrizione per dare delle precise indicazioni d’ascolto.
Questo è assai importante per non perdersi in un oceano discografico infinito, una sorta di filo di Teseo per poi proseguire l’avventura dell’esplorazione da soli (magari in un bel negozio di dischi, NdR).
Corsi e ricorsi storici
Chiaramente il lettore di questo articolo capirà che condensare in poche righe la materia trattata nelle quasi 700 pagine di questo libro (non spaventatevi, non è pesante come un mattone di ghisa e la lettura scorre velocissima, oserei dire che è un libro da “divorare”) è davvero impossibile, per cui vorrei concentrarmi un attimo sulla parte dedicata al nuovo millennio.
In questa sezione si parla dei nuovi fenomeni musicali, della direzione, anzi, delle molteplici direzioni e contaminazioni prese dal Rock negli ultimi due decenni.
Il Rock è un genere, anzi, un movimento culturale e plurigenerazionale, che è ciclicamente dato per morto, ma nonostante tutto riesce sempre a rinascere dalle proprie ceneri, donando al mondo qualcosa di diverso (e pertanto, spesso, detestato dalle generazioni precedenti…).
Alcune cose invece, purtroppo, non cambiano e i maledetti corsi e ricorsi storici continuano a spezzare tragicamente vite e potenzialità artistiche straordinarie…
I tempi cambiano e anche le tecnologie e queste hanno enormemente influenzato il mercato musicale e, quindi, la stessa produzione di artisti e band.
Guaitamacchi non può quindi esimersi dal riflettere su tutto questo ripercorrendo un cammino che, paradossalmente, ci ha portato oggi, nel 2022, ad ammirare il balzo evolutivo della fruizione digitale ma allo stesso tempo a vedere rispuntare inaspettatamente e con forza inaudita un vecchio supporto come il disco in vinile sul quale non si può più ragionare parlando di “moda”, visto che stiamo assistendo addirittura alla fondazione di nuove fabbriche deputate alla produzione di questo caro e vecchio amico.
E poi ci sono i concerti che adesso sono anche online, e addirittura i “balconi“, durante la pandemia.
La musica è come l’acqua per certi versi, trova sempre una cavità dove potersi infilare e sgorgare, a differenti livelli, con differente potenza, ma c’è sempre una nuova strada da battere e in questo il Rock non ha mai smesso di essere un vero e proprio “centravanti di sfondamento”.
In definitiva, questa seconda edizione de La Storia del Rock non fa altro che confermare il già alto valore della pubblicazione precedente, dando un’ulteriore mano di vivacissimi colori e consegnando nelle mani di chi ama il Rock una guida straordinaria per i propri intinerari musicali.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale di Hoepli.
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