Dopo un primo tentativo nel 1990 con Lovey, nel 1992 i Lemonheads esplodono sulla scena musicale americana con It’s A Shame About Ray. Cresciuti sotto l’ala creativa della piccola Taag!, etichetta dei grandi Mission Of Burma, decidono di spiccare il volo firmando per l’Atlantic, seguendo le orme di altre indie band di successo come R.E.M. e Hüsker Dü. Il disco è composto da brani ricchi di melodie solari, ritmi ballabili e hooks d’effetto. La voce di Dando, egocentrico leader della band, è la versione malinconica di quella di Joey Ramone; la musica è un riuscito mix tra pop-punk e rock-folk. E’ indubbio il fatto che i Lemonheads siano influenzati dallo spirito di rottura delle band dei coetanei Bob Mould e Paul Westerberg, ma mentre la musica di Hüsker Dü e Replacements mantiene una forte impronta punk, quella dei nostri smorza questa attitudine del momento nel pop, nella ballad folk, nel rock più pacato e spensierato. Ne sono un piacevole e riuscito esempio Bit Part, Rudderless, My Drug Buddy, a cui si aggiunge alla voce monotona e sguaiata di Dando un controcanto femminile. La buona produzione fà emergere un suono pulito, analogico, senza grandi effetti, volontariamente “spontaneo”. Con il boom di It’s A Shame About Ray, Dando conquista le copertine di tutti i megazines musicali e per adolescenti. Inizierà per lui un periodo buio fatto di abuso di droga. Segno di questa instabilità è il fatto che il cantante deciderà 3 volte di cambiare titolo all’album: My Drug Buddy e Buddy per ritornare conclusivamente al titolo originale. Da segnalare, fin dalla seconda ristampa, l’aggiunta della cover Mrs. Robinson di Simon & Garfunkle, in perfetto stile pop punk adolescenziale.
Casa discografica: 1992
Anno: Atlantic
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