Looking Higher è il nuovo EP di Ivan Avicolli, chitarrista che da anni si dedica al mondo della musica in qualità di professionista di livello. Questo EP lo vede impegnato nella composizione di brani strumentali non specificatamente legati ad una linea stilistica ben precisa.
Lui stesso mi informa che i brani sono stati scritti nel corso di svariati anni per poi essere conservati in attesa di incisione, quindi l’omogeneità a volte sfugge piacevolmente in favore di una varietà stilistica stupefacente.
Ma il filo conduttore resta proprio quel suo modo di suonare ogni nota: la sua personalità musicale è talmente forte che il suo tocco sarebbe riconoscibile ad occhi chiusi tra tanti altri. Il fraseggio è fresco e piacevole, gli assolo riescono sempre ad entusiasmare grazie ad una miscela di tecnicismi e melodia, mentre la scelta dei suoni rende al meglio tutto il contesto immancabile in un disco che stupisce sul piano della qualità sia compositiva che esecutiva.
Oltre ad Ivan non possiamo non citare gli altri musicisti che hanno preso parte al progetto, realizzando le incisioni in studio e partecipando agli arrangiamenti: Fabrizio Saullo alla tastiere, Fabrizio Cucco al basso, Cristian Todini alla batteria, hanno dato un contributo su due brani anche Valerio Ciccarelli e Marco Berni, entrambi alle tastiere.
Inoltre è possibile guardare ed ascoltare il videoclip di “Looking Higher”, qui sotto, realizzato con Fabrizio Saullo alle tastiere, Danilo Chiarella al basso, Luca Zamberti alla batteria.
Passiamo velocemente alla tracklist che già dal primo ascolto ci fa notare quanto sia grande la capacità di Ivan di passare attraverso diversi stili mantenendo sempre in alto il suo carattere musicale.
Apriamo con “Looking Higher”, sognante, ariosa e di atmosfera, ambiente nel quale la chitarra riesce ad inserirsi, o meglio ad insinuarsi quasi di nascosto, crescendo dal tema ad un assolo in cui la melodia è il piatto forte. “Life In My Dreams” ha un approccio assolutamente jazzy, ricorda molto le atmosfere à la Yellowjacket, in questo caso oltre al brano in sé sono stato molto colpito dall’ottimo arrangiamento.
“It’s Late” è una fusione tra riff abbastanza rockeggianti e una ritmica incalzante che diviene una base solida per i folgoranti assolo di Ivan. “Acoustic Improvisation” chiude l’EP come fosse un’enciclopedia dei possibili modi di suonare una chitarra acustica.
Insomma questo EP ha tutte le basi per permettere ad Ivan di entrare di diritto tra i nomi che contano nel panorama chitarristico.
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