Due anni e mezzo dopo il fortunato album d’esordio intitolato “Motori E Introspezioni”, la giovane compositrice di origini trentine Maria Devigili è tornata sulle scene con “La Trasformazione”, nuovo album in studio pubblicato per l’etichetta Riff Records il 23 marzo scorso. Nel disco trovano posto dodici canzoni che l’artista classe ’80 ha registrato in quel di Bologna tra il settembre e il novembre del 2014 grazie all’assistenza di Enrico Baraldi de Lo Studio Spaziale e di Lorenzo Ori (Studio Labù).Nonostante la presenza di diversi musicisti, questo secondo Lp della Devigili mantiene un suono piuttosto essenziale e asciutto, lo stesso che andava a connotare il già citato Motori E Introspezioni, un lavoro davvero interessante che analizzammo proprio per la rubrica Italians B-Sides e che fu accolto benissimo dalla critica italiana. In primo piano ci sono sempre le chitarre, specialmente quelle elettriche. Dunque l’impronta rock è evidente.C’è di sicuro una gradevole inclinazione verso il cantautorato nostrano, ma nel complesso i pezzi che costituiscono La Trasformazione appaiono fin da subito incisivi e diretti. Resta intatta la volontà da parte dell’artista di non riempire di parole i testi: con grande maturità e saggezza la Devigili “toglie” e di conseguenza non appesantisce i brani, lasciandoli piuttosto snelli, fluidi e in particolar modo immediati.Sperimentale quanto basta, La Trasformazione è un disco che nella sua complessità non appare fortunatamente ostico, stucchevole. C’è una ricerca musicale importante al suo interno. Ci sono canzoni valide e graffianti come “Quando E Ora” (traccia d’apertura del disco), “Frammento“, “L’Invisibile È Quello Che Ci Sostiene” e “Celestial“. E poi ci sono invece pezzi più morbidi e caldi, basti pensare alla deliziosa “Fiore D’Hiroshima” o alla conclusiva “Verso L’Alto“.Oltre a sottolineare il fatto che durante la lavorazione del disco siano passati in studio tanti bravissimi musicisti come il pianista Gian Maria Fano e il clarinettista Diego Cofone, senza dimenticare il grande Claudio Lolli, protagonista di un inaspettato cameo nell’intro di “Come Una Formica“, è necessario riconoscere il prezioso contributo fornito da Stefano Orzes, che come già accaduto in occasione di Motori E Introspezioni ha saputo esaltare i ritmi incalzanti delle canzoni in scaletta suonando con estrema sensibilità sia le batterie che le percussioni.Un gran bel lavoro insomma. Siamo sicuri che agli amanti della buona musica italiana questo disco darà belle soddisfazioni.Alessandro BasileGenere: RockLine-up:
Maria Devigili – voce, chitarre acustiche, chitarre elettriche, synth, triangolo, glockenspiel, elettronica
Stefano Orzes – batteria, percussioniProgetti simili consigliati: Silvia Caracristi, Dilaila, Pivirama, Valentina LupiTracklist:
1. Quando E Ora
2. Spegnere – Gettare
3. La Trasformazione
4. Frammento
5. Come Una Formica
6. Fiore D’Hiroshima
7. L’Invisibile È Quello Che Ci Sostiene
8. Il Pasto Migliore
9. Celestial
10. La Distrazione
11. L’Ombra
12. Verso L’Alto
Maria Devigili – La Trasformazione
Due anni e mezzo dopo il fortunato album d’esordio intitolato "Motori E Introspezioni", la giovane compositrice di origini trentine Maria Devigili è tornata sulle scene con "La Trasformazione", nuovo album in studio pubblicato per l'etichetta Riff Records il 23 marzo scorso. Nel disco trovano posto dodici canzoni ch
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