Esiste un punto in cui l’armonia musicale e quella spirituale convergono, parole di Pitagora che riassumono al meglio una diatriba che prosegue in ambito musicale da tempo immemore, portata avanti da personaggi anche fra i più celebri nella storia della musica. Nel nostro caso il nome di riferimento è quello di Massimo Varini e del suo nuovo album “Relax and Sleep at 432Hz“, uscito ieri in versione digitale e di cui parleremo a breve, ma con qualche fugace ricerca sul web riguardo l’argomento “LA intonato a 432hz“, un nome molto famoso farà immediatamente capolino sullo schermo. Il nome che andiamo cercando è quello del maestro Giuseppe Verdi. Ancora nella seconda metà dell’800 l’intonazione del LA variava non solo da nazione a nazione, ma anche da teatro a teatro, tanto che era nota la diversità tra il LA a Milano e il LA a Napoli, passando per una diversa intonazione a Roma. Verdi, insieme a Arrigo Boito e Pietro Blaserna, inviati a Vienna nel 1885 per un Congresso Internazionale sull’Intonazione, portò avanti un’importante discussione per l’adozione del LA a 432Hz al posto del LA francese a 435hz (la Francia era l’unica nazione ad avere un LA stabilito da un decreto imperiale).La questione verdiana è vecchia, intricata, davvero difficile da sbrogliare e ricca di leggende e mitologie, che hanno riutilizzato la scelta di Verdi, dettata da una condizione politica europea e italiana molto particolare, come testimonianza a supporto di ben altre congetture.
Non è questo il caso di Massimo Varini che dopo “Urban Guitar” torna su disco con questo nuovo “Relax and Sleep at 432Hz“. Utilizzare “nuovo” come aggettivo è cosa giusta per metà, eppure mai sbagliata. Varini ha deciso di riproporre brani acustici già sentiti nei lavori “My Sides“, “Anacrusis” e “Urban Guitar“, sotto una nuova luce e chiave armonica. Perché 432Hz? Nessuno meglio dell’autore può spiegarlo: “…l’Universo intero è Energia in Vibrazione. Come in molti sanno, il nostro Pianeta Terra “batte” a circa 8 cicli al secondo (Risonanza di Schumann) e partendo da questa frequenza si diramano teorie, afferenti agli studi di Cimatica, che portano ad affermare l’importanza dei 432Hz come pitch di riferimento per il LA. Queste teorie si basano su formule matematiche che esplicano come l’intonazione naturale sia del LA a 432 Hz, così come del DO a 256, tutti numeri derivati moltiplicando la frequenza del nostro Pianeta. Ho letto molto riguardo a questo argomento e ho provato personalmente la grande forza comunicativa che la mia musica assumeva ogniqualvolta ho suonato i miei brani accordati prendendo come riferimento il LA a 432Hz invece di 440Hz.”La missione di Varini con questo nuovo album è quindi molto più ambiziosa di quanto possa lasciar pensare ad un occhio disattento o troppo precipitoso. Varini non specula sull’immateriale ma mette in pratica studi e concetti su cui il mondo musicale (e fisico) ha dibattuto e continua a discutere. Il fine non è quello di riscaldare una già deliziosa minestra, ma piuttosto quello di rischiare là dove è più facile cadere in facili accuse. A conferma del grande impegno profuso nella realizzazione e della fede riposta nei propositi, nessuno dei brani presenti sul disco è stato meramente “tarato” a 432Hz con qualche trucco dietro il banco in studio. La chitarra è accordata di circa ¼ di tono più bassa, la “pancia” del suono diventa quindi più ricca e corposa. I brani sono stati trasposti in tonalità riadattate allo scopo e, citando nuovamente l’autore stesso, le vibrazioni delle corde diventano un tutt’uno con le vibrazioni delle emozioni. L’effetto finale? “Relax and Sleep at 432Hz” suona nuovo in una modalità “inedita”, lasciandosi apprezzare e ascoltare sotto sfumature e punti d’ascolto prima inesplorati. L’album è registrato e suonato alla maniera cui Varini ci ha abituato con tutti gli ultimi lavori acustici: ineccepibilmente, con la classe e la qualità proprie solo di chi vive per la chitarra. Indubbiamente gli intenti e le motivazioni di Varini desteranno qualche commento diffidente di troppo, per lo stesso motivo per cui la diatriba riguardante il LA a 432Hz coinvolge l’evoluzione musicale da secoli senza trovare punto finale. Il plauso più oggettivo va alle modalità, oneste e sinceramente coinvolte, con cui questo disco è stato realizzato. I brani non sono nuovi nella composizione, unico motivo per cui il disco non riesce ad avvicinarsi ai massimi livelli delle nostre valutazioni, ma sono comunque ottima prova di un artista che si dimostra sempre più tale, non solo nelle scelte stilistiche ma anche nell’approccio alla propria attività.
Se Varini a 440Hz aveva colpito sufficientemente a fondo la vostra percezione, non perdetevi assolutamente la versione aurea.
Francesco SicheriGenere: Acoustic
Lineup: Massimo Varini – chitarre
Tracklist:
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