Terra E Libertà, terzo lavoro dei Modena City Ramblers è l’album che più ha subito l’influenza della cultura, ma soprattutto della letteratura, sudamericana. Infatti questo disco è ispirato da scrittori come Luis Sepùlveda, Paco Ignatio Taibo II (sua la frase d’introduzione nel libretto “Non si può vivere senza utopia”), Daniel Chavarria e, soprattutto, Gabriel Garcia Marquez (buona parte dei personaggi di cui narrano le canzoni di questo album hanno lo stesso nome dei protagonisti di Cent’Anni Di Solitudine, il capolavoro del poeta sudamericano). Questa ispirazione viene dai viaggi che i Ramblers hanno fatto nel periodo precedente alla realizzazione di Terra E Libertà in America Latina e in Africa (deserto Saharawi) dove hanno conosciuto alcuni di questi scrittori. Introdotta dalla voce recitante dell’onnipresente Kaba, Macondo Express è il primo esempio di ispirazione a Garcia Marquez; Macondo infatti, è l’immaginario paese in cui è ambientato Cent’Anni Di Solitudine e i Buendia sono la famiglia di cui si narra nel romanzo (“il piccolo Buendia”) e gli episodi sono quasi tutti ritrovabili nel libro (il treno, il ghiaccio, gli acrobati etc.) e l’atmosfera della canzone è proprio quella che ci sarebbe a Macondo… Anche Il ritorno Di Paddy Garcia mantiene l’ambientazione latina, il Messico infatti fa da sfondo alla storia di Paddy Garcia, eroe immaginario venuto dall’unione che i Ramblers hanno fatto tra Paddy, tipico nome irlandese (basti pensare a quanti Irish Pub portano questo nome…) e Garcia, nome questa volta derivante dalla cultura messicana. Paddy Garcia è un po’ l’emblema dei M.C.R. che vedono in lui l’eroe che non lotta “per servire una bandiera ma per lo sguardo stupito e gli occhi dolci dei bambini”. Il Ballo Di Aureliano continua a denunciare la situazione dei popoli del Sudamerica e inneggia alla rivoluzione sulle orme di Pancho Villa; il brano, molto veloce, è caratterizzato dal suono della uilleann pipe di Massimo Giuntini. Il primo brano lento arriva solo con la quarta canzone, Remedios La Bella. Remedios “la bella” è ancora una volta un personaggio di Cent’Anni Di Solitudine, caratterizzata da una straordinaria bellezza e alla fine misteriosamente volata via come un angelo; in concerto questo è uno dei pezzi ormai diventati classici per la band modenese. La prima canzone non ambientata in America latina, Radio Tindouf, è sempre frutto di un’ispirazione venuta da un viaggio. La canzone nasce dopo il viaggio nel deserto del Saharawi dove i Ramblers hanno portato la loro musica e la loro solidarietà. La sesta canzone dell’album è un piccolo gioiellino strumentale, che dimostra come i Ramblers siano capacissimi di eseguire anche brani tecnicamente più complicati: Marcia Balcanica è infatti un pezzo che vede, oltretutto, la partecipazione di Marco Michelini e Luciano “Lucio” Gaetani al mandolino e al salterio. Si riprende la serie interrotta dei brani veloci con Danza Infernale, una canzone di ambientazione “piratesca” molto coinvolgente. Ancora una volta i Ramblers riprendono il tema dell’addio in una canzone, Qualche Splendido Giorno, scritta in musica e parole con un grande romanticismo. La nona canzone di Terra E Libertà è ora una delle canzoni più suonate e che ha riscosso più successo: si tratta di Transamerika, che parla del viaggio compiuto da Ernesto “Che” Guevara con l’amico Alberto Granado attraverso buona parte dell’America latina alla scoperta di persone e costumi di popoli diversi. Un’altro lento (Lettera Dal Fronte) dall’ambientazione quasi Hemingwayana, introduce la canzone più “punk” del disco, Cuore Blindato, che gira tutta su un riff di chitarra elettrica. Segue Don Chisciotte ovviamente ispirata dal libro di Miguel De Cervantes che narra dell'”eroe” in lotta contro i mulini a vento con il suo amico Sancho. In Cent’Anni Di Solitudine c’è tutta l’essenza e il filo conduttore che lega insieme le canzoni di Terra E Libertà: si parla del mondo latino e di tutti i problemi legati ad esso, delle persone che ci vivono e che cercano di migliorarlo. Come in tutti i dischi dei Modena City Ramblers, anche qui l’ultima canzone dell’album è un lento, più precisamente L’Amore Ai Tempi Del Caos è una canzone d’amore ed è forse l’unica contenuta in Terra E Libertà ma che è stata scritta con una grande dolcezza. In conclusione l’album che ha segnato il passaggio dal Combat Folk alla Patchanka Celtica mette in mostra ancora una volta come i cambiamenti di sound e di ambientazione siano all’ordine del giorno in casa Ramblers e che essi non compromettono la forza e le emozioni che riescono a infondere le canzoni.
Casa discografica: Polygram
Anno: 1997
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