Ormai al suo secondo album, Nick Drake (1948/1974), un talento straordinario anche se poco appariscente, sforna un disco con l’intento specifico di sfondare ed imporre la sua presenza ad un pubblico purtroppo sempre poco incline ai suoi “sudatissimi” lavori. Questo tentativo si rivelerà ancora una volta fallace e contribuirà alla depressione del musicista, che lo porterà poi al suicidio.Ciò non toglie che ogni brano di quest’opera raggiunge vette altissime di poesia, accompagnate da una ricchezza strumentale che lascia a “bocca aperta”. Il produttore è Joe Boyd, lo stesso che si occupa dei lavori dei famosi Fairport Convention; della squadra fanno parte anche nomi di grande rilievo: il chitarrista Richard Thompson (anche lui autore dei Fairport Convention), la viola, la celesta e la spinetta di John Cale (dei Velvet Underground), Ray Warleigh al sax insieme con la sezione ritmica (ancora dei Fairport Convention con Dave Pegg e Dave Mattacks). Grazie alla presenza di questi “mostri sacri”, il disco riesce a spaziare dalle atmosfere Folk Pop di Northern Sky, al Cool Jazz riscontrabile in At The Time OF The City Clock, fino ad arrivare a melodie sudamericane come Poor Boy od eteree e fragili come Sunday e l’Introduction iniziale. Un disco straordinariamente intenso! ^__^
Casa discografica: Island
Anno: 1970
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