Produrre un disco lounge nel 2000 può rappresentare il semplice inseguimento di una moda revival per assicurarsi successo in un settore di tendenza ma non totalmente commerciale.Jet Sounds è una piacevole eccezione alle nuove produzioni dance o pop con influenze vintage che vengono spacciate come lounge. E’ come se questo disco fosse stato registrato negli anni ’60, andato perduto e recuperato solo adesso.Non poteva essere altrimenti dato che questo è l’album di debutto di un vero maestro del jazz: Nicola Conte, musicista, produttore, dj proveniente da Bari. E’ stato uno dei primi in Italia a tuffarsi nella scena acid jazz con il Collettivo Fez. Sebbene Nicola Conte abbia ottenuto una notorietà mondiale esibendosi come dj nei più famosi club è estremamente riduttivo definirlo tale, viste anche le sue esibizioni dal vivo in festival jazz internazionali con una formazione composta da giovani talenti del jazz italiano. Il suo sapere accumulato in anni e anni di lavori “nell’ombra” è tutto concentrato in questo primo album: Conte ha miscelato sapientemente jazz italiano e brasiliano, bossa nova, elementi da colonna sonora e un pizzico di ritmi ballabili mai invadenti.Il punto forte del disco, insieme all’inventiva di Nicola Conte è sicuramente la strumentazione dal vivo: non vengono usati “samples” ma una vera e propria orchestra di 18 elementi, così da poter ascoltare un mix fresco, spontaneo, non artificiale. Un disco tutto da ascoltare con attenzione; in effetti qualche frammento di tecnologia è presente, ma talmente ben inserito da non risultare assolutamente fastidioso, anzi, in grado di aggiungere qualcosa in più agli strumenti. Lo scratch dei giradischi e l’effetto reverse sui cimbali sono solo effetti modesti che non influenzano negativamente questo ottimo lavoro. Non c’è altro modo per definire questo disco se non spettacolare: ognuna delle 13 tracce ha il potere di visualizzare paesaggi musicali moderni, rievocare alla mente immagini diverse, come se fosse realmente la colonna sonora di un film. L’esempio pù eclatante di ciò è sicuramente il funk felliniano de La Coda Del Diavolo, ma anche Dossier Omega con le sue influenze indiane, così come le atmosfere da film noir di Jazz Pour Dadine e Fuoco Fatuo.Nonostante Jet Sounds sia incentrato sulla bossa nova è impossibile definirlo propriamente così: le ambientazioni retro-futuristiche, i sitar, i vibrafoni, gli organi Hammond, il funk, rendono questo disco sia adatto ai club, piacevole per i puristi del jazz ed ottimo da ascoltare sia seduti in poltrona oppure ad una festa sulla spiaggia. Un anno dopo la sua uscita, Jet Sounds viene stampato per l’etichetta di proprietà dei Thievery Corporation negli USA, con il titolo Bossa Per Due (un gioco di parole se letto in francese), dove ottiene un immediato successo così come in Giappone. Nicola Conte è uno di quei pochi che ha salvato la lounge dalla rovinosa mediocrià di troppi dj e produttori incapaci ed affamati di denaro, soprattutto è sicuramente l’unico musicista e compositore in grado di raccogliere l’eredià lasciata da Piero Umiliani, dotato come lui di senso dell’ironia ma specialmente di una grande tecnica musicale.
Casa discografica: Schema
Anno: 2001
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