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NoN – Sacra Massa

Ci sono band non convenzionali, difficilmente catalogabili in un genere, musicalmente anarchiche e intellettualmente oneste. Poi ci sono band che rompono gli schemi, che a loro stessa richiesta evitano le convenzioni e le etichette, che rispettano solo il loro credo di sperimentazione, mosse da una ricerca artistica ch

Ci sono band non convenzionali, difficilmente catalogabili in un genere, musicalmente anarchiche e intellettualmente oneste. Poi ci sono band che rompono gli schemi, che a loro stessa richiesta evitano le convenzioni e le etichette, che rispettano solo il loro credo di sperimentazione, mosse da una ricerca artistica che viola le regole del mainstream e alla cui base c’è un ideale forte. È questo il caso del terzetto fiorentino NoN (già NonViolentate Jennifer) che giunge finalmente al debutto discografico con questo più che buono “Sacra Massa“, dopo una gavetta iniziata nei lontani anni ’90.Il comun denominatore che unisce i tre musicisti (Andrea Zingoni voce e chitarra, Massimiliano Leggieri al basso e Alvaro Buzzegli alla batteria) è la misantropia ed il nichiliso, il rifiuto di accettare l’immagine di un’umanità decadente e vuota. L’opposizione nel credere in tutto ciò che rappresenta l’immaginario collettivo, in tutto ciò che è rassicurante o stabilizzante: la società, la politica, i rapporti personali.Non c’è pace nelle lyrics dei NoN, sempre intrise di un pessimismo che pare essere figlio della migliore tradizione cinematografica noir. Assassini, donne fatali, uomini dannati e solitari popolano l’immaginario della band, che tuttavia sa affrontare anche temi biografici  fortemente introspettivi. La proposta musicale del terzetto è dunque molto personale, un Rock d’autore dark e crepuscolare che a tratti ricorda vagamente il Teatro degli Orrori o i Marlene Kuntz.Gli arrangiamenti sono pregevolissimi, mai scontati o banali, e tendono a costruire un sound avvolgente ma allo stesso tempo ermetico come i testi. L’uso delle distorsioni e degli effetti è notevole ed interessante, indubbiamente una delle arme vincenti di cui i NoN dispongono, nonché una caratteristica che rende unica questa band. Grazie a questi elementi, il trio riesce a creare una vera e propria esperienza sonora straniante, carica di pathos che molto ha in comune con lo Stoner o l’Alternative Rock più cupo.Se i suoni di chitarra sono interessanti, sono certamente degni di nota anche quelli di basso e batteria. Il primo strumento risulta essere profondo e robusto, il secondo è martellante e dall’incedere solenne. Certo, non mancano brani più movimentati in cui emerge una forte componente Punk e Grunge.La Fine del Mondo apre il disco con un’introduzione psichedelica, presentandoci un basso cupo e distorto ed una chitarra clean che sbuca con un arpeggio melodico ma estremamente malinconico. La voce di Zingoni, risulta essere teatrale nel declamare versi claustrofobici ed apocalittici. Presagi di distruzione  impregnati di disperazione e puro nichilismo. Sulla chiusura troviamo nuovamente una spirale di suoni saturi, inghiottiti da un vortice psichedelico.Indubbiamente una canzone notevole e convincente. Meno convincente è forse La Farfalla Sul Mirino, più movimentata e rabbiosa della prima traccia ma che non riesce a brillare per ricerca melodica nelle vocals. Molto probabilmente perché qui il cantato recitato tende a non amalgamarsi al meglio con la struttura strumentale dell’intero brano.Peccato è il primo singolo presentato in fase di promozione. Si apre con suoni rarefatti che affiorano da lontano, e riporta alla mente le atmosfere degli Afterhours con le sue lyrics incentrate su una tormentata storia d’amore. Lo Spettro delle Possibilità non convince nuovamente per il discorso fatto precedentemente riguardo a La Farfalla Sul Mirino, ma la seguente Un’Altra Notte la riscatta alla grande.È ancora una volta con un brano fortemente dark che i NoN riescono a rapire l’ascoltatore, trasmettergli la tensione e la drammaticità di una di quelle storie di demoni personali mai sconfitti. Storie di inquietudine e di rabbia, che rivelano la triste quotidianità di un’esistenza vissuta al massimo, sempre in procinto di scontrarsi con la società e le convenzioni. Una biografia di vita vissuta pericolosamente ed intensamente, che nella notte e nella strada trova i perfetti compagni di mille vagabondaggi.L’Uomo Che Sarà è il brano posto in chiusura di “Sacra Massa“. Un viaggio nell’incubo, un salto nel buio. Ci parla di un serial killer pronto a far strage di tutti quelli che incontra lungo il suo cammino. Ma in realtà è ben celata un’invocazione all’avvento di un “uomo nuovo” tanto ardentemente desiderata dal filosofo Nietzsche. Rimane tuttavia un brano fortemente ammantato di ermetismo e decadentismo e perciò di difficile interpretazione sono i suoi versi.

Solo sei brani compongono “Sacra Massa“. Sono comunque brani intensi e catartici, in cui la forma canzone viene annullata, le strutture rigide del brano sono riviste, manca una forma lineare nei brani. I NoN mostrano grande coraggio e determinazione nel mettersi nuovamente in gioco con un progetto interessante ed estremamente maturo.Bisognerebbe lavorare di più sulle melodie vocali ed evitare soluzioni un po’ anonime per migliorare ancor di più la proposta, che di per sé è veramente interessante. Il potenziale è alto ed è d’obbligo a questo punto aspettarsi grandi cose dal terzetto alla prossima uscita, che si spera sia più generosa e sostanziosa. Da tenere d’occhio.Marcello MannarellaGenere: Rock, Wave, Alternative

Lineup:
Andrea Zingoni – voce, chitarra
Massimiliano Leggieri – basso
Alvaro Buzzegli – batteria

Tracklist:

  • La Fine Del Mondo
  • La Farfalla Sul Mirino
  • Peccato
  • Lo Spettro Delle Possibilità
  • Un’Altra Notte
  • L’Uomo Che Sarà