I Pink Floyd accolgono gli anni ’70 con l’enigmatico ed impegnativo Atom Heart Mother. Ancora una volta si tratta di un disco unico nella storia della musica: ben pochi artisti prima avevano avuto l’intraprendenza di pubblicare un disco che in copertina recava semplicemente un’immagine di una mucca al pascolo, senza nomi nè titoli delle canzoni. Soprattutto, pochi altri avevano osato incidere un album la cui prima facciata fosse completamente occupata da uno strumentale ininterrotto di 24 minuti e metà della seconda da un altro di 13. I Pink Floyd hanno però le qualità per permettersi di incidere un brano come Atom Heart Mother, vera e propria sinfonia rock strutturata in sei movimenti senza soluzione di continuità. Un’intera orchestra di fiati ed ottoni accompagna il gruppo in questo pezzo, da ascoltare ad occhi chiusi per le atmosfere che riesce ad evocare. In Atom Heart Mother si fondono temi musicali da film western, parti corali angeliche, sonorità spaziali e ritmi funk che coinvolgono l’ascoltatore in un’esperienza davvero nuova. A fronte della complessità di questo brano, la canzone che segue è un vero capolavoro di melodia dolce e lineare. If fa parte di quella categoria di gioielli per chitarra acustica che i Floyd hanno sempre saputo comporre e frapporre con gusto negli album alle lunghe suites. La bellezza di If risiede nella semplicità dell’arpeggio in tonalità di Mi maggiore su cui si inserisce la delicata slide guitar di Gilmour e una voce dal tono pacato. Segue Summer ’68, una canzone di Richard Wright che sembra avere una struttura altrettanto lineare nella strofa, accompagnata dal solo pianoforte, per variare decisamente nel ritornello dove si inseriscono gli altri strumenti insieme all’orchestra e ai cori. Il pezzo si conclude con un nuovo cambio di tempo a sorpresa. Fat Old Sun è di nuovo una canzone per voce e acustica, basata su un’efficace sequenza di quattro accordi e sulla voce quasi in falsetto di Gilmour, autore nel finale di un eccezionale assolo alla chitarra elettrica sovrapposta alla lap steel. Così come era cominciato, Atom Heart Mother si conclude con uno strumentale ancora più eccentrico del brano d’apertura, a partire dal titolo. Alan’s Psychedelic Breakfast è un esperimento dei Pink Floyd, i cui tre movimenti musicali sono separati da veri e propri rumori domestici, realmente registrati a casa di Nick Mason: fiammiferi che si accendono, il latte versato nella tazza e i cereali che vi crepitano dentro, dialoghi confusi di una prima colazione. In mezzo a tutto ciò, compaiono Rise And Shine, allegro gioco al pianoforte di Wright con la slide guitar sullo sfondo, la sottovalutata Sunny Side Up, in cui David Gilmour intreccia meravigliosamente i suoni di due chitarre acustiche in una melodia delicatissima, il gran finale costituito da Morning Glory, dove si ritrovano ancora tutti gli strumenti del gruppo finchè gli accordi al piano di Rick Wright concludono il brano e la “colazione” per lasciare il posto alla famosa goccia che cade ritmicamente dal rubinetto chiuso male.
Casa discografica: EMI
Anno: 1970
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