Ecco la seconda epica raccolta, studio della band inglese, pubblicata subito dopo la morte del grande Mercury. Accuratamente e magistralmente compilata con la collaborazione attiva dei tre Queen rimasti, la compilation, presentata dalla Emi, potrebbe risultare all’apparenza molto commerciale, ma all’atto pratico rappresenta benissimo lo spirito con il quale la band ha affrontato e caratterizzato 25 anni di musica, visitando un po’ tutti i generi musicali e riuscendo a rimanere sempre ai vertici delle charts di tutto il mondo. Questo secondo capitolo rivisita il decennio 81-’91, articolato attraverso brani storici quali Under pressure, dove la regina nera/Mercury si cimenta in duetto con il duca bianco/Bowie offrendo come risultato un valido esempio di come un brano semplice ed essenziale, possa diventare una hit mondiale da prendere come riferimento quando si vuole parlare di musica con la M maiuscola! Sulla medesima falsa riga si incontra il bolero pomposo ed epico di Innuendo, dove un Mercury emaciato e annullato dal male, riesce ad emozionare tutto il mondo regalando la solita meravigliosa voce da menestrello divino senza il minimo segno di stanchezza o di cedimento. Mitico è l’inserimento di una variazione sull’opera I pagliacci , usato per introdurre la ballata d’amore di It’s a hard life dove tutta la band riesce egregiamente a trasformare in virtuosismo anche ciò che virtuoso non è.Who wants to live forever, tema d’amore tratto dal film Higlander del 1986, costituisce uno dei cavalli di battaglia dei quattro, rendendo al meglio sia associato alle belle immagini delle Highlands scozzesi sul film, sia nell’ambito del famoso e suggestivo video-clip dove Freddie in giacca e cravatta canta il ritornello con intorno circa 2000 candele. Senza paura e con dignità, è presentato anche il brano tecnologico dei Queen, The invisible man, alquanto strano e inusuale per una rock band; l’ecletticità di Mercury & co. riuscirà, comunque, a rendere ancora una volta una traccia apparentemente fuori luogo in un contesto rock, godibile e calzata a pennello, realizzando tra le altre cose un video ricco d’effetti e abbastanza all’avanguardia. A riportare il tutto nella dimensione Rock c’è Hammer to fall, brano vigoroso che mette in risalto, oltre che le ben note capacità vocali di Freddie, anche una discreta tecnica chitarristica del buon Brian May autore del brano. Quasi a voler decretare un arrivederci anziché un addio, ormai consapevole della imminente fine, Mercury offre la malinconica The show must go on , sicuramente un brano tra i più rappresentativi e belli dei Queen datato 1991. E come qualcuno scrisse quel triste 24 Novembre del 1991: la marcia della regina nera è davvero finita, ma noi avremo sempre i suoi passi nel cuore !
Casa discografica: EMI
Anno: 1991
Aggiungi Commento