A distanza di due anni dall’uscita della precedente raccolta, Queen Rocks, la EMI ci propone un nuovo disco a firma Queen, con l’aggiunta di un “+” indicante la partecipazione di artisti del calibro di Elton John, David Bowie, George Michael, Montserrat Caballé e Wyclef Jean (!). La compilation, per forza di cose, non contiene brani inediti nel vero senso della parola, come ci si potrebbe inizialmente aspettare da un “Greatest Hits”, ma solo riadattamenti di vecchi successi, con i sopraindicati “ospiti” alla voce, o canzoni che avrebbero meritato un posto nelle precedenti raccolte e che per vari motivi sono state escluse; mi preme ricordare, una per tutte, Princes of the Universe, tipico esempio di rock in puro stile Queen, duro e melodico allo stesso tempo. Degna di nota è poi la presenza, come bonus track, della non famosissima Thank God it’s Christmas, brano natalizio composto nel 1984 e proposto unicamente come lato B senza mai apparire su nessun LP. Detto questo, bisogna dire che il disco ad un primo ascolto scorre via bene, The Show Must Go On seppur cantata da Elton con una tonalità inferiore rispetto all’originale, risulta comunque toccante; Under Pressure forse ha addirittura guadagnato qualcosa dal remix; Barcelona (brano di Freddie solista) è presente con un missaggio leggermente differente dall’album di provenienza e Somebody To Love è la versione del Freddie Mercury Tribute del ’92 e ha il merito di mostrare appieno le doti vocali di George Michael. Per il resto sono tutti brani più o meno noti, con in più alcune delle fatiche soliste di May e Mercury e l’aggiunta della struggente Las Palabras De Amor, ballata cara agli innumerevoli fans sudamericani della Regina. Unico neo appare la “particolare” versione rap di Another One Bites The Dust proposta da Wyclef Jean, discutibile sia per l'”esecuzione” che per inserimento nel disco stesso, tenuto conto del contesto e del fatto che qui non si può parlare di collaborazione ma di semplice riadattamento del brano! In definitiva si tratta di un album che potrebbe rivelare delle piacevoli sorprese per chi di Mercury & co. non è un fan sfegatato o per chi, essendolo da poco, deve ancora scoprire molto sia del pianeta Queen, che di tutto ciò che ad esso è collegato (e in quest’ottica si spiega l’inserimento di brani di May e Mercury solisti). Inutile negare però che per il fan “canonico” si tratterà dell’ ennesima spesa utile solo ai fini collezionistici, in attesa di una possibile rinascita che potrebbe celarsi dietro il famoso “secret project” di cui si parla ormai da tempo. In ultima analisi c’è da dire che, pur se gradevole nell’insieme, Greatest Hits III fa sorgere il sospetto che dietro si celi una mera operazione commerciale e che la EMI stia cercando di spremere tutto il possibile da un gruppo che ha fatto la storia del rock per un quarto di secolo. Se questo è vero, rimane però da spiegare perché Greatest Hits III , e più ancora Queen Rocks, non abbiano goduto della giusta promozione commerciale e perché, allo stesso modo, sia stato praticamente ignorato il fenomeno Brian May, che ha già sfornato buoni album e che, con la sua band formata da elementi di prim’ordine, ha regalato ottimi concerti in mezzo mondo.
Casa discografica: EMI / Parlophone
Anno: 1999
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