Nel Settembre del 1996 esce quello che doveva essere l’ultimo album dei R.E.M. per l’etichetta Warner Bros, l’ultimo dei cinque album contrattati con la multinazionale americana ai tempi di Green. Le attese per questo album erano quindi anche rivolte al futuro, alle strade che il gruppo avrebbe percorso di lì in avanti. Questo lavoro esce dopo il secondo tour mondiale (che partì poco dopo la pubblicazione di Monster) e ne risente fortemente. New Adventures In Hi-Fi è un album “on the road”, scritto quasi completamente durante le tappe dei concerti. Era ferma intenzione della band trasportare in un album di studio le stesse atmosfere derivanti dall’impatto live. Per raggiungere questo scopo si decise di arrangiare le canzoni proprio a partire dagli scarni demo registrati sull’otto-tracce nei posti più disparati: The Wake-Up Bomb e Departure, ad esempio, sono state ideate durante i soundchecks; Be Mine è nata sul “tour-bus” durante gli spostamenti da una città all’altra; l’ossatura di Electrolite è stata addirittura composta da Mike Mills su una pianola mentre si rilassava seduto nel corridoio di un albergo. Inoltre, in molti casi, si sono lasciate inalterate alcune tracce appartenenti ai demo originali per poi sovrainciderne delle altre in studio: è proprio questo il segreto che sta dietro il sound grezzo ed estremamente coinvolgente del disco. Il tipo di rock proposto da New Adventures In Hi-Fi è comunque differente rispetto a quello presente in Monster, i due albums sono tra i più intensi ed adrenalinici prodotti dalla band georgiana ma in questo ultimo lavoro lo stile si fa meno appariscente e più incisivo. Bill Berry macina impressionanti quartine di batteria, quasi un testamento spirituale prima di lasicare la band; Peter Buck torna ad abbassare il volume della Rickenbacker per decidersi ad alzarlo solo quando è strettamente necessario. Lo stile marcatamente “hard & glam” lascia quindi il passo a composizioni più variegate, tornano ad essere più intellegibili sia gli accordi aperti di Buck che le armonie barocche di Mike Mills con basso e pianoforte. Il fatto che quest’opera sia stata realizzata durante le tappe del tour, senza avere un progetto ben definito come invece da sempre i R.E.M. ci hanno abituato, non deve essere considerato come un limite; questo album ci fornisce un nuovo importantissimo tassello che va a completare l’intricato puzzle R.E.M. fornendoci il lato più spontaneo e “live” della band. Ecco il parere di Michael Stipe: “L’idea era quella di mettere insieme del materiale che era stato registrato durante il tour con altro materiale che avevamo inciso già da tempo. Volevamo, però, produrre il tutto in modo che non si potesse sentire troppo la differenza tra le canzoni dal vivo e quelle in studio, ma anche che non si perdesse l’immediatezza e l’impatto di una canzone registrata in presa diretta. Alla fine volevamo un album che, pur essendo realizzato in studio, potesse portare a tutti l’atmosfera di un concerto dal vivo”. Non a caso il tema centrale di questo lavoro è il viaggio, i testi affrontano spesso questa dimensione sia fisica che mentale ed anche l’artwork della confezione aiuta a calarsi in uno spirito libero ed itinerante. A rendere il tutto ancora più interessante c’è la presenza di Patti Smith, autentica musa ispiratrice per la band. Michael e Patti danno vita ad un fantastico duetto in E-Bow The Letter, la promo-track dell’album, una canzone bellissima ed anche molto originale, pur senza eccedere nelle sperimentazioni di Monster. Anche Buck può finalmente coronare il suo sogno di suonare insieme all’idolo della sua adolescenza e ci regala magnifiche vibrazioni con l’ausilio dell’effetto “e-bow” che contribuisce al titolo del pezzo. New Test Leper è l’orgoglio di Stipe, a suo modo di vedere è uno dei testi che gli siano meglio riusciti da sempre. Questa canzone, insieme al trittico di chiusura, rappresenta il puro ed inconfondibile stile R.E.M. mentre una citazione a parte la merita Leave, una composizione preziosa ed unica nel suo genere. Più che parlare, qui è proprio il caso di ascoltare! The Wake-Up Bomb, Undertow, Departure e Bittersweet Me sono degli assalti sonori che collocano queste canzoni sicuramente tra le outtakes di Monster mentre Binky The Doormat e la strumentale Zither sono due pezzi alquanto bizzarri e difficilmente classificabili. Non meno strano e particolare è il brano di apertura, How The West Was Won And Where It Got Us. Trattasi nella fattispecie di una sorta di reggae anestetizzato, una composizione tra le più inconsuete nel repertorio remmiano. Concludiamo questa panoramica con Be Mine, l’anima sensibile e romantica dell’album, una canzone pregna di un’atmosfera così calda ed avvolgente che riporta alla mente la magia del Natale. New Adventures In Hi-Fi ha la stoffa per diventare presto un classico, non dobbiamo dimenticare che c’è tutta una nuova generazione di persone che ha scoperto i R.E.M. con questo disco. Brani come E-Bow The Letter, Be Mine o Electrolite stanno facendo incetta di proseliti in ogni dove, nello stesso modo in cui cinque anni prima mezzo mondo si era letteralmente innamorato di Losing My Religion ed Everybody Hurts. Che la nuova avventura abbia inizio!
Casa discografica: Warner Bros.
Anno: 1996
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