La leggenda vuole che Robyn Hitchcock, nato a Londra nell’East Grinstead nel 1953, a 21 anni si sia recato a Cambridge alla ricerca del suo mito Syd Barrett e pur non avendolo trovato, abbia trovato la spinta ideale per intraprendere la carriera di musicista. Quello che contraddistingue Robyn, sia come solista che come leader dei Soft Boys, è una spiccatissima vena psichedelica unita ad una non meno presente spigolosità tipica del Punk Rock. Queste due caratteristiche lo renderanno in seguito popolare sia tra il pubblico “nostalgico” dei ’60 (anche per la sua voce dal timbro molto “lennoniano”), sia tra gli amatori della new wave. Il disco è il primo registrato in quasi totale “solitudine”, tutti gli strumenti sono suonati dall’autore, eccetto rare eccezioni dove si avvale della presenza del sassofonista James Fletcher, del bassista Chris Cox e di James A. Smith ai…”lamenti” ^_^L’album è senza dubbio molto intimista, la presenza della chitarra e della voce come unici strumenti portanti lo rende quasi “notturno” come si può dedurre dai titoli dei pezzi di apertura e di chiusura; si passa infatti da ballate malinconiche, ad esempio I Often Dream Of Trains la title track, a piccoli brani psichedelici e surreali, Furry Green Atom Bowl il tutto farcito da liriche meravigliose che lo avvicinano molto alla poetica stralunata del suo amatissimo Syd Barrett. In seguito Robyn Hitchcock formerà gli Egyptians con i quali darà seguito a quello che rimane uno dei più importanti esempi di poetica dei nostri tempi insieme ad altri grandi come Patty Smith o Leonard Cohen.
Casa discografica: Midnight Music
Anno: 1984
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