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Septic Flesh – The Great Mass

I Septic Flesh (o Septicflesh, dopo la reunion) e Omero, il leggendario autore greco, oltre la nazionalità, hanno in comune la dote di saper cantare "Ire" (“Cantami, o Diva, del Pelìde Achille, l'ira funesta...”) in maniera epica.Se vi sembra che con questo paragone abbia accostato, in maniera un po' azzardata, s

I Septic Flesh (o Septicflesh, dopo la reunion) e Omero, il leggendario autore greco, oltre la nazionalità, hanno in comune la dote di saper cantare “Ire” (“Cantami, o Diva, del Pelìde Achille, l’ira funesta…”) in maniera epica.
Se vi sembra che con questo paragone abbia accostato, in maniera un po’ azzardata, sacro e profano direi che siamo sulla strada giusta: quello che fanno i Septic Flesh è proprio questo, infatti.
Il sacro è l’orchestra filarmonica di Praga, con le sue maestose orchestrazioni, il profano è il Death Metal suonato in maniera magistralmente violenta dal quartetto di Atene: dal connubio di queste due componenti si erge una struttura monumentale e possente, dalle architetture complesse e ricercate.Non hanno inventato niente di nuovo certo, Metal e musica Classica hanno già dato molti frutti più o meno interessanti, ma i Septic Flesh, con “Communion” e quest’ultimo “The Great Mass”, si stanno dimostrando tra i più abili maestri di questa alchimia: Christos Antoniou oltre a essere un buon chitarrista compone, infatti, delle ottime trame orchestrali che nelle mani di musicisti capaci come quelli di Praga si stanno dimostrando l’arma vincente della band dopo la reunion del 2007.In “The Great Mass”, ancora più che in “Communion”, questo “quinto componente” dimostra la sua importanza per il gruppo di Atene amalgamandosi e valorizzando notevolmente le melodie, anche nella loro componente orientaleggiante, tra le sfuriate puramente Death/Black.
Queste ultime si basano sulle ritmiche serrate, pesanti ma con un occhio alla melodia di Sotiris Vayenas e il già citato Christos Antoniou, e su Fotis Benardo che dietro le pelli fa un lavoro chirurgico ad alto tasso tecnico. Seth Siro Anton al basso è piuttosto lineare e in ombra, mentre la prestazione vocale è buona, pur non essendo il timbro del suo growl particolarmente degno di nota; da sottolineare invece la voce clean di Sotiris, che riesce ad enfatizzare numerosi momenti.
Da queste basi la compagine ellenica non può che costruire un album solido, potente e, anche se privo di potenziale rivoluzionario o sperimentazioni compositive concrete oltre l’apporto già citato dell’orchestra, estremamente godibile.L’apertura è affidata a “The Vampire From Nazareth”, canzone a grande impatto e primo singolo estratto, dall’inizio accattivante che si perde in una brutalità coinvolgente fino all’epica litania finale. “A Great Mass of Death” ha un incedere lento nel suo intrecciarsi di cori angelici e growl, con numerosi intermezzi puliti in cui spicca la perizia tecnica di Fotis Bernardo. “Pyramid God” prosegue sulla linea della traccia precedente in quella maniera, epica, melodica e maestosa, che è tratto caratteristico di tutto l’album.
In “Five-Pointed Star” si accentua la componente aggressiva attraverso i ritmi serrati, mentre “Oceans of Grey”, sostenuta maestosamente dall’orchestra, è uno degli episodi più imponenti e meglio riusciti dell’album. “The Undead Keep Dreaming” è un Black Metal atmosferico che non può non risultare tetro, ma anche coinvolgente come la successiva “Rising”, che torna ai maestosi inni melodici. La raffinatezza delle orchestrazioni contraddistingue “Apocalypse”, con l’orchestra filarmonica di Praga che poi si adatta perfettamente a giocare con i ritmi folli e ossessivi di “Mad Architect”.
Infine “Therianthropy” chiude l’album senza infamia né lode, in maniera piuttosto lineare.Non bisogna dimenticare di mettere l’accento sull’ottima produzione di Peter Tägtgren e le tematiche del disco che, a dispetto delle apparenze, sembrano sfuggire ai soliti cliché anticristiani verso una dimensione filosofica sicuramente più piacevole ed interessante.
“The Great Mass” è un disco piuttosto raffinato capace di saziare anche gli ascoltatori più esigenti, pur non avendo, come già accennato, creato nulla di nuovo. Quello dei Septic Flesh è uno degli album Metal più riusciti di quest’anno e ascoltarlo è un piacere catartico consigliato a tutti.Genere: Symphonic Death Metal

Line- up:

Seth Siro Anton – basso, voce, artwork
Sotiris V. –  chitarra, voce pulita  
Christos Antoniou – chitarra, campionature, orchestrazioni
Fotis Benardo – batteria

con la partecipazione dell’Orchestra Filarmonica di Praga.

Tracklist:

  • The Vampire From Nazareth 
  • A Great Mass Of Death 
  • Pyramid God 
  • Five-Pointed Star 
  • Oceans Of Grey 
  • The Undead Keep Dreaming 
  • Rising 
  • Apocalypse 
  • Mad Architect 
  • Therianthropy 
  • Francesco “Forsaken_In_A_Dream” Cicero