Il progetto The CracKers prende forma a Ragusa nel 2008, anno in cui il chitarrista Giuliano Spadaro decide di mettere su una band assieme al bassista Davide Cavalieri e al batterista Alberto Difalco. Pochi mesi dopo, fa il suo ingresso nel gruppo il cantante e chitarrista Gianmarco Canzonieri, dando alla formazione di partenza il giusto assetto per elaborare qualcosa di valido e concreto con un sound in bilico tra l’alternative rock e la musica wave.Il debutto discografico dei The CracKers avviene nel febbraio del 2011, quando vede la luce l’Ep autoprodotto “Time To Leave This Night“. Nel settembre di quella stessa annata un altro musicista si aggiunge al gruppo: Giuseppe Cassarino. Organista, violinista ma anche addetto ai synth, Cassarino andrà ad accentuare con le sue preziose intuizioni sonore certe sfumature dark fino a quel momento non così facilmente rintracciabili nello stile della band.Dopo un lungo e parsimonioso lavoro effettuato in studio di registrazione, il 21 dicembre del 2013 i The CracKers hanno pubblicato il loro primo album. “So Here’s The Thing“, questo il titolo della raccolta di canzoni originali, esce senza il supporto di alcuna etichetta. Desiderosi di mantenere e sviluppare un suono particolare e di non farsi dare determinate direttive dall’alto, i The CracKers hanno optato di nuovo per l’autoproduzione.
Una scelta del genere gli fa davvero onore, se non altro perché testimonia la voglia da parte del gruppo di non snaturare affatto il proprio modo di fare musica per soddisfare le esigenze di chi si propone di puntare su loro. Massima stima dunque.I nove pezzi che compongono “So Here’s The Thing“, registrati, mixati e masterizzati da Erik Fransson, denotano una compattezza che non va affatto sottovalutata. Ogni canzone di questo disco sembra funzionare. E in tal senso giocano un ruolo fondamentale gli arrangiamenti, strutturati con grande sapienza e lungimiranza. “So Here’s The Thing” si divide sostanzialmente tra episodi ritmati e accattivanti (Hypnopaedia, You Don’t Know, Distorted Voices e The New, The Same su tutti) ed altri invece più rallentati ma in ogni caso efficaci, basti pensare alla title-track, a Separate Ways e alla conclusiva Stendhal Syndrome.Non siamo di fronte ad un disco magistrale, questo bisogna dirlo. Ma ritenere “So Here’s The Thing” poco interessante sarebbe davvero ingiusto. Del resto, di buoni colpi in questo album ce ne sono diversi.
Chi ama particolarmente le sonorità oscure molto in voga negli anni Ottanta, i giri di basso incalzanti in stile Joy Division e i guizzi melodici simili a quelli sperimentati dagli U2 all’inizio della loro carriera troverà abbastanza intrigante questa produzione discografica dei The CracKers che, in ogni caso, non guarda solo al passato ma si fa apprezzare più che altro per un modo tutto sommato moderno di scrivere e comporre. Se li promuoviamo? Certo che sì. La sufficienza è pienamente raggiunta.Alessandro BasileGenere: Rock, WaveLine-up:
Gianmarco Canzonieri – voce, chitarre
Giuliano Spadaro – chitarre
Gianpaolo Cassarino – organo, synth, violino elettrico
Davide Cavalieri – basso
Alberto Difalco – batteriaProgetti simili consigliati: Charme, Letatlin, The Whip Hand, UnmaskTracklist:
1. Hypnopaedia
2. You Don’t Know
3. Distorted Voices
4. So Here’s The Thing
5. The New, The Same
6. Separate Ways
7. But Inside Doesn’t Matter
8. Uncomfortable Silences
9. Stendhal Syndrome
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