Parliamo di un gruppo divenuto leggenda grazie alla new wave (1979-1983) ed alle sue capacità di evolversi senza perdere il proprio stile unico, i The Cure fanno parte di quella categoria, se categoria si può chiamare, di gruppi che non devono il loro successo alle loro abilità strumentistiche ma alla loro espressività, alla capacità di arrangiamento e di creare atmosfere coinvolgenti; come era caratteristica di moltissimi dei gruppi della corrente new wave spesso i musicisti non erano di grande qualità o addirittura s’inventavano musicisti. Questo forse li penalizzava da un punto di vista tecnico, ma gli dava libero sfogo in tutto il campo espressivo e emozionale. Non si trattava di comporre una canzone, ma di creare un sound ed un’atmosfera. Grazie a queste caratteristiche, molto forti nei The Cure, i gruppi si formavano e vivevano. Una musica essenziale e diretta.Quest’album è uno dei più famosi del gruppo, conosciuto per singoli come Lullaby, Pictures Of You, Love Song e Disintegration. Come tipico della corrente degli ’80 il basso è in primo piano e conduce la canzone. La voce unica di Robert Smith aggiunge un’espressività eccezionale alle melodie. La batteria dà la caratteristica alla canzone, donandogli ritmo e corposità. Tutti gli altri strumenti sono un pò d’accompagnamento ma comunque investiti dell’importante responsabilità di creare la giusta atmosfera intorno al corpo principale, senza la quale la canzone sarebbe noiosa e ripetitiva. Sicuramente un disco da sconsigliare a chi ricerca le capacità tecniche dei musicisti, fortemente consigliato invece a chi sa apprezzare le sonorità emozionanti che questo gruppo è capace di creare. Un consiglio da parte nostra è quello di ascoltare con attenzione l’intreccio di suoni e come si amalgamino bene, pur tenendo una loro singolarità, nell’introduzione della traccia undici: Homesik sicuramente emblematica per riuscire a carpire le capacità emozionali del gruppo.
Casa discografica: 1989
Anno: Fiction Records
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