Tricky non sarà conosciuto ai più come tante boy-band che popolano il panorama musicale odierno, ma di sicuro fa parte di quel novero d’artisti che può vantarsi di apportare qualcosa di nuovo e originale. Peccato che dopo il suo primo album, Maxinequay (1995), si sia chiuso in sonorità forse troppo cupe e inaccessibili anche per molti suoi fans, tanto da scontrarsi e poi rescindere il rapporto con la sua stessa casa discografica.Tricky torna oggi con una nuova etichetta, un nuovo album e, a dar retta alle dichiarazioni di rito, con una rinnovata ispirazione. Blowback si impone alla nostra attenzione non solo per queste premesse, ma anche grazie ad una lista di partecipazioni artistiche davvero di prim’ordine: Red Hot Chili Peppers, Alanis Morissette e Cindy Lauper.Blowback è un miscuglio di stili disparati, che, unito alle partecipazioni di artisti così diversi tra loro, generano quasi inevitabilmente tanto crossover; dai due pezzi che vedono il contributo dei Red Hot Chili Peppers, Girls e Wonder Woman, momenti rispettivamente di rock/metal e funky estremo, al ragamuffin di Over Me e Evolution Revolution Love (quest’ultima forse una delle tracce migliori nonché primo singolo del disco), al trip hop del pezzo d’apertura, Excess, a passaggi invece difficili da decodificare come You Don’t Wanna, dove la fa da protagonista la voce di Ambersunshower.Blowback è un disco molto ambizioso, come tutti gli album del guru del trip hop di Bristol, un’ambizione che in passato, come scritto all’inizio, gli è costata non poco in termini commerciali. Ma a Tricky evidentemente poco importa delle copie vendute, e anche quest’ultimo lavoro necessita di un ascolto ripetuto, ma soprattutto attento, lungo tutte le undici tracce, cercando di non perdersi tra le continue variazioni di stili musicali o tra le cupe sonorità che hanno reso celebre Tricky.Di sicuro non annoierà l’ascoltatore che probabilmente farà fatica a recepire tutte le tracce, visti i numerosi estremismi musicali presenti nell’album, ma proprio per questa esplorazione nei vari generi il disco non mancherà di far parlare di sé, confermando nuovamente che Tricky non sarà famoso come molte boy-band, ma almeno potrà vantarsi di destare l’attenzione degli ascoltatori più raffinati e curiosi.
Casa discografica: Epitaph
Anno: 2001
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