Certo non potevo deludere le aspettative di una giovin fanciulla dalla voce bella (anche al cellulare) e dell’amico che me l’aveva indirizzata… d’altra parte il momento Covid era veramente tragico, avevo appena perso un amico e ne avevo un altro in ospedale, oltre quelli meno critici!
Ma come dire di no a una voce bella? Adoro le sfide a prescindere dal genere musicale, sono notoriamente un onnivoro musicale, preferisco generi come classica, etnica e barocco, ma non disdegno jazz ed elettronica né pop o altro.
Per capire di cosa si tratti e per prepararmi al meglio, chiedo i pronto ascolti (rough mix in gergo tecnico) e poco dopo via wetransfer arriva una gran bella sorpresa!
Infatti i brani sono stati registrati in modo professionale presso il Forward Studio di Grottaferrata (per i crediti potete vedere l’allegato in PDF), i musicisti sono decisamente bravi e gli arrangiamenti originali e musicalmente interessanti, come commenterò nel finale.
I testi poi… beh, vi rimando di nuovo all’allegato PDF…
Quindi ci siamo organizzati alla grande, ovviamente con mascherine e il massimo della sicurezza per tutti nonostante il mio studio sia a piano terra e possa arieggiare senza impianti di condizionamento/ricircolo d’aria.
Giada Gallinari arriva con Tommaso Testa, sue braccia batteristiche per tutto il progetto, nonché co-produttore.
Dicevo Giada, semplice, quasi naif, ma una presenza non minore, direi autorevole, pronta a rimettere in gioco la sua interpretazione di “One Day” che non la convinceva al 100%… trovo giusto questo approccio perché “non c’è una seconda prima volta“.
Al solito avevo detto a Giada e Tommaso di portare le loro cuffie personali per avere un riscontro sonico conosciuto, non che le cuffie dello studio siano pessime, ma la scelta doveva essere rapida e indolore, non ci sarebbe stato modo né tempo per fare una seconda sessione!
La scelta dei microfoni
Grande sfida per la voce, non avendo a disposizione (a differenza di Forward) lo splendido Gefell CMV563-M7S, che adotta la prestigiosa capsula in M7 inventata da “un certo” Georg Neumann, dopo un po’ di prove con i soliti 7 modelli, ho scelto l’accoppiata Schoeps MK2S e Townsend Labs Sphere L22™.
Il primo ci ha fornito il dettaglio impulsivo tipico dei microfoni a capsula stretta, il secondo una simulazione molto realistica di microfoni valvolari vicini, almeno storicamente, al Gefell.
Il risultato si è dimostrato subito molto interessante, consentendo a Giada di studiare e approfondire la sua parte vocale grazie alla risposta impulsiva dello Schoeps, poi lo studio delle simulazioni di altri microfoni ci ha dato il colore necessario per altri dettagli dell’esecuzione.
I brani dell’EP Calante
Parlando dei brani, sono storie raccontate con raffinatezza e crossover di diversi generi musicali, partendo dall’intimismo di “Dissonante” alle atmosfere jazzate intrise di rock fusion di “Damnatio Memoriae“, per arrivare alle rarefatte atmosfere electro-dnb-pop di “Sleep Tight“.
Il mio preferito è “One Day“, ma non per quante volte l’ho ascoltato e per l’adozione di due miei piccoli suggerimenti (secondo il mio stile di fonico), quanto per la ricchezza e varietà di atmosfere (in primis il riferimento sonico a “Fear” di John Cale, 1974, co-prodotto con Eno & Manzanera) fino agli archi arrangiati da Fabrizio Convertini in poco più di 5’.
Conclusione? Sproniamo questi giovini a spingere ancora di più e superare Calante, perché c’è sempre più richiesta di musica per musicisti, ed è nostro dovere segnalarla in questo periodo di offerta frammentata, nella quale è difficile orientarsi…
Spingere anche nei concerti, vista l’ottima esecuzione di Sleep Tight al Sonus Factory, registrata e masterizzata da Feliciano Zacchia.
Per chi volesse ascoltare con calma, i brani dell’EP sono tutti su YouTube…
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