Così il leader della band, Ian Anderson, decide di dargli pan per focaccia e nel 1972 la band pubblica un album che come titolo riporta proprio Thick as a Brick (tradotto letteralmente “spesso come un mattone”, espressione con cui si indica di solito una persona non molto arguta).
L’album è pura ironia a 360 gradi. A partire dal titolo, per proseguire poi al concept di fondo, la cui trama parla di un bambino prodigio che vince un concorso di poesia ma viene squalificato quando malauguratamente inciampa su una parolaccia.
La stessa composizione è un’estremizzazione ironica del progressive rock, poiché l’album è composto da un solo, lunghissimo, omonimo brano. Un “mattone”, appunto.
Ma in realtà un mattone non lo è davvero, perché si tratta di una composizione bellissima, che i fan accolgono a cuore aperto e ancora oggi è ritenuta uno dei più alti vertici del gruppo inglese.
Come ultimo “guizzo” i Jethro Tull si concendono una copertina alquanto particolare: non si tratta infatti di una solita cover, ma di un vero e proprio giornale, un quotidiano, che si può aprire e leggere. All’interno ci sono articoli (dei più disparati e bizzarri), pubblicità, addirittura vignette e cruciverba.
E visto che siamo fortunatamente in possesso di una copia originale, nel video in copertina la sfogliamo virtualmente con voi!
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