HomeMusica e CulturaEventi & Fiere - ReportageGary Clark Jr.: una ventata di blues in Italia

Gary Clark Jr.: una ventata di blues in Italia

Una ventata di blues, anzi due, ha sorvolato l’Italia: KingFish Ingram e Gary Clark Jr. sono stati i protagonisti indiscussi della serata del 10 luglio al Festival Tener-a-mente, nella splendida cornice del Vittoriale a Gardone Riviera.

L’opening act del concerto è stato affidato al venticinquenne Christone “KingFish” Ingram, stella nascente del new-old blues, che ha dimostrato fin dalle prime note di “Midnight Heat” il suo straordinario talento.
Il funky blues del brano, sostenuto da una voce potente, ha subito catturato l’attenzione del pubblico.

Nei suoi circa 40 minuti di spettacolo, KingFish ha anche eseguito un solo di chitarra con i denti, alla maniera di Jimi Hendrix. I lunghi fraseggi sui brani “Empty Promises” e “Long Distance Woman” hanno ulteriormente sottolineato la sua maestria e versatilità.

L’arrivo tanto atteso del bluesman di Austin, Gary Clark Jr., è stato accolto con grande entusiasmo. Famoso al grande pubblico per la sua versione di “Come Together” dei Beatles, colonna sonora della saga DC Justice League, Clark ha all’attivo quattro album in studio: “Blak and Blu” (2012), “The Story of Sonny Boy Slim” (2015), “This Land” (2019) e il nuovo “JPEGRAW” (2023).

Il primo brano del live, “Maktub”, un mantra arabo che significa “tutto è scritto”, prende il nome dal celebre libro di Paulo Coelho.
Nella scaletta della serata è inclusa anche “Healing”, dal suo secondo album, in cui Clark canta «this music set me free» e «this music is my healing», sottolineando il potere terapeutico della musica.

Il live odierno di Gary Clark Jr. è caratterizzato da momenti strumentali più profondi, arricchiti dalla presenza di tre coriste. Il suo stile affonda le radici nel blues texano, ma è influenzato anche da hip-hop, RnB e soul.

Il tour “JpegRaw” continua in Europa con altre date, tra cui quelle di Udine e Roma. L’ultimo lavoro in studio di Clark rappresenta un punto di svolta nel suo stile, con evidenti influenze RnB, funky e soul, come dimostra la collaborazione con Stevie Wonder nel brano “What About The Children”, eseguito anche al Vittoriale.

La band di Austin che accompagna Gary Clark Jr. è composta dal virtuoso chitarrista King Zapata, dal bassista Elija Ford, dal batterista JJ Johnson e dal tastierista Dayne Reliford, oltre alle coriste The Sibs.

Il brano “What About Us”, incluso nella scaletta, ha una composizione decisamente più blues rispetto al resto del repertorio, mentre “Triumph” e “Habits”, concludono il concerto con un groove coinvolgente che richiama l’atmosfera di “Assassin” di John Mayer.
Non a caso, Clark e Mayer hanno spesso suonato insieme, come durante il live dei Rolling Stones e la serata della “Rock Hall of Fame” dedicata a Stevie Ray Vaughan nel 2015.

Alla fine del concerto, Gary Clark Jr. è risalito sul palco con il suo amico Christone Ingram. Il loro sound si è fuso perfettamente, creando un momento magico con l’esecuzione di “Palace of The King” e “Whole Lotta Lovin'”, due brani del leggendario Freddie King. Il pubblico, entusiasta, si è avvicinato al palco, rompendo la quarta parete e celebrando una serata indimenticabile.

Uno scenario promettente si intravede per il blues in Italia e chissà chi potremo aspettarci l’anno prossimo al TENER-A-MENTE, forse un John Mayer di passaggio? Sicuramente sarebbe gradito a molti fan.

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