La nuova edizione del Guitar Show, battezzato felicemente appena un anno fa, ne conferma il successo dello scorso anno raggiungendo un pubblico record in una girandola di eventi e di bei nomi del mondo della chitarra nazionale, costantemente impegnati sui palchi.
Se dedicare un appuntamento espositivo dedicato al mondo della chitarra, in prima battuta per gli appassionati dal nord-est, era una scommessa, si può ben dire che è stata vinta, grazie alla efficiente organizzazione e alla comoda location che ha permesso un’ampia differenziazione delle aree dedicate ai vari marchi presenti.
Sale più grandi e palchi di notevoli dimensioni al piano terra, stanze più piccole e raccolte nei due piani superiori.
Come prevedibile, notevole il fermento intorno agli artisti più noti come Cesareo, Andrea Braido, Marco Sfogli, Luca Colombo, Giuseppe Scarpato, Max Cottafavi, ma il notevole afflusso non ha lasciato zone sguarnite, premiando anche i tanti bravi dimostratori che hanno messo in evidenza le caratteristiche di chitarre, bassi, amplificatori, effetti.
Così come nella prima edizione, uno dei punti forti è sicuramente quello organizzativo. Un piano in più dell’hotel a disposizione ha logicamente portato a uno smistamento dell’affluenza del vastissimo pubblico che ha animato l’evento per l’intera giornata.
L’esempio più evidente del buon lavoro logistico è quello di piccole oasi dove non era concesso disturbare, potendo passare in una sala apposita per provare la chitarra preferita e suonare al volume desiderato. Non è una cosa da poco poter discutere con gli espositori senza essere troppo disturbati da qualche rocker molesto.
Ovviamente la grinta del rock’n’roll non poteva però mancare e i concerti perenni delle sale allestite da produttori di potenti ampli come Mezzabarba e Frog, per citarne solo un paio, nonostante i volumi adeguati al target non hanno reso la vita troppo difficile alle stanze attigue riservate ad espositori affini.
Se vogliamo proprio fare una critica, va detto che alcune stanze dei piani superiori erano un po’ sottodimensionate per lo scopo, permettendo l’entrata di un numero limitato di spettatori. Difficile accontentare veramente tutti anche con uno sforzo consistente come quello fatto per organizzare il Guitar Show in una struttura comunque funzionale.
Larghissima presenza di pubblico a partire dall’apertura dei cancelli, ma anche tantissima presenza di strumenti. Ampia la scelta per la chitarra elettrica, con un numero spaventoso di prodotti e una grande e varia offerta soprattutto per quanto riguarda l’amplificazione, dai succitati Mezzabarba, ormai noti a livello internazionale, ai blasonati Bogner, dai BRBS a chicche come il Baroni Lab Custom Amp10, un completo ampli da 100 watt a due canali all’interno di una stompbox.
Un ventaglio di offerte molto ampio e capace di soddisfare ogni esigenza, sia per il mondo analogico e valvolare che per quello digitale, presente con prodotti di grande richiamo come il Kemper Profiling Amp o pedaliere top di gamma come Headrush, fino al compattissimo Sim1, creato in quel di Forlì.
Presente all’appello anche Vinteck con i suoi ben noti sistemi switching per gli effetti.
Sul lato chitarristico non è mancato veramente nulla, fra elettrico e acustico, moderno e vintage. Fin troppo ampia l’offerta dei negozi presenti, cominciando dallo strumento commerciale dei maggiori marchi internazionali fino a creazioni di alta liuteria nostrana come quelli di Agostin Guitars o anche MOV Guitars e GNG, presenze ormai fisse nella sezione degli European Guitar Builders animata da veterani come Manne Guitars.
Notevole varietà anche nell’offerta per chitarra acustica grazie ad alcuni liutai di notevole esperienza come Fabio Ragghianti e ad abituè come Herrmann Guitars, con qualche creazione di spicco fra i banchi come harp-guitar e strumenti fan-fret.
Tra le chitarre acustiche di produzione nordamericana spicca il Canada con i vari modelli Godin, Art&Luthery e Seagull sviscerati da Enrico Santacatterina allo stand Music Gallery.
Appuntamento fisso per tutti i visitatori “acustici” la postazione di Fingerpicking.net, con un ampio display dei tanti ottimi metodi didattici pubblicati dalla casa editrice di Reno Brandoni, presente in carne e ossa per suonare dal vivo le chitarre Effedot, economiche ma dalla sorprendente qualità.
Ampia anche l’offerta di accessori e ricambi, soprattutto grazie agli specialisti Music Gallery e All Parts/Wilder che hanno portato in fiera buona parte del loro catalogo online.
Nessun problema per le corde, tra le italiane Galli, Dogal, D’Orazio, e le americanissime D’Addario. Menzione a parte per i cavi professionali offerti da Reference Lab e Bespeco.
Uno dei punti dove il Guitar Show ha convinto di più è la parte riguardante i concerti, con circa nove ore di esibizioni e tantissimi cambi palco solo per la sala concerti, escluse le varie esibizioni che si sono tenute nei vari stand. A partire da Andrea Braido per DV Mark, Luca Colombo per PRS e Cesareo per Bespeco fino a tutta la lista di artisti Mezzabarba che avevamo anticipato su queste pagine, un numero di eventi fuori dal comune per una fiera che è alla sua seconda edizione.
In conclusione si può effettivamente dire che il risultato del lavoro che sta facendo Luca Friso continua a dare i suoi frutti. A un anno di distanza l’esperienza del Guitar Show 2017 è ancora più piacevole e ben organizzata. Ci aspettiamo lo stesso per il futuro con forse qualche piccola aggiunta come una sezione dedicata a strumenti a corde etnici o a uno stand per la rivendita di strumenti usati tra privati.
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