Dal 28 al 30 settembre 2018 l’Acoustic Guitar Village ha accolto una larga fetta del pubblico specializzato in un’area ancora più definita di Cremona Musica.
Si ragiona da tempo sulla presunta decadenza della chitarra come compagna inevitabile nel rapporto con la musica. I tempi sono sicuramente diversi e gli anni sessanta-settanta sono lontani, ma un folto stuolo di appassionati dello strumento è sempre pronto a reagire a ogni stimolo di reale interesse.
Com’è noto, uno degli appuntamenti più importanti per chi focalizza particolarmente la sua attenzione sulla chitarra acustica è stato per molti anni l’evento organizzato nella graziosa cittadina di Sarzana, traslocato per necessità all’interno dell’evento fieristico settembrino di Cremona Musica.
Con un lieve ritocco al nome – da Acoustic Guitar Meeting a Village – l’organizzatore storico Armadillo Club diretto da Alessio Ambrosi è riuscito in tre anni a consolidare progressivamente l’evento all’interno di un expo di taglio internazionale storicamente concepito per il mondo degli strumenti ad arco, fiati, pianoforti ed edizioni musicali.
Nell’edizione 2018 l’Acoustic Guitar Village è arrivato a occupare un’area rilevante e ben identificata, accogliendo proprio all’ingresso della mostra un pubblico che quest’anno – già secondo i primi dati raccolti – è risultato ancora più numeroso.
Il riscontro parte dagli stand occupati dai maggiori protagonisti del settore per arrivare agli eventi live e agli incontri e conferenze tenuti nell’apposita area riservata.
Confermato infatti il successo degli eventi paralleli in open air come il sempre più vivace Bluegrass Meeting, la rassegna Corde e Voci d’autore dedicata alla figura del cantautore, il collaudato contest New Sounds of Acoustic Music.
Appuntamenti vincenti con un palco dedicato e una platea di appassionati ben felici di avere il modo di ritrovarsi davanti ad artisti che sono spesso di notevole rilievo.
Tra le presenze più rilevanti sui vari palchi va segnalato John Jorgenson, gettonato session-man americano della chitarra diviso qui tra la nota passione manouche e il bluegrass. Molta attenzione anche per le esibizioni di Clive Carroll, Finaz, Massimo Varini, Riccardo Onori, Giorgio Secco, il maestro del mandolino Carlo Aonzo, Pietro Nobile, Alberto Lombardi.
Se lo spazio dedicato alla chitarra classica raccoglie conferenze e convegni con la promessa già strappata all’organizzazione di ambienti ancora più isolati acusticamente nella prossima edizione, si conferma l’interesse per i laboratori gestiti per l’occasione dai liutai Bryan Galloup e Charles Fox e le masterclass chitarristiche offerte da John Jorgenson, Clive Carroll, Micki Piperno.
Il fenomeno più importante è comunque quello sperimentato all’interno dei padiglioni con altre demo ed esibizioni concentrate nei vari stand, da quello particolarmente imponente di Martin Guitars a tutte le altre aziende, liutai, commercianti presenti.
La possibilità per il pubblico stesso di provare personalmente gli strumenti esposti è un vero e proprio magnete per chi ha difficilmente a portata di mano un’esposizione di questi livelli.
Fiore all’occhiello rimangono ancora una volta le prestigiose mostre di strumenti storici come quella sulla chitarra archtop a cura del M° Liutaio Leonardo Petrucci e quella sulla Chitarra Italiana tra ‘800 e ‘900 a cura del M° Francesco Taranto.
Inutile spiegare che è molto difficile vedere concentrato in un’unica soluzione un numero così alto di strumenti rari e di grande valore, dalle prime chitarre Gibson alle opere dei Guadagnini o di Luigi Mozzani.
Work in progress è la parola d’ordine obbligata per questo tipo di eventi e si applica particolarmente bene a quello cremonese, che si propone di offrire sempre di più al pubblico specializzato e agli operatori del settore.
L’appuntamento è per il prossimo anno ma chi vuole approfondire si può tenere aggiornato collegandosi al sito web ufficiale dell’Acoustic Guitar Village.
p.s. ovviamente in fiera anche per noi “operatori” c’è tempo di suonare un po’…
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