Lunedì sera, durante lo smontaggio di stand e dei palchi espositivi, ho disturbato gli espositori che venivano da 3gg di fiera ed altri 4 di montaggio palchi per raccogliere i loro commenti a caldo (non vorrei dire sudati, ma ci potrebbe anche stare…) riguardo il MiR, la nuova ed originale fiera dedicata all’audio professionale.
In poche parole si sono espressi tutti in modo positivo per l’affluenza, qualitativamente qualificata e quantitativamente attestabile intorno al 20/25% (attendiamo dall’ente fiera i dati definitivi) degli operatori professionali del settore… sarebbe come se ad una delle fiere “defunte” fossero venute diverse decine di migliaia di musicisti!
La grande fiera italiana
In Italia abbiamo visto l’avvicendarsi di diverse kermesse nelle quali l’audio pro era trattato in modo più o meno importante, quali il SIB (Salone Internazionale del Ballo) fino agli anni ’90 la fiera preferita da tutti gli operatori mondiali delle discoteche, perché copriva tutte le esigenze di questo settore, dall’audio alle poltrone, dalle luci alle agenzie di stupende cubiste (anche l’occhio vuole la sua parte, no?)… fiera che ha perso interesse per le date troppo vicine a quelle della sezione Pro Light & Sound del Musikmesse.
Altra esperienza storica è stato l’IBTS, dedicato negli anni ’90 all’audio professionale per studi e broadcasting, ma venuto a decadere sia per la riduzione dell’offerta industriale che per la maggiore velocità della comunicazione con internet!
Ecco il segreto dell’interesse degli operatori verso MiR:
- ascoltare e paragonare, seppure con i limiti delle acustiche dei padiglioni della fiera, ben 16 impianti sia confronto diretto A/B che con rotazione continua degli ascolti, infatti le demo erano scaglionate in modo tale che anche in una sola giornata si potessero ascoltare tutti gli impianti;
- hands-on experience, poter mettere le mani su mixer prestigiosi e costosissimi (e non li elenco, ma praticamente c’erano tutti!) e sentire cosa accade sull’impianto grande giocando con EQ, dyn, etc…;
- confronto fra quasi tutti gli operatori (importatori/produttori verso utilizzatori) del settore, cosa che mancava da anni, salvo seminari/presentazioni/demo che importatori e produttori fanno individualmente per presentare e dimostrare al meglio i loro prodotti…
Chi mancava?
Mancavano marchi nazionali importanti quali RCF, dB Technologies, Proel e distributori quali Prase, Music & Lights…
Mancavano coloro che erano impegnati lavorativamente, quali fonici e service che (per loro fortuna!) avevano date in concomitanza, anche se ce ne sono stati diversi che sono arrivati in fiera dopo poche ore di riposo dopo la data!
Ma questa faccenda delle date, visto che qualcuno avrà pur sempre altre priorità, rischia di diventare un classico bicchiere 1/2pieno-1/2vuoto.
Cosa si può migliorare?
La soluzione degli ascolti nei padiglioni è stato un compromesso rispetto agli ascolti all’aperto (ma lunedì il cielo di Rimini era coperto e prometteva male, anche se fortunatamente non è arrivata la temuta pioggia!), tendenzialmente tutti avrebbero preferito un ascolto in campo aperto.
Un po’ di spazio anche agli altri operatori del settore perché mancavano gli operatori del materiale da studio & broadcasting… e con loro parte della microfonia (e voi che mi leggete sapete quanto io sia interessato alla qualità del primo passo nell’audio: la ripresa!) e preamplificatori (che ormai dagli studi si spostano in quantità importanti nei live di maggiore qualità) …ovviamente non era la fiera per tutti i dispositivi tipici dello studio (dai monitor risalendo….) ma personalmente mi auspico possa diventarlo, così da far confluire tutte le esperienze di fonia in un unica fiera
Insomma, se non si fosse capito, al mia opinione è W il MiR, e ben vengano le prossime edizioni, raddrizzando la mira per interessare anche i pochi assenti e valorizzare lo sforzo di tutti i presenti, rendere di nuovo Rimini un punto d’incontro per l’audio, magari con più operatori internazionali… visto che il clima è stato apprezzato dai (pochi ad onor del vero) operatori internazionali, ma avrebbe fatto gioire le popolazioni d’oltralpe!
Addendum personale: il piacere di parlare di nuovo con amici fonici che non vedevo da decenni, non ha prezzo, come non ha prezzo averne incontrato alcuni virtuali ed aver parlato di persona!
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