Si riparte per un nuovo quarto di secolo, il Second Hand Guitar fa diventare di nuovo Milano il fulcro autunnale della musica a livello nazionale, proponendo un Music Show per qualsiasi palato e più o meno qualsiasi strumento.
SHG MusicShow è il primo degli eventi della Milano Music Week attiva dal 20 al 26 novembre. La fiera negli anni ha acquisito una connotazione molto accostabile al Giano Bifronte: il primo volto rappresenta la fiera e i suoi strumenti per chi è visitatore, dove poter toccare con mano cose viste solo dietro un monitor e veder suonare davanti ai propri occhi tanti ottimi artisti, che è la connotazione romantica che ho amato sin dai miei primi SHG.
Il secondo volto è quello degli addetti ai lavori, cioé espositori, musicisti e giornalisti del settore, ed è il momento per guardarsi in faccia, per poter stare insieme e scambiare le proprie idee, dalla fatica degli allestimenti fino ai deliri finali verso l’ultima ora di fiera.
La location del MiCo rappresenta un’imponenza organizzativa degna di nota, sporcata relativamente dall’errore logistico di affiancare stand di batteria insieme a quelli di chitarre ed effettistica.
Sono stati presenti marchi e distributori di alto livello ma anche produttori nostrani, dagli immancabili della scena nazionale come Mezzabarba Custom Amplification fino a piccole realtà da poco presenti ma già con un piccolo background anche internazionale, come Marconi Lab o AC Noise.
Ho potuto constatare in alcuni un cambio di rotta gestionale ben definito e derivante dalle esperienze all’estero come il NAMM. Dolphin’s Sound, ad esempio, ha deciso di appurare una strategia a mio avviso interessante e “nuova” nel far suonare esclusivamente i suoi dimostratori senza far provare direttamente i prodotti sotto mano al cliente, pur restando sempre disponibili a interfacciarsi con questi per qualsiasi domanda.
Pierangelo Mezzabarba ha portato le nuove casse e i combo già visti nella nostra news; Ac Noises un interessante riverbero con davvero molte opzioni; fa poi bella mostra di sé il basso made in Cureggio di Marconi Lab, che segna un netto passo verso un’apertura al mercato non prettamente esacordale.
Interessanti le diverse proposte liuteristiche come APS e MOV Guitars che al fianco di shape classici propongono anche forme e sonorità che vengono messe a disposizione dello strumentista moderno con un approccio dedito a una serie di concezioni di strumento durevole e comodo nel playing.
Tra le altre proposte liuteristiche ne cito una che è sì già conosciutissima all’interno del mercato italiano, ma che dopo anni ho provato a toccare con mano costantandone il carattere di arma di distruzione di massa a 10 corde, nata dalla mente visionaria di Giulio Negrini di GNG Guitars e meglio conosciuta con il nome di SHEN.
Difficilissimo è descrivere questa chitarra, ancora peggio probabilmente è definirla così in senso stretto; Negrini secondo me non ha concepito una chitarra, bensì un concetto di strumento in visione assai più ampia.
Shen non è una chitarra, è il nichilismo che disintegrerà la sovrastruttura che chiamate “chitarra”, detto in poche parole…
Approccio di posizione, visivo, tattile e uditivo cambiano in maniera drastica, facendoti sentire un’ameba per il il senso di incapacità cui ci si scontra inizialmente, un colosso che ti sta sfidando nel cercare di dominarlo, fisicamente e soprattutto intellettualmente.
La Shen è quindi una sfida, per coloro che avranno la lungimiranza e la costanza di studiarsi bene lo strumento.
Questo insieme alla Super Ego a sette corde fanned fret di Marconi Lab posso affermare con discreta certezza che l’Italia non è l’ultima nella corsa agli armamenti degli strumenti più moderni e meglio ingegnerizzati per il chitarrista del XXI secolo, abbiamo il nostro posto e siamo seriamente pronti a dimostrarlo.
La Super Ego è una tipologia di chitarra che nasce da un’ingegnerizzazione molto vicina quasi a quella delle macchine da corsa, utilizzando soluzioni e ricerche per avere una chitarra modulare.
Difficile descrivere a parole il feeling, unisce il concetto di travel guitar a uno strumento molto più performante in termini di comodità e sonorità.
Per gli amanti della liuteria lo stand nella green room dedicato all’EGB (European Guitar Builder) racchiudeva il top del top della liuteria, dove ad esempio spiccavano le chitarre di MOV, ovvero Marco Viola, che presentava anche un suo bel tributo alla storica Stratocaster del ’54 in versione Mary Kay White, un chicca molto chic per gli amanti del genere.
Tappa obbligata dell’amante del rock e dell’amplificazione nuda e cruda capace di capovolgere i sensi è stata la orange room con un sacco di begli oggettini.
In primis il MezzaWall, ovvero il muro di testate di Pierangelo Mezzabarba che erano capaci di farsi sentire anche a 300 metri di distanza.
Dall’Abruzzo era presente lo stand di APS Guitars con i suoi modelli studio e vintage: un sound potente e preciso senza nulla togliere a un’estetica semplice e senza fronzoli, ma pur sempre capace di accontentare l’occhio.
Ma la vera perla sono state non una ma ben due Gibson Les Paul Standard 1959 e 1960 in esposizione, strumenti incredibili che solo a vederli sembra di aver avuto la visione della santità come accadeva nei primi due film di Fantozzi.
La orange room si concludeva con lo stand Reference Cables, ormai presenza storica sia in fiera che nel mercato italiano.
Interessante lo stand di Mark World con le sue nuove testate Evo 01 e il nuovo sistema da palco modulare: veramente impressionante come siano riusciti a ottenere una pressione sonora notevole da un progetto e da un cono estremamente piccoli e con una struttura che lo rendono utilizzabile quasi per qualsiasi cosa.
MS-Sound mi ha piacevolmente stupito con il nuovo modello della sua pedaliera all-in-one, aggiungendo una serie di nuove features per renderla a tutti gli effetti la sostituta di un ampli, con un finale da 20 watt che spinge dignitosamente e la sezione overdrive e distorsione da non sottovalutare; ora che il mercato sta amando queste soluzioni tutto-in-uno è sempre bello vedere che ci sono aggiornamenti italiani.
Al primo piano, invece, tantissime presenze di spicco tra cui lo stand di Mogar e dell’Ibanez Guitar Club, che hanno portato uno showcase di chitarre invidiabile con colorazioni e mod di altissimo livello, soluzioni estetiche quasi al livello del dadaismo.
La presenza di Zoom e IK Multimedia completava lo stand Mogar Music. Zoom ha fornito per la prova strumenti le sue performantissime G3 e IK il suo studio monitor con possibilità di provare tutto il loro parco software.
L’accoppiata di Vinteck e Stomptags rappresentava tutto quello che si può volere per una pedaliera. Guido Michetti è un guru ormai storico dei sistemi di switching avanzati e ha portato tutte le sue pedaliere della serie V che hanno sostituito le TB; con questo raggiunge ben 15 anni di attività con clienti sempre soddisfatti del suo operato.
Stomptags ha presentato il suo Magnetize per permettere l’applicazione delle sue tags su ogni superficie anche non metallica.
Ultimo, ma non per importanza, è RedSound con i suoi nuovi sistemi di casse per sistemi digitali: è stata interessante la demo di Marco Fanton sulle differenze tra le risposte dei vari sistemi digitale tra la cassa RedSound e l’impianto, sono poi state presentate le nuove casse come la RS-LG12/RACK Active Cabinet e Acoustic 8.
Quindi potremo ben sperare in una soluzione più ampia per gli amanti dei sistemi come Headrush, Kemper e Line6.
Ma SHG è anche spettacolo, l’ultima tappa dell’RG tour è stata uno show memorabile, con Andrea Martongelli, Cesareo, Ralph Salati, Gianni Rojatti; sul palco principale non solo i rappresentanti dello storico modello di Ibanez ma anche tantissimi altri artisti navigati come Claudio Golinelli e Andrea Cervetto,
Anche nel resto della fiera non di rado si incontrava il maestro Ciro Manna per DV Mark e come lui anche Andrea Braido che non credo abbia bisogno di presentazioni.
SHG è ancora uno dei punti di riferimento di tutta l’Italia per quanto riguarda le fiere di strumenti musicali e a costo di fare molti chilometri noi tutti malati di GAS necessitiamo di questo pellegrinaggio annuale.
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