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Impulse Response su misura per la mia acustica

Il suono della chitarra catturato e pronto all'uso in un file digitale da caricare su qualsiasi macchina compatibile e a prezzi accessibili per tutti.

Il suono della chitarra catturato e pronto all’uso in un file digitale da caricare su qualsiasi macchina compatibile e a prezzi accessibili per tutti.

DRAPsound è un’azienda fondata nel 2019 da Riccardo D’Acunto e Alessandro Palumbo e nasce dalla passione e dalla sana ossessione per il Guitar Tone. Lo studio di registrazione a Roma ha come principale attività la realizzazione di patch per emulatori digitali di amplificatori e multi-effetti per chitarra di marchi ben noti come Line6, Fractal, Kemper, Headrush, Mooer, etc.

Ma qui, come approfondiremo a breve, si occupano anche della realizzazione di Impulse Response personalizzati per strumenti acustici, allo scopo di migliorare nettamente la resa sonora di un trasduttore piezoelettrico o magnetico, avvicinandolo il più possibile alla resa sonora della classica ripresa in studio con l’utilizzo di microfoni a condensatore, preamplificatori, compressori e outboard di qualità. 

Come spesso accade, il trucco… non c’è. Si tratta di utilizzare con intelligenza i tanti mezzi che  la tecnologia oggi mette a disposizione con l’obiettivo ben chiaro in mente.
Nelle parole di Riccardo: Non si inventa più nulla, si applica quanto è già stato sviluppato anni fa… io uso cose che ho studiato già all’epoca dell’università.

Funziona così. Entri in studio con uno strumento dotato di trasduttore e ne esci portando in tasca un IR con il miglior suono possibile, il più vicino possibile a quello microfonato, come ho verificato personalmente. Per chi non può venire di persona c’è comunque la possibilità di inviare due file audio separati, uno per il segnale della diretta del pickup e uno per quello dello strumento ripreso dal microfono.

DRAPsound

L’IR che viene generato si può caricare su qualsiasi macchina compatibile, perché non è vincolato a un marchio o a una macchina precisa. In studio, test di compatibilità vengono fatti su Fractal Axe-FX III, Kemper Profiler, Line6 Helix, Headrush Gigboard, Mooer GE300 e GE200, dai più costosi ai più economici, verificando che il risultato all’utilizzo pratico è sempre lo stesso.

Si può utilizzare lo stesso IR anche nella propria DAW con uno degli appositi plugin, registrando dal pickup della chitarra il suono nudo e crudo per poi ottimizzarlo avvicinandolo sensibilmente alla qualità microfonica.
In generale, sfruttare questo sistema permette di utilizzare la migliore versione possibile del proprio suono con un livello di segnale ottimale, cosa non sempre possibile.

Riccardo D’Acunto è allo stesso tempo un esperto sound engineer e un chitarrista innamorato del suo strumento.
Entrare nella sala di ripresa è trovarsi tra due fuochi: il fatidico muro di amplificatori da un lato e una marea dei più ricercati pedali dall’altro. Non mancano alcune chitarre di tutto rispetto.

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Ancor prima di scrivere, ho sperimentato di persona i servizi che offre DRAPsound, portando alcuni strumenti da cui ricavare IR personalizzati. In particolare, si tratta di un’acustica Eko Mia IV 018 dotata di un piezoelettrico Fishman di ultima generazione e di una resofonica National Triolian con cassa in metallo e pickup magnetico Flatbucker.
Non c’è bisogno di suonare molto per realizzare il doppio file audio necessario, registrando l’output del pickup e la ripresa realizzata con un microfono a condensatore di alta qualità.

Per accogliere gli IR generati in studio abbiamo scelto volutamente quello che è forse il più piccolo ed economico riproduttore di IR, il Mooer Radar. Il pedale, etichettato come simulatore di cabinet, offre di base una notevole dotazione di IR di speaker per chitarra elettrica, ma è in grado di caricarne altri come quelli che abbiamo testato per le chitarre.

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Il processo di upload, sfruttando l’apposito software, è sufficientemente agevole e, una volta chiarito che per il suono di un’acustica non ci serve sfruttare le sezioni di Power Amp ed EQ, basta collegarlo in diretta a una scheda audio, a un ampli o a un impianto PA per accorgersi della grande differenza sul suono della chitarra.

Una semplice comparazione fra suono dry e IR-izzato (mi si consenta…) è presto fatta sfruttando il bypass del pedale. Anche di fronte a trasduttori o pickup di alto livello, l’Impulse Response riesce sempre a ridar vita allo strumento, ad arricchirne il suono in maniera tangibile. 

Rimangono, intendiamoci, alcune caratteristiche base del trasduttore e non tutto è modificabile come nel caso di un piezoelettrico – ma nella comparazione con la ripresa microfonica il suono acquista notevolmente in qualità.
E c’è la grande praticità nell’utilizzo.

Lascio a D’Acunto il compito di spiegare ancora meglio le caratteristiche del servizio che offre lo studio.

In cosa si distingue DRAPsound rispetto ad altri produttori di IR?

In commercio si trovano IR per emulare chitarre di prestigio (Martin, Taylor, etc), ma la domanda è: come faccio ad emulare un suono di una chitarra acustica senza conoscere il suono sorgente, e cioè quello del pickup della chitarra al quale applicare l’IR?
In realtà, non è possibile. Usando questi IR generici avrò un suono sicuramente “diverso” da quello di partenza, ma diverso anche da quello reale di una Martin, etc. 

La differenza sostanziale degli IR per acustica con quelli dei cabinet, è che questi ultimi si realizzano partendo da suoni test inviati alla cassa e poi ripresi dal microfono.
Questo procedimento è indipendente dalla chitarra o dall’amplificatore usato ed è per questo che gli IR degli speaker sono effettivamente fotografie del suono del cono, applicabili a qualsiasi modeler o profiler.

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Quando si parla invece di emulare una ripresa microfonica di una chitarra acustica, partendo dal suono del suo pickup, l’unico modo per ottenere un IR attendibile è quello di realizzarlo custom avendo a disposizione lo spettro del pickup sorgente.
Questo è uno tra i tanti servizi custom che offriamo, e per realizzarlo a distanza occorre inviarci delle registrazioni (sia del pickup che della ripresa microfonica) su nostre specifiche.

I nostri IR, proprio come quelli di un cabinet, sono caricabili su qualunque sistema (anche plugin per DAW) che legga questo tipo di file a differenza del Tone Matching, che ti vincola alla macchina hardware con il quale l’hai creato, senza poter esportare il suono che hai prodotto.

Ad esempio se hai realizzato un Tone Matching con la Mooer GE300, ma poi hai necessità di andare in giro con qualsiasi altro pedale o processore che legge IR, non lo puoi fare.
È la stessa cosa con modeler di altre marche: sei sempre vincolato a utilizzare la macchina che lo ha generato.

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Da quello che vedo è evidente che fate un grosso lavoro anche per realizzare patch di suono per chitarra elettrica…

Sì, cerchiamo di emulare il più fedelmente possibile tutti gli amplificatori che hanno fatto la storia del rock e della musica moderna, in abbinamento anche a pedali altrettanto noti. In generale, a studio abbiamo una collezione enorme di pedali boutique e un notevole numero di amplificatori di riferimento, per cui abbiamo la possibilità di abbinarli  a piacere.

Abbiamo varie testate e combo molto ricercati degli anni ’60-’70 con circuitazioni molto controllate e coni selezionati. Quindi, con la possibilità di avere qui il suono originale, analogico puro valvolare, ripreso con i migliori microfoni e preamplificatori, creiamo delle patch ad hoc per le varie pedaliere. 

Stiamo realizzando un archivio da rivendere, ma anche questo servizio può essere realizzato custom, su misura, sia per il Kemper che per gli altri digital amp. Il musicista può venire in studio con la sua strumentazione, dicendo che è abituato ad avere un certo tipo di suono con il suo amplificatore, i suoi pedali, etc. 

Non potendo portare tutto sempre con sé, magari in viaggio in aereo, chiede di realizzare un’emulazione di tutte le varianti del suo suono per la propria pedaliera digitale, l’unica che può portare facilmente in valigia.

Tornando ai vostri IR personalizzati, il grosso pregio – secondo la mia esperienza – è di non provare a trasformare il mio strumento in un altro, ma di portarlo a rendere al meglio del suo suono acustico anche quando viene amplificato o registrato usando il pickup.

Chiariamo bene. L’IR si applica su più fronti e ogni fronte usa una tecnologia diversa per realizzarlo. E’ possibile anche emulare il suono del pickup di un’altra chitarra partendo dal suono di un pickup della mia chitarra. 

A parità di pickup magnetici, il pickup di una stratocaster ha una sonorità, quello di una Les Paul ne ha un’altra, confrontando gli spettri dei due io posso creare un’IR che mi permette di avvicinarmi al suono dell’altra.

Con lo strumento acustico, dato che oggettivamente la migliore qualità si ottiene microfonandolo, attraverso l’IR si va a migliorare il suono del pickup – piezo o magnetico che sia –  per renderlo il più simile possibile a quello della ripresa microfonica con tutti i limiti oggettivi. 

Dato che alcuni parametri del suono sono dinamici come l’attacco e il rilascio, ad esempio, e sono propri dello strumento di ripresa, hanno carattere diverso in un trasduttore piezoelettrico o in un microfono e l’IR non lo può modificare. Però permette di migliorare parecchio la sensazione finale dell’ascolto, la qualità della sonorità complessiva.

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Il problema principale è quello della ripresa microfonica dal vivo, su un palco. In studio non avrebbe senso utilizzare un IR per uno strumento acustico, avendo la possibilità di utilizzare i migliori microfoni che si hanno a disposizione. 

Dal vivo con i microfoni cominciano i problemi di larsen, arrivano i fischi… sei inchiodato a una posizione altrimenti il mic non ti segue, etc.
Il pickup è sicuramente la soluzione più comoda, ma a discapito della qualità. Per quanto alta la qualità, il trasduttore rimane sempre un compromesso rispetto alla qualità del suono acustico.

Anche in studio, però, mi è capitato più volte che un tuo collega mi proponesse di registrare la chitarra acustica utilizzando una doppia ripresa, microfono e diretta dal pickup, perché quest’ultimo può sempre essere di aiuto in qualche misura. A quel punto, avere a disposizione un IR con il suono ottimizzato può essere molto utile.

Già, ma c’è anche un’altra cosa da sottolineare, ed è che oggi le produzioni si sono spostate sempre più dai vecchi studi conto-terzi agli home studio personali. Spesso ci si trova a lavorare in casa anche di notte, quando il volume di suono va limitato, e magari non si hanno a disposizione microfoni o preamplificatori di alta qualità. 

Per non parlare, magari, dei rumori che arrivano dalla stanza di fianco. Avendo un computer e una scheda audio la comodità di infilare il jack e registrare in diretta utilizzando un buon suono di partenza è fondamentale.

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