Incontriamo oggi Davide Seravalle, autore del manuale didattico La Chitarra Rock per Tutti, dedicato a chi vuole diventare un chitarrista rock in modo pratico e divertente. Il metodo sarà presentato al prossimo SHG del 24/25 novembre (stand Dantone Musica – Volontè).
Ciao Davide! Com’è nata la tua passione per la musica?
Ciao a tutti gli amici di Musicoff!
La mia passione per la musica è nata fin da bambino, ascoltando prima i vinili e le cassette, poi i cd che i miei genitori avevano in casa. Principalmente musica italiana, dai classici di Sanremo al progressive rock degli anni ’70.
C’era anche tanta musica classica, ma a parte Bach e Beethoven è un genere che non ho mai coltivato. Galeotta fu, come si dice, una raccolta in quattro cd dei Beatles. Bastò questa per farmi appassionare alla musica anglosassone e in ultima analisi al rock.
Tra l’altro all’interno di quei cd dei Beatles (che conservo ancora gelosamente) ci sono tutti i testi delle canzoni contenute, a cui devo in buona parte la mia conoscenza della lingua inglese (visto che a scuola mi fu imposto il francese). Insomma i Beatles maestri di tutto.
Mi sono avvicinato alla musica suonata però molto più tardi. A 11 anni ho preso per qualche mese delle lezioni di piano, ma vuoi per il contesto (un monastero di suore missionarie), vuoi per la musica classica che non mi appassionava e vuoi un po’ per la giovane età, non ebbi la forza di continuare.
La passione per la chitarra mi prese qualche anno dopo, a quindici anni, grazie ai primi concerti rock visti alle feste della birra che un tempo affollavano le serate estive varesotte. Mi feci prestare una vecchia chitarra classica, tenuta in cantina da tempo immemore da un’amica di famiglia, e con un libretto che si chiamava “chitarristi in 24 ore” e i consigli di un amico, imparai i primi accordi e le prime canzoni… insomma la cosiddetta “chitarra da spiaggia”.
Sappiamo che insegni da diversi anni, come sei arrivato alla didattica e all’attività professionale?
Come tanti, mi sono dedicato agli studi scolastici con la convinzione che la chitarra rimanesse soltanto una passione da coltivare nel tempo libero, allora vedevo solo nell’archeologia la mia vera ragione di vita.
Poi, per infinite ragioni razionali e inconsce, durante gli anni universitari (ho studiato lettere classiche, indirizzo storico/archeologico dell’Antichità, all’Università di Milano) la situazione si capovolse. Portai a termine con successo gli studi universitari ma parallelamente intensificai gli studi musicali nell’ottica di arrivare al più presto ad avere un mestiere sotto le mani.
Infatti dopo i primi anni di autodidattismo, bisognoso di consigli specifici e di stimoli, già al liceo mi iscrissi alla Music Secrets di Gavirate e da quel giorno cominciò, accelerando progressivamente, il percorso che mi portò al diploma Lizard a Fiesole e all’insegnamento professionale.
Dal 2005, infatti, parallelamente all’attività di compositore e di chitarrista live, mi sono dedicato con estremo interesse all’insegnamento, riuscendo sempre di più col tempo a fare in modo che la disciplina chitarristica fosse rafforzata e integrata dai miei studi classici, che sono stati un valido aiuto nel costruire un metodo di studio valido per insegnare nel modo più efficace prima il rock e poi il blues, che sono poi le due specializzazioni oggetto del mio percorso di studi Lizard.
Sta per uscire il tuo manuale La Chitarra Rock Per Tutti, è stato facile per te che da sempre graviti nel mondo del rock, arrivare alla composizione di un metodo di chitarra rock?
Bella domanda! Il manuale La chitarra rock per tutti ha avuto una nascita lenta e complicata perché mi sono trovato di fronte a numerose difficoltà. Innanzitutto come condensare in un libro tutte le infinite variabili di questo genere eterogeneo che non si è mai fatto problemi a scardinare le regole dell’armonia classica o ad attingere a man bassa suoni, ritmi e tecniche da altri generi.
In secondo luogo, come spiegare la teoria in modo semplice senza diventare logorroico e soprattutto facendo in modo che queste conoscenze teoriche non rimanessero astratte e non finissero in breve tempo nel dimenticatoio?
Alla fine è arrivata l’illuminazione. Il tutto è partito dalla convinzione, provata sulla mia pelle, che per imparare davvero la stilistica e la teoria e l’armonia di un genere è fondamentale capire come chi ci ha preceduto l’ha utilizzata e dar loro una contestualizzazione nella pratica.
Per il mio manuale, ho deciso quindi di costruire tutto intorno a dei brani di difficoltà (e di qualità artistica) crescente e ho legato lo sviluppo delle varie tecniche e della teoria alle difficoltà e alle necessità rese disponibili di volta in volta dai brani.
Ho perciò creato quattro brani da affrontare prima dal punto di vista dell’accompagnamento con l’obiettivo di imparare a leggere uno spartito, le divisioni ritmiche principali e le forme di accordo più conosciute. Gli stessi brani sono poi usati per apprendere le basi della chitarra solista, le tecniche fondamentali (legato, vibrato, slide, bending…), la scala pentatonica maggiore e minore e la scala blues (che alleniamo anche in un contesto blues).
In privato ci hai parlato orgogliosamente dei brani in stile presenti nel tuo manuale, ci vuoi dire qualcosa anche qui?
Poco fa ho parlato dell’importanza di suonare fin da subito all’interno di un contesto rock fatto di brani. Siccome però i primi brani risultavano inevitabilmente più freddi e didattici e non sarebbero stati sufficienti per suonare credibilmente in modo rock, ho deciso di prendere spunto dalle biografie dei grandi guitar heroes del passato, che più che frequentare scuole di musica, si sono consumati le dita nel tentativo di emulare i propri idoli (basti pensare all’adorazione per Chuck Berry di John Lennon e di Angus Young e quella per Buddy Guy di Jimi Hendrix).
Ho deciso di creare otto brani sullo stile di alcuni dei più grandi chitarristi del passato (che poi sono diventati dieci con l’aggiunta del brano in Hendrix-Style e con quello dorico alla Santana) che avessero una credibile “forma canzone” (ovviamente nello stile emulato) e che fossero divertenti da suonare.
Avendo sempre suonato classic rock, imitare lo stile di alcuni guitar heroes oggetto dei miei brani in stile non è stato difficilissimo, ma in qualche caso mi ha richiesto comunque un periodo di studio e analisi per arrivare a cogliere il “succo” dello stile di ogni autore.
Anche i brani in stile si sviluppano a difficoltà crescente, i primi quattro sono di sapore rock blues, riprendono lo stile di chitarristi in auge tra gli anni ’50 e gli anni ’70 e si muovono quasi esclusivamente sulla scala pentatonica o sulla scala blues.
Gli altri brani, che infatti si trovano nella seconda parte del manuale in cui tratto principalmente la scala diatonica, riprendono lo stile di chitarristi più moderni e hanno la funzione di portare lo studente ad un ulteriore livello sia dal punto di vista tecnico/meccanico sia dal punto di vista teorico/armonico.
Se non sbaglio ne La Chitarra Rock Per Tutti c’è una sezione dedicata all’improvvisazione, giusto?
Due! Una per la prima e una per la seconda parte.
Sono partito dalla convinzione che l’improvvisazione abbia un’importanza enorme all’interno del rock, se non altro come stimolo e fonte di idee per la composizione. A tal fine ho creato una serie di esercitazioni di difficoltà crescente, alcune delle quali partono proprio dall’analisi delle scelte melodiche e armoniche che ho preso nei brani in stile.
Infatti, tutti i brani sono stati sviscerati al fine di capire non solo perché è stata scelta un particolare accordo o una particolare nota ma anche al fine di imparare tutti quei trucchetti che stanno alla base del playing rock.
Da più di un anno ti vediamo molto attivo con l’omonima pagina Facebook La Chitarra Rock Per Tutti come va?
Di recente ho ripreso in mano anche il mio sito internet www.davideseravalle.com e il mio canale personale di YouTube, così da poter essere il più visibile possibile per tutti coloro i quali abbiano bisogno di consigli per tutto ciò che concerne il mondo della chitarra rock e in ultima analisi anche per tutti coloro che sfogliando il manuale abbiamo dei dubbi o necessitino di chiarimenti riguardo al mio libro.
Si tratta dello stesso obiettivo con il quale un anno fa ho iniziato la programmazione della pagina facebook, che ogni giorno dispensa non solo tutorial, lezioni, licks ed esercizi specificatamente rivolti a chi suona la chitarra, ma anche pillole di storia e di cultura rock rivolte a tutti gli amanti di questo genere. alla fine si parla della chitarra rock… per tutti!
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