Abbiamo incontrato il Lighting Designer Carlo Pastore nella bellissima cornice del MEDIMEX 2019 a Taranto, festival internazionale di musica ricco di interessanti iniziative legate alla musica dove si sono esibiti: Cigarettes After Sex, Editors, Liam Gallagher e Patti Smith.
Un festival bellissimo ben organizzato da Puglia Sound dove il bravissimo Pasquale Gennaccari (Direttore tecnico e di produzione) ha organizzato e coordinato tutto nei minimi dettagli e dove Carlo Pastore ha ricoperto il ruolo di Lighting Designer e responsabile tecnico (entrambi Doc Crew).
Carlo si è dimostrato subito gentile e disponibile a condividere con noi le sue esperienze e ci ha parlato del suo legame con il MEDIMEX, che non è solo professionale ma soprattutto personale, essendo anche lui pugliese ed avendo contribuito negli anni, con la sua grande professionalità, alla crescita del festival, che si può dire sia uno degli eventi musicali più importanti del Sud Italia.
Abbiamo chiesto a Carlo di parlarci dei suoi ultimi progetti realizzati e lui ci ha raccontato del suo progetto per la tournèe dal titolo “Al centro” di Claudio Baglioni con il quale collabora da più di dieci anni.
“La tournée di Baglioni è partita dall’arena di Verona con un concetto di allestimento innovativo che prevedeva per la prima volta un palco centrale anche per riportare l’Arena di Verona all’utilizzo vero e proprio di arena per il quale è stata realizzata ovvero con l’artista al centro.”
“Siamo partiti da questo concetto” ci racconta Carlo “ed è stato un lavoro particolarmente complesso e lungo, quasi un anno di progettazione e di sopralluoghi perché lavorare con un palco al centro è davvero una sfida e non è stato affatto semplice ma alla fine ci ha dato tanta soddisfazione anche perché abbiamo ricevuto molti premi e riconoscimenti, e soprattutto è piaciuto tantissimo al pubblico, che poi è quello che ci interessa di più.
Dopo un primo giro di tour, avendo avuto molto successo, la produzione ha deciso di organizzare un secondo giro ed è quindi nato un doppio tour che li ha visti impegnati da settembre fino a fine aprile fermandosi solo per il periodo del Festival di Sanremo.”
A Carlo abbiamo chiesto se si fosse occupato solo del disegno luci o anche di altri aspetti della produzione, ci ha detto che “con Baglioni si crea un vero e proprio gruppo di lavoro mantenendo ovviamente ognuno le proprie competenze, chi per le videoproiezioni chi per le scenografie e in questo caso c’è stato un coreografo Giuliano Peparini che si è occupato della regia dello show. Con Baglioni collaboro ormai da dieci anni e si è creato un rapporto di fiducia così che la collaborazione anche con gli altri reparti diventa semplice per prendere decisioni relative allo show che si sta creando.”
Entrando un po’ più nel tecnico abbiamo chiesto a Carlo delle informazioni sui banchi e sui materiali utilizzati per questo show e ci ha detto che lui è “un affezionato di Grand MA2 per cui ha utilizzato una Grand MA2 Light che mandava lo show completamente in timecode generato dal palco e inviato non solo alle luci ma anche al video, ormai una grande comodità.
La sfida di questo progetto è particolare” ci dice Carlo “perché c’era un palco abbastanza variegato nel senso che c’erano 21 musicisti sulla parte esterna e 25 tra ballerini e performers con le proiezioni sul piano del palco quindi la difficoltà maggiore è stata illuminare gli artisti senza deturpare la scenografia proiettata che da un lato ti può aiutare in quanto è una sorgente luminosa e dall’altro però è sempre presente e deve entrare in un look illuminotecnico, un lungo lavoro certosino a stretto contatto con il reparto video per ottenere un risultato dal punto di vista estetico soddisfacente agendo addirittura sul colore dei fasci luminosi prodotti dagli 8 videoproiettori montati in stack.
Un tipo di lavoro che ha coinvolto tutti perché quando si parla di costumi si parla anche di luci così come di video ecc.”
“È stato bello, uno show che a me personalmente” continua Carlo “è piaciuto molto perché di solito non sono mai contento e sempre autocritico e penso sempre che avrei potuto fare di meglio, ma questa volta ne sono uscito col sorriso creativo soddisfatto.
Ho ovviamente utilizzato delle teste mobili e per illuminare il pubblico ho preferito utilizzare delle superfici a led le Q7 dell’SGM invece dei classici Blinder, il disegno luci era molto semplice composto da 3 ring concentrici a scalare con tre diverse altezze e poi c’erano dei tagli, una cosa che mi ha aiutato molto è stato l’utilizzo di un impianto audio della K-Array, che essendo molto sottile e di piccole dimensioni è stato molto discreto a beneficio di un immagine illuminotecnica finale con un look snello.”
“Abbiamo utilizzato dei segui-persona ovviamente, un’altra curiosa trovata è stata l’utilizzo di applique cromate tipo quelle utilizzate sulle barche anche carine da vedere, di colori diversi (blu, rosso, verde e giallo) per segnare agli artisti i punti cardinali cioè per aiutarli ad orientarsi sul palco, perchè io ho provato a stare con lui durante le prove sul palco circolare e mi sono accorto effettivamente della sensazione di disorientamento dovuta alle luci, al video, ai ballerini che ti ballano intorno ecc. e quindi questa trovata è stata effettivamente molto utile all’artista, parliamo di un artista fortissimo dal punto di vista dell’esperienza tecnica considerando il fatto che con lui ha lavorato per tantissimi anni Pepi Morgia pioniere e un maestro del nostro lavoro.”
Infine la classica domanda sui progetti futuri: “oltre al Medimex, ho creato il concept del palco per il Decibel Open Air Festival di musica elettronica a Firenze ed inoltre faccio parte dello staff di Agorà da diversi anni e seguirò appunto degli artisti per Agorà che non è solo un service ma ha al suo interno anche uno staff creativo per l’ideazione del concept degli show.”
Ringraziamo quindi Carlo per questa bella chiacchierata, facendogli i dovuti in bocca al lupo per tutte le sue produzioni future che sicuramente confermeranno il suo indubbio talento professionale.
Noi ci diamo invece appuntamento al prossimo speciale, con un altro grande professionista del lighting design, un settore che ha il suo enorme bagaglio tecnico da sviscerare, ma che è anche un campo d’azione a 360° per la vena artistica degli specialisti delle luci.
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