Paolo Fresu, Ada Montellanico, Simone Graziano e il mondo del jazz italiano chiamano a raccolta gli artisti, i professionisti e gli appassionati di tutte le musiche con una petizione su Change.org, per un futuro migliore e meno improvvisato.
Un accorato appello da parte dei massimi esponenti del Jazz Italiano, e più in generale di tutti i generi musicali, affinché la gravissima crisi economica che si sta profilando non spazzi via centinaia (o migliaia) di posti di lavoro nel mondo dello spettacolo e della musica, con conseguente enorme danno al nostro patrimonio culturale e ad un settore già problematico che rischia seriamente di subire un colpo troppo forte da incassare.
In particolare viene richiesto al Governo:
- Riconoscimento della figura di lavoratore con tutela previdenziale al pari dei lavoratori dipendenti o a carattere discontinuo
- Indennità forfettaria netta di 500 € mensili per 6 mesi per tutti i lavoratori dello spettacolo che, dal 23 febbraio, non hanno potuto svolgere la propria attività lavorativa
- Indennità di malattia da riconoscere sin dal primo giorno e con requisiti ridotti (dopo aver maturato 68 giornate contributive nell’anno precedente)
- Accesso agli ammortizzatori sociali garantito anche ai lavoratori autonomi in relazione alle giornate di lavoro svolte durante l’anno precedente
- Riduzione delle giornate lavorative ai fini previdenziali da 120 a 60
- Previsione della possibilità di cumulo e ricongiunzione attualmente non prevista tra i contributi previdenziali Inps ex Enpals e le altre forme di previdenza (Inps privati e gestione separata) o abolizione della gestione separata per i lavoratori dello spettacolo con versamento solo all’Inps ex Enpals.
Sarebbero diritti fondamentali, purtroppo ad oggi negati a moltissimi professionisti ed importanti per il mantenimento di artisti, festival e rassegne, jazz club, fotografi, studi di registrazione, etichette discografiche, stampa, addetti ai lavori e maestranze tecniche di ogni tipo…
Firmate e fate girare questo appello.
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