Album gratis, a quanto pare…
La risposta non è adagiata su un’opinione, ma su un preciso esperimento che ha coinvolto, esattamente dieci anni fa, Trent Reznor, leader dei Nine Inch Nails e musicista che ultimamente non ha certo risparmiato qualche poderosa spallata alla morale comune, come quella sulla “musica tossica“.
Per chi non ne fosse venuto a conoscenza a suo tempo, magari perché era ancora troppo giovane, è bene recuperare questo aneddoto (visto anche il “decennale”), perché la discussione proprio in tempi recenti si è spostata sullo streaming e sui relativi guadagni per l’artista.
L’esperimento ebbe luogo nel 2007, anno di uscita dell’album The Inevitable Rise and Liberation of NiggyTardust! del rapper Saul Williams.
A tutti i contatti del database di Reznor fu inviata una mail, che diceva più o meno questo:
“
“Ecco un album di Saul per il quale ho collaborato. Fai clic qui se vuoi ottenere l’album completo, libero e non protetto da copyright. So che puoi rubarlo (scaricarlo, NdR) ovunque tu voglia, comunque. Tutto quello che voglio in cambio è il tuo indirizzo email. Oppure, clicca qui e paga cinque dollari, i soldi andranno direttamente a Saul. Potete avere l’album gratuitamente o pagare l’artista. Farai la cosa giusta?“
Photo by Nine Inch Nails – CC BY-SA 2.0
Meno del 20% su 30.000 download fece la cosa giusta. Reznor rimborsò di sua tasca le perdite.
Fu ovviamente scoraggiato, perché pensava che sarebbero state molto più alte, confidava nel giusto comportamento delle persone una volta eliminati tutti i filtri di major, copyright e quant’altro viene spesso additato come causa per costi eccessivi dei cd. E invece no, circa 24.000 persone scelsero di “rubare” l’album.
Certo, era stata lasciata libertà di scelta, ma era implicito cosa si aspettasse il mittente della mail. Il piccolo sacrificio che richiedeva non a dei semplici sconosciuti, ma ai propri fan nella sua mailing list.
Tradimento in casa, insomma.
È strano quindi che i Nine Inch Nails si siano convertiti agli EP?
Anche qui, la risposta di Reznor a suo tempo fu chiara:
“Dalla mia impressione su come la gente ascolta la musica adesso, essere un più ‘bite-sized’ (‘a bocconcini’, NdR) si adatta meglio agli stili di vita delle persone. Ora pubblichi un album e viene esaminato, giudicato e dimenticato in un fine settimana. Se sei fortunato.“
Ad oggi, dieci anni dopo, c’è stato qualche cambiamento? A voi la parola…
Cover photo by Lisa Risager – CC BY-SA 2.0
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