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𝐂𝐀𝐔𝐒𝐀 𝐕𝐄𝐒𝐒𝐈𝐂𝐂𝐇𝐈𝐎 – 𝐑𝐀𝐈

Vessicchio ha vinto la causa contro la RAI, una svolta storica

Finalmente si è creato un precedente importante grazie alla caparbietà del Maestro Vessicchio e del Nuovo IMAIE, mossi da più che legittime motivazioni.

Il Tribunale di Roma ha pronunciato una sentenza storica con rilevanti implicazioni future nella tutela dei diritti dei produttori musicali e degli artisti interpreti esecutori.
L’esito della causa intentata dal Maestro Vessicchio contro la RAI è stato favorevole, ribadendo chiaramente l’obbligo dell’emittente di pagare i diritti dovuti per l’utilizzo delle musiche composte e interpretate da lui nel programma televisivo “La prova del cuoco”.

La sentenza ha un impatto significativo sull’intera filiera dei diritti dei musicisti e dei produttori. Finalmente, infatti, viene sancito il sacrosanto diritto economico che scaturisce ogni qual volta si fa uso di un prodotto musicale.
La sentenza non riguarda solamente i diritti per le utilizzazioni presenti ma anche quelli pregressi. Questo significa che il Maestro Vessicchio, il Nuovo IMAIE e tutti gli altri soggetti coinvolti nella controversia potranno godere dei benefici derivanti da queste utilizzazioni passate, in linea con quanto stabilito dalla legge.

È importante sottolineare che la sentenza ha delle implicazioni concrete non solo per i diretti interessati ma per l’intero panorama musicale e televisivo. Essa riconosce il valore del lavoro creativo e sottolinea la necessità di remunerare adeguatamente gli artisti per l’utilizzo delle loro opere. Ciò potrebbe rappresentare un precedente importante per altre cause simili e stimolare ulteriori dibattiti sulle politiche di remunerazione nel mondo dell’intrattenimento.

La direzione del Nuovo IMAIE ha dichiarato: “Nell’esprimere la nostra più viva soddisfazione e vicinanza al Maestro Vessicchio, che abbiamo l’onore di rappresentare come collecting dei diritti connessi, esprimiamo al contempo l’auspicio che la RAI – come indicato da questa storica sentenza- ci convochi in tempi brevi per un tavolo di lavoro che sani il pregresso dei diritti che spettano alle decine di migliaia di interpreti che abbiamo la responsabilità di tutelare.