American Acoustasonic Telecaster è per Fender l’ennesima sfida che unisce due mondi in un unico strumento e offre nuove pratiche soluzioni al chitarrista.
Ne sono volate di tutti colori appena le prime foto hanno iniziato a circolare su web. L’immagine tradizionale di certe chitarre per molti è praticamente sacra e vedere una cassa dallo shape Tele dotata di buca e ponte da acustica con un bel piano armonico in abete ha sollevato il solito putiferio di critiche.
Ma prima di criticare sarebbe meglio toccare con mano. Noi l’abbiamo fatto e abbiamo scoperto che si tratta di uno strumento molto interessante, pur necessitando di un certo approfondimento per entrare pienamente in contatto con caratteristiche niente affatto banali.
Non è la prima volta che qualcuno prova a realizzare uno strumento “ibrido”, ma partiamo col dire che questo privilegia nettamente le caratteristiche acustiche rispetto al carattere elettrico. Inoltre, in presenza di un unico output mono, non è prevista la possibilità di splittare i due tipi di suono su amplificazione separata, come avviene spesso per chitarre elettriche dotate di trasduttore piezo nel ponte.
Le forme dello strumento sono un buon pretesto per catturare l’attenzione dei chitarristi elettrici e portarli a imbracciare una chitarra che si indossa con una sensazione di totale familiarità sia nel contatto con il corpo che con manico e tastiera. Misure e spessori sono quelli di una normale Telecaster.
La prima – notevole – differenza si registra prendendola in mano: i muscoli del braccio si tendono nell’attesa del peso familiare, ma vengono immediatamente smentiti dalla leggerezza della chitarra. La cassa in mogano è infatti parzialmente vuota e il top in abete sitka non è molto più spesso di quello di una normale acustica.
Dopo aver assegnato mentalmente la prima stella ci si accorge di quanto sia piacevole il contatto con il legno, rifinito con una vernice satinata che non nasconde nulla, lascia trasudare il calore del mogano e invoglia ad accarezzare la tavola in abete.
Molto comoda ed elegante la smussatura che mette in evidenza a margine del top il contrasto tra i due legni.
Le rifiniture sono volutamente sobrie con un semplice doppio filetto a incorniciare la cassa e la buca, nella quale notiamo il bordo che scende in profondità senza toccare il fondo, in modo da lasciare il passaggio all’aria vibrante all’interno della cassa. Il sistema è brevettato e si chiama SIRS (Stringed Instrument Resonance System). Il retro non si distacca dal look Tele se non per tutto quel mogano che sembra ammiccare a tutt’altro mondo.
Le corde sono delle Fender Dura-Tone Custom Light .011-.052 in bronzo 80/20, trattate contro la corrosione. Corde per acustica, quindi, dalla timbrica brillante, in un scalatura ibrida che unisce dei bassi robusti alle prime corde non troppo spesse, a metà strada fra strumming deciso e bending disinvolti.
La tastiera in ebano è bella e scorrevole, la distanza tra le corde al capotasto è da standard Telecaster, poco meno di 43 mm. Sono in ebano anche il ponte e le due manopole dei controlli, in scorrevole sintetico (GraphTech TUSQ) la sella del ponte e il capotasto. Unica concessione alla cromatura sono le sei meccaniche chiuse, ben funzionali.
Nel videotest realizzato nel negozio romano della famiglia Tomassone abbiamo utilizzato prima un amplificatore Fender Blues Jr e poi un combo per acustica allo scopo di evidenziare le diverse possibilità offerte dal sofisticato triplice sistema di amplificazione dello strumento.
Si tratta, infatti, di tre diversi pickup, il magnetico Fender Acoustasonic Noiseless in evidenza sul top e due Fishman, il trasduttore sotto la sella del ponte e l’Acoustasonic Enhancer installato sotto la tavola. Grazie a una vera centralina elettronica realizzata appositamente da Fishman le tre componenti del suono vengono scelte e miscelate tra di loro con il selettore a 5 posizioni e la manopola che sostituisce il classico Tono accanto a quella di Volume.
Una cosa importante: da spenta la chitarra produce un suono acustico sorprendente nel volume e nella naturalezza del timbro. Se c’era ancora qualche dubbio, questa è una prova di quanto i progettisti abbiano privilegiato il carattere acustico della chitarra.
La naturalezza del suono amplificato sarà ancora più convincente.
Funziona così. Si prende in mano la chitarra pensando “elettrico” e si finisce subito in un mondo “acustico”, per arrivare solo più tardi a capire che siamo in una zona di confine non così facile da definire. Il margine di scelta è largo con possibilità di adattamento a varie situazioni.
Il pickup magnetico è abbastanza potente da permettere di sporcare efficacemente il suono con overdrive e si avvicina alle caratteristiche di un P-90, il trasduttore nel ponte offre notevole naturalezza acustica ed è ben lontano dai difetti delle prime generazioni di piezoelettrici. Il body sensor interno permette infine anche quelle tecniche percussive oggi molto diffuse tra i chitarristi acustici più creativi.
La selezione dei suoni non è di quelle che impari al volo e bisogna farci un po’ la mano per capire dove siamo e cosa stiamo suonando. Ai suoi opposti il selettore ci porta dalle timbriche elettriche Fender-style della posizione 1 a quelle completamente acustiche della posizione 5. Per ognuna di queste è possibile spostarsi con gradualità – utilizzando la manopola Mod – fra due opzioni: Clean e Fat/Semi-Clean nel primo caso, dreadnought e auditorium (con differenze anche nei legni del top) nel secondo.
Aggiungiamo che nell’opzione 2 abbiamo una dreadnought in mogano che possiamo miscelare con il suono elettrico del pickup magnetico, nella 3 attiviamo il sensore interno al top sulla base del suono di una pregiata acustica con cassa in palissandro brasiliano e in posizione 4 possiamo scegliere tra una piccola parlor con cassa in acero e una dreadnought in mogano.
A prescindere dalla coerenza con i legni indicati, ci ha colpito la qualità del suono acustico anche collegati al canale clean di un normale piccolo combo a valvole per elettrica. Passando con la stessa selezione a un amplificatore dedicato il suono si fa ancora più verosimile, la risonanza sembra proprio quella naturale di una vera cassa acustica full-size
La qualità del pickup magnetico è sufficiente per permetterne l’utilizzo al momento opportuno come quando è necessario passare a un assolo o a un riff, ma la scelta di suoni acustici è decisamente il piatto forte. L’Acoustic Engine dello strumento è un motore potente ed è alimentato da una batteria in grado di durare fino a 20 ore, caricata attraverso la presa USB accanto alla presa jack.
Per Fender il progetto realizzato in collaborazione con FIshman è l’ennesimo tentativo di creare qualcosa di nuovo a lato della irrinunciabile tradizione e sembra destinato a produrre ulteriori frutti in futuro.
Per i chitarristi un’alternativa interessante e una chance per portare uno strumento in meno sul palco.
Maggiori informazioni e aggiornamenti su fender.com.
Aggiungi Commento