Era impossibile condensare in un solo video la storia della Stratocaster, per cui oggi puntiamo l’obiettivo sugli anni ’60, quando il suono della Strat diventa sempre più grosso e caldo.
Se negli anni ’50 Leo Fender aveva concepito la Stratocaster secondo i canoni di un suono brillante, che aveva in mente sin dall’inizio con la sua prima Telecaster, unendo ad esso versatilità timbrica e bellezza delle forme, nei ruggenti anni ’60, complice sicuramente l’avvento del Rock, il suono della Regina di casa Fender si fa gradualmente più caldo, potente e rotondo.
Questo senza ovviamente mai perdere le sue doti di chiarezza e di velocità di attacco, caratteristiche naturali per gli strumenti Fender, ma andando al contempo verso una direzione sempre più votata ai nuovi suoni che sia negli USA che nella vecchia Inghilterra stavano oramai conquistando le nuove generazioni, ammaliate oltretutto dalla scoperta della distorsione e degli amplificatori spinti al limite.
Vedremo quindi la graduale evoluzione della Strato nella prima metà del decennio, quando ancora la compagnia era nelle mani del buon Leo – quindi la cosiddetta era pre-CBS – e poi nella seconda metà, per arrivare a quell’anno golorioso, il 1969, in cui oramai il nuovo genere Rock era esploso e sulle copertine troneggiava l’immagine di colui che aveva rivoluzionato il mondo della sei corde proprio con una Stratocaster, Jimi Hendrix.
Lo faremo come al solito grazie ad alcuni stupendi esemplari oggi ricreati dal Fender Custom Shop, con modelli appartenenti a serie NOS (New Old Stock) e altre, sotto la guida del sempre ottimo Davide del negozio di strumenti musicali Tomassone e delle ottime mani del musicista professionista Moreno Viglione.
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