Manne Guitars ha compiuto 32 anni. Un traguardo che pochi produttori in Italia possono vantare nel campo delle chitarre, una realtà ancora oggi solida e creativa.
Manne è stata fondata dal liutaio Andrea Ballarin nel 1987. Eravamo in piena era guitar hero e Ballarin portò sul mercato italiano e internazionale una nuova, coraggiosa, concezione della chitarra e del basso.
Ma facciamo un passo indietro. Andrea, che da piccolo chiamavano “Mennea” perché correva molto veloce – da cui il nome del brand – veniva dal lavoro di perito elettrotecnico, ma la sua vera passione erano gli strumenti musicali. Iniziò con i bassi, imparando pian piano da un conoscente che ne costruiva alcuni e con il quale vennero venduti i primi 6 bassi e dopo quelli altri dieci e poi venti.
Ballarin però aveva le idee più chiare del suo socio di allora, aveva capito che quella sarebbe divenuta la missione e il lavoro della sua vita. Così, nel gennaio dell’87, nasceva in Camera di Commercio la ditta Manne Guitars. Il nome già la diceva lunga, non sarebbe stata una storia solo dentro i confini nazionali.
Così, Andrea Ballarin diventa l’unica mente dietro i suoi strumenti e decide di praticare strade propria nel loro design.
I primissimi modelli sono neck-thru, senza meccaniche sulla paletta. Cominciano le esposizioni nelle fiere e i numeri di produzione iniziano a salire. Entriamo negli anni ’90 e finalmente arrivano i primi modelli con meccaniche alla paletta e ponti più tradizionali. Ma avviene soprattutto un cambiamento: Ballarin abbandona i legni per le tastiere e passa alla resina fenolica.
Materiale rigido, che mantiene il manico assai più stabile e in più ha un’estetica scura e omogenea che assomiglia molto al miglior ebano.
La ricerca di Andrea va però oltre e scopre l’abbinamento con il laminato, il che fa salire non poco i costi di produzione dei manici (non per i materiali in sé, ma per il tipo di lavorazione da lui progettata), tuttavia a livello sonoro ottiene ciò che stava cercando da ben 5 anni: brillantezza sì, già data dalla resina, ma anche equilibrio e corpo, una via di mezzo tra i classici acero e il suddetto ebano.
Una miscela di legni che ancora oggi resta segreta nelle sue fasi costruttive, custodita nella mente del suo creatore ma che è stata apprezzata da molti musicisti in tutto il globo.
Proseguendo la timeline, è nel novembre del 1993 che viene prodotta la prima Taos, con quel design che chi di voi conosce le chitarre Manne ha bene in mente.
Cos’è la Manne Taos è difficile da descrivere, anche per le molteplici soluzioni possibili da adottare e la quasi completa customizzazione di ogni strumento Manne. E poi il modello è già declinato da catalogo in ben 7 varianti.
Fondamentalmente, è l’unione di un’estetica selezionatissima, probabilmente tra i più bei corpi che in effetti si possono ammirare, a un suono studiato a fondo. Da ricordare che ogni singola parte è studiata e realizzata da Andrea Ballarin e il suo staff, anche l’elettronica, anche i pickup.
Il design è quindi quello che ancora oggi possiamo ammirare e su questa strada arriveranno i modelli Ventura, le singolari semiacustiche, a cui si affiancheranno anche forme diverse come quelle della T-Bone e di vari altri modelli, senza scordarci le AcustiVibe.
Stessa storia per i bassi. Il primo AcoustiBass è dell’anno successivo alla Taos, il 1994. Non si tratta di un basso acustico, ma di un elettrico a camera tonale e pickup piezo al ponte, anche in questo caso una sfida creativa e tecnologica.
Ma nel comparto elettrico arriveranno i bellissimi Sedona, Fillmore e Woody, e il VibraBass, un basso acustico dal design davvero molto particolare.
Cos’è oggi Manne Guitars dopo 32 anni?
Manne è più di 3000 strumenti realizzati, anche per star come Glenn Hughes, 16 Paesi nel mondo in cui vengono commercializzati e ancora un lavoro assolutamente manuale, artigianale. Fatto di fatica, passione e tempo, perché niente è “cotto e mangiato” come nelle molte realtà industrializzate di oggi.
Manne Guitars è anche liuteria, come centro assistenza per riparazioni e setup, e promuove corsi didattici di questo stesso ambito. Ed è parte molto attiva del circuito EGB (European Guitar Builders).
Complimenti e auguri di buon compleanno a Manne Guitars e ad Andrea Ballarin, con un fortissimo in bocca al lupo per tutti i progetti futuri. Viva il made in Italy.
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