Cosa rende grande un suono di chitarra? Prima di tutto il chitarrista ma, insieme al fondamentale lato umano, anche gli strumenti fanno la differenza. In Italia un marchio la differenza la fa oramai anche oltreoceano, si chiama Mezzabarba e vi aspetta alla sua guitar clinic.
L’appuntamento è per il 9 dicembre dalle ore 17 alle 22.00, presso il Fabrik di Cagliari. Al timone come sempre ci sarà il papà del marchio, Pierangelo Mezzabarba.
Come avrete capito dagli orari, non stiamo parlando di una clinic usuale, di quelle che durano al max un paio d’ore. In questo caso, il programma è molto fitto e giustifica ampiamente il prezzo del biglietto, che comunque è di soli 20 euro (per prenotazioni: Alessandra Pontis, 366-2004474)
In particolare, ecco cosa vi aspetta:
- Studi approfonditi sulla gestione del suono della chitarra elettrica.
- Principi di funzionamento, intuizioni, regole di base, approccio agli effetti, spunti tecnici per applicazioni specifiche o generiche.
- La possibilità di ottenere il massimo dal proprio setup, semplice o complesso che sia.
- Analisi dei sistemi dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, presi come esempio per lo sviluppo di una propria identità sonora.
In pratica, tornerete a casa con le idee molto chiare, per non dire rivoluzionate, su cosa significa avere un gran suono di chitarra e come riuscire ad ottenerlo con la vostra strumentazione.
Per l’occasione, non abbiamo perso tempo a contattare personalmente il buon Pierangelo, che oramai vede la sua Mezzabarba Custom Amplification sempre più lanciata nel mondo, con i suoi amplificatori nelle mani di star come Joe Satriani, Mark Tremonti, Steve Vai, Iron Maiden e molti altri.
Ciao Pierangelo, prima di tutto, quali saranno gli argomenti “caldi” di questa prossima clinic?
Ciao a tutti Musicoffili!!
Il protagonista di questa clinic di Cagliari sarà chiaramente il suono della chitarra elettrica, il più bello e utile possibile, in tutte quelle sfumature che riguardano la chitarra, i pickup, i cavi, la struttura degli amplificatori utilizzati, l’uso degli effetti e tutte le combinazioni che abbiamo a disposizione.
Sono tanti anni che faccio clinic e ogni volta cerco di approfondire quanto già si conosce o allargare gli orizzonti su quanto non si conosce bene. Ma il segreto di una buona clinic è creare la curiosità intorno agli argomenti trattati, dare gli stimoli giusti che portano ai grandi risultati, partendo dal presupposto che è bene conoscere le regole base, ma che delle regole vere e proprie non esistono, soprattutto nel mondo dell’Arte.
E se pensi che il suono è la forma attraverso la quale la musica può essere percepita, capisci quanto sia importante anche per la sua sostanza.
Questa è solo una delle varie clinic che porti in giro per l’Italia e oramai ogni tanto anche all’estero, ma sono tanti anni che tu hai deciso la strada del contatto diretto con i musicisti. Come hai visto evolvere il pubblico di fronte a te dagli inizi ad oggi, i chitarristi di oggi sono diversi da quelli di 10 o 15 anni fa?
Non eccessivamente. Ognuno tiene tantissimo al proprio suono, solo che oggi si cerca di averlo il più in fretta possibile e senza eccessivi sforzi, quando in realtà dietro ad un suono di un grande chitarrista, immaginiamo Gary Moore o David Gilmour, c’è un sacrificio enorme fatto di infiniti tentativi e altrettanti errori, che poi creano quel necessario bagaglio di esperienza e competenza nella gestione della propria voce.
Perché di quello si tratta ed è necessaria la propria originalità. Ecco, il contatto diretto con le persone crea il rapporto ideale di fiducia che permette di trasferire più facilmente il segreto della creatività… che è la passione.
Termine che riassume molto, ma che comprende tanti significati quali entusiasmo, curiosità, senso del sacrificio, dedizione, determinazione.
Sappiamo che come sempre ci sono novità che bollono in pentola e alcune, già servite sul piatto, le porterai proprio in occasione di questi incontri…
Si…. Tante novità che mi hanno assorbito per questi ultimi due anni.
Si tratta di strumenti che hanno molti suoni richiamabili simultaneamente e, quindi, con sistemi switching decisamente complessi. La mia sfida era di rendere neutri questi sistemi switching, in modo che il segnale rimanesse inalterato il più possibile, così come avviene in progetti più semplici come la MZero Overdrive o una monocanale.
Beh, credo e spero di esserci riuscito. Ci saranno belle sorprese, vedrete.
Siamo a fine novembre ed è inutile chiederti se hai già in tasca i biglietti aerei per Los Angeles. Cosa ti aspetti dal prossimo NAMM e com’è andato il 2018 per Mezzabarba negli USA?
La squadra ha già i biglietti in tasca, io sono sempre l’ultimo a farmeli, perché i miei periodi di permanenza a Los Angeles sono sempre più lunghi e devo decidere i giorni precisi in cui rimanere.
Questo sarà il terzo Winter NAMM consecutivo e spero aumenti ulteriormente la fiducia nel marchio. Alla fine questo è il lavoro che ho cercato di fare in tutto questo tempo: promuovere prodotti buoni e affidabili, fatti da gente seria e affidabile.
E il 2018 è stato un altro grande anno, sono stati incisi tanti altri dischi con i nostri ampli e sono aumentati gli artisti di grande spessore che usano spontaneamente Mezzabarba, pensate a Mark Tremonti, i Nine Inch Nails o Vinnie Moore.
Abbiamo aumentato la lista dei negozi che trattano il nostro marchio e abbiamo incrementato le vendite, sempre in una logica di crescita strutturata alla migliore qualità possibile. Che oggi fa la differenza come non mai.
Ultima domanda: hai sempre tenuto molto al rapporto con i clienti, anzi, con i musicisti… Non hai paura che un giorno, ovviamente per motivi positivi di esplosione del brand, questo contatto quasi 1:1 possa tuo malgrado venir meno?
No, tranquilli, sono io che non ne potrei fare a meno. Probabilmente lo stare in contatto con la gente bella e i musicisti è il motivo principale per cui faccio questo lavoro. Ed è il perché di clinic come questa del 9 Dicembre a Cagliari.
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AGGIORNAMENTO: si comunica che la masterclass è stata annullata
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