Conduttore televisivo, paroliere, profondo conoscitore della musica del ‘900. Paolo Limiti se n’è andato per un tumore contro cui lottava dall’estate scorsa, a 77 anni. Enciclopedia vivente della musica e dello spettacolo italiano, non in maniera nozionistica, ma come elemento fondante della sua stessa vita. Conduttore di classe come pochi ne abbiamo visti negli ultimi decenni, dotato di una capacità divulgativa e un garbo unici.
Forse, soprattutto ai più giovani, potrà sembrare strano trovare su MusicOff un articolo dedicato a Paolo Limiti. In fondo, siamo abituati a parlare di rockstar, non di conduttori televisivi.
Ma non fatevi trarre in inganno, quella del divulgatore era solo una delle vesti di Limiti.
Nasce infatti come paroliere, inviando nel 1964 tre suoi brani alla cantante Jula de Palma, che ne incise uno: “Mille ragazzi fa”. Ma, soprattutto, iniziò a collaborare con l’immensa Mina, per la quale scriverà molte canzoni.
Parallelamente inizia la sua attività televisiva e di spettacolo, prima come autore di trasmissioni al fianco di Mike Buongiorno (Rischiattutto), poi come autore di testi di commedie musicali.
È al fianco di cantanti italiani e stranieri, qualche nome: Fred Bongusto, Mia Martini, Dionne Warwick, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Adriano Celentano e molti altri.
Nelle vesti di intervistatore ha davanti star mondiali come Liz Taylor, George Lucas, Luciano Pavarotti, Whoopi Goldberg, ecc.
In una televisione, soprattutto quella di Stato, che offre sempre meno contenuti dedicati alla musica, Paolo Limiti portava con le sue trasmissioni un intrattenimento intelligente, con i suoi momenti di humor e leggeri ma mai ridicoli o, peggio, di bassa lega. Il suo rispetto per l’arte musicale era totale, i suoi racconti preziosi per ripercorrere sentieri spesso dimenticati.
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