L’estate della Capitale non si esaurisce ancora del tutto grazie anche al festival Gianicolo in Musica, giunto in questo 2019 alla sua terza edizione.
Una rassegna apprezzata non soltanto dagli amanti della musica jazz quella che si svolge in una delle più suggestive cornici di Roma, città che continua a distinguersi per il suo forte legame con il genere.
Tale sinergia si riflette anche nei partner organizzativi, tra i quali spicca il nome di un’istituzione locale del settore come il Saint Louis College of Music, e che trova riscontro anche nei natali romani del direttore artistico Roberto Gatto.
Ed è proprio partendo dal rinomato batterista che iniziamo a parlare di alcuni degli eventi in programma per i prossimi giorni, perchè martedì 10 settembre andrà in scena in trio assieme al pianista Alessandro Lanzoni e con una special guest di altissimo profilo, vale a dire il chitarrista di New York Peter Bernstein (in copertina).
Bernstein è un chitarrista che racchiude nel suo stile le migliori ispirazioni storiche della sei-corde jazzistica integrando al tempo stesso il sapore dell’evoluzione moderna dello strumento.
Cruciale per lui l’incontro con Jim Hall, leggenda della chitarra jazz, avvenuto intorno al 1990, che gli ha spalancato le porte delle collaborazioni di prestigio come sideman e in generale di una fortunata carriera musicale.
Mercoledì 11 appuntamento con la Banda Connemara, collettivo che a sua volta ha radici romane e che propone un interessante repertorio di musica tradizionale celtica contaminato da elementi caratteristici di altri generi, con una formazione di sette elementi uniti dalla passione per i canti tipici di Irlanda, Scozia, Bretagna e Galizia.
Un forte nesso con la Capitale anche nell’evento di sabato 14, con l’omaggio al cantautore Franco Califano intitolato “Questa è una data che non mi scordo” e diretto da Alberto Laurenti, autore e compositore che vanta una lunga collaborazione con il “Califfo” e con altri interpreti storici della scena romana (Renato Zero, Gabriella Ferri, Tiromancino).
In chiusura due parole su “Jazz in Orbit”, evento in programma per domenica 15 settembre con protagonista l’Orchestra Observatorium di Massimo Nunzi, un progetto nato sulla scorta di certi gruppi degli anni ’60 con l’obiettivo di proporre un sound orchestrale in un ensemble più ridotto.
Formata da alcuni tra i principali jazzisti italiani delle più giovani generazioni, l’Orchestra regala un repertorio ispirato alle fantasiose divagazioni dal sapore jazz della musica di film e cartoni animati degli anni ’60 e ’70, materiale poi elaborato in contesto più spiccatamente impegnativo nel genere e che si presta a variazioni e improvvisazioni senza limiti.
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