Brian May avanza la proposta di un nuovo Live Aid che sia incentrato su uno degli aspetti più urgenti dell’attualità: quello dei cambiamenti climatici.
Il chitarrista, notoriamente coinvolto nel mondo scientifico e non nuovo a situazioni di attivismo, dimostra grande sensibilità e lungimiranza esponendosi pubblicamente sullo scottante tema del clima durante un’intervista al quotidiano britannico Daily Mirror, suggerendo un’idea sicuramente affascinante e senz’altro fattibile, a patto di saper muovere quei passi che trent’anni fa portarono gli occhi del mondo sulla manifestazione benefica promossa da Bob Geldof.
L’evento, al quale May partecipò con la memorabile esibizione dei Queen a Wembley, ebbe una risonanza enorme e l’idea di riproporlo ai giorni nostri (analogamente a come fu fatto nel 2005 con il Live 8) per sensibilizzare la popolazione mondiale su un tema importante come quello del cambiamento del clima può risultare assolutamente vincente.
Secondo l’artista un concerto-evento come quello del 1985 potrebbe anche non essere abbastanza per trasmettere l’urgenza dell’enorme problema in questione, ciò non toglie che l’opzione sia indubbiamente suggestiva e nobile, sempre se qualcun’altro coglierà la palla al balzo.
“Toccherà probabilmente alle giovani generazioni prendere il toro per le corna“, ha dichiarato May, “Noi potremmo aiutare in ogni maniera possibile, ma penso che sia questo ciò che servirebbe“.
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