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Foo Fighters a Firenze e Guns N’ Roses ospiti a sorpresa

Ieri sera i Foo Fighters di Dave Grohl hanno letteralmente espugnato il Firenze Rocks, primi delle quattro grandi star ad esibirsi nei giorni del festival. La vera sorpresa? I Guns N' Roses sul palco con loro!

Ieri sera i Foo Fighters di Dave Grohl hanno letteralmente espugnato il Firenze Rocks, primi delle quattro grandi star ad esibirsi nei giorni del festival. La vera sorpresa? I Guns N’ Roses sul palco con loro!

Ebbene si, a metà del concerto Dave Grohl si è avvicinato al microfono e ha iniziato a chiedere se qualcuno fosse in grado di suonare il basso, mentre Nate Mendel faceva penzolare per la tracolla il suo strumento.
Dalle retrovie è apparso un “tizio biondo” e c’è voluto poco per capire di chi si trattasse: Duff McKagan, bassista dei Guns. inutile dire come a quel punto sia corso a tutti un brivido sulla schiena, per un pensiero che si è avverato pochi secondi dopo.
Ecco spuntare sul palco anche Axl Rose e il mitico Slash per una scatenata “It’s so Easy” insieme ai Foo.

I G’N’R saranno le star di stasera in cartellone al Firenze Rocks e si prevede un altro pienone al Parco delle Cascine, in quel bellissimo spazio che da normale ippodromo diventa per il secondo anno consecutivo il palco per uno dei festival più belli e importanti d’Italia. Sabato sarà il turno degli Iron Maiden e infine domenica quello del padre (forse oramai si può dire, affettuosamente, nonno…) dell’Heavy Metal, Ozzy Osbourne.

I Foo Fighters ieri sera hanno dimostrato non solo di essere una band che sta al pari di questi storici nomi del rock, ma di essere attualmente, senza ombra di dubbio, una delle migliori rock band live che possiate vedere all’opera.
C’è il suono, c’è la preparazione, c’è la bravura dei singoli musicisti tanto quanto quella della band (dall’impatto sonoro davvero adrenalinico), c’è infine la guida di Grohl, perfettamente bilanciata tra il saper condurre il copione dello show e l’essere spontaneo in ogni atteggiamento.

E, decisamente, c’è stata una scaletta da urlo:

  • Run
  • All My Life
  • Learn to Fly
  • The Pretender
  • The Sky Is a Neighborhood
  • Rope
  • Taylor Hawkins solo di batteria
  • Sunday Rain
  • My Hero
  • These days
  • Walk
  • medley: Imagine / Jump / Blitzkrieg Bop
  • Under Pressure
  • It’s so easy (con i Guns ‘N Roses)
  • Monkey Wrench
  • Wheels
  • Breakout
  • Dirty Water
  • Best of You

Bis:

  • Times Like These
  • This Is a Call
  • Everlong

Un plauso particolare va poi dato al solito Taylor Hawkins, una sicurezza dietro le pelli e ieri sera davvero in grandissima forma. Il suono della sua batteria, molto ben calibrato, ci è entrato a cazzotti nello stomaco e c’è stata anche l’occasione di vederlo all’opera come cantante, sia nel brano “Sunday Rain” che, soprattutto, quando è sceso dalla sua batteria per una stupenda cover di “Under Pressure” dei Queen (inutile dire che dietro i tamburi si è seduto Grohl, con il suo playing ultra-massiccio).

Una batteria quella di Hawkins che, durante l’assolo, ha regalato uno show davvero di alto livello… alto anche in senso fisico!

Dave Grohl l’aveva annunciato dopo la prima, sparatissima, serie di canzoni a inizio concerto: “Volete che questa sia una lunga notte? Sarà una lunga notte“.
E lo è stata, con più di due ore e mezza di musica. I Foo se la sono “presa comoda”, a dispetto dei timori su eventuali regole e regolette di orari e decibel. In questo il Firenze Rocks dimostra di avere le spalle larghe.

Così, anche la presentazione della band ha dato modo di eseguire qualche brano in più, compreso un simpaticissimo mash-up di “Imagine” di John Lennon e “Jump” dei Van Halen. E, all’atto di presentare l’inossidabile, e dal passato punk, Pat Smear, quest’ultimo ha preso al volo l’occasione di scatenare la sua Hagstrom sul classico dei Ramones, “Blitzkrieg Bop”.

Ma tolte queste divertenti parentesi, non sono mancati i grandi classici, i momenti con l’acceleratore a fondo corsa e quelli con le lacrime agli occhi di molti (molte!) fan. Soprattutto pensando a quelli che magari se li erano persi a causa del concerto annullato a Torino nel 2015 per rispetto della strage del Bataclan.
Possiamo dire che si sono ampiamente rifatti di quella cocente delusione. 

Proprio la sera del Bataclan i Foo si esibivano a Bologna. Chi scrive era presente e sapevamo, al di là dell’informazione sui fatti accaduti una volta dietro le quinte, che non avrebbero fatto alcun bis. Anche in quel caso il concerto era stato tiratissimo e Grohl e soci preferiscono stare un po’ più sul palco che uscire e rientrare come da, oramai, regola banale.

Ma questa volta non potevano proprio esimersi dal farlo. Il fiume sconfinato di persone davanti a loro lo chiedeva e lo meritava (75mila persone secondo le stime).
Così, sui maxischermi è comparso il viso del frontman, che ha cominciato a chiedere a gesti “one more song?“. Dietro di lui Axl Rose suggeriva “two“.
Ma alla fine l’ha spuntata la figlia di Grohl, Harper, che con la sua mano ha indicato “three songs” con ovazione del pubblico. E come Dave ha detto “Ciò che Harper chiede, Harper ottiene“.

Con “Everlong“, la canzone perfetta per il loro finale, si è chiuso quindi il primo giorno del Firenze Rocks e anche una pagina di Rock che in Italia faremo fatica a dimenticare.
E, probabilmente, anche gli stessi Foo Fighters, band che oggi non ha più nulla da dimostrare agli scettici.
Sono in assoluto tra i migliori del Rock e questo è un dato di fatto, non un’opinione.

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