Salve MusicOffili, siamo orgogliosi di annunciarvi che da oggi parte una bella collaborazione con uno storico distributore italiano di pianoforti come Furcht: oltre allo storico legame con Kawai, per la distribuzione in esclusiva nel nostro territorio dei pianoforti acustici e digitali giapponesi, l’azienda italiana ha una storia affascinante alle spalle, fatta di cultura e passione di un’intera famiglia per questo strumento.
Furcht: la storia in pillole Durante la prima guerra mondiale, sul fronte del Carso, l’ufficiale dell’esercito austriaco Karl Furcht viene catturato dalle forze armate italiane e mandato a lavorare in un’azienda agricola di Lucca; così si innamora dell’Italia e al termine del conflitto si trasferisce a lavorare a Bolzano, per una società austriaca di assicurazioni.
A Bolzano lo raggiunge il fratello Rudolf, che comincia a lavorare nel settore dei pianoforti acustici, peraltro dimostrando notevoli doti imprenditoriali. Nel 1928 Rudolf Furcht è tra i fondatori del marchio Schulze e Pollmann, di cui assume in seguito la carica di direttore commerciale, fornendo un notevole contributo all’espansione del pianoforte in un mercato difficile come quello italiano dell’epoca.L’avvento delle leggi razziali nel 1938 e l’occupazione delle truppe tedesche dell’Italia settentrionale nel 1943, costringono la famiglia Furcht a dividersi: Rudolf Furcht si trasferisce prima a Milano, e poi è costretto a rifugiarsi in Svizzera, mentre la famiglia di Karl si salva dalla deportazione grazie all’ospitalità concessa da due ecclesiastici.
La fine del secondo conflitto mondiale nel 1945 consente ai Furcht di ricongiungersi, e di ricominciare la propria attività a Milano, dove nel 1949 Rudolf fonda la Furcht & C srl, aprendo un negozio di vendita al dettaglio di pianoforti e un laboratorio di riparazione nel capoluogo lombardo; in seguito, lo affianca nell’attività il nipote Roberto (figlio di Karl) e l’azienda comincia ad acquisire la distribuzione per l’Italia di pianoforti inglesi, austriaci e di strumenti per lo studio provenienti dalla Germania Est.
Oltre a fornire i pianoforti e l’assistenza tecnica per spettacoli e concerti tenuti al Teatro alla Scala e al Teatro Nuovo di Milano, negli anni cinquanta la Furcht decide di espandere ulteriormente la propria attività fornendo i pianoforti anche al neonato Festival di Sanremo, ma soprattutto aprendo un negozio di dischi e televisori sempre a Milano (e diretto da Roberto), un luogo che diventa un punto di incontro per intellettuali ed artisti quali Dino Buzzati, Oreste del Buono, Guido Crepax, Giangiacomo Feltrinelli o Tullio Kezich.
I Furcht stringono inoltre rapporti professionali e di amicizia con alcuni dei più grandi pianisti del periodo, tra cui Arthur Rubinstein, Wilhelm Backhaus, Karl-Ulrich Schnabel o l’italiano Alberto Mozzati. Il fermento culturale di quel periodo a Milano, spinge l’azienda a organizzare concerti e rassegne in collaborazione con prestigiose associazioni culturali milanesi.
Maurizio Pollini Negli anni sessanta la Furcht ottiene la distribuzione in esclusiva per l’Italia di prestigiosi marchi quali Blüthner, Ibach, Schiedmayer e Bösendorfer, e sul finire del decennio l’azienda decide di concentrare tutte le sue risorse solo sui pianoforti: il negozio di dischi e Hi-Fi viene ceduto, e a Roberto Furcht è affidata la gestione del nuovo reparto dedicato all’importazione e distribuzione di pianoforti all’ingrosso.
Nel 1972 l’azienda stringe la partnership con Kawai, per l’importazione in esclusiva nel nostro territorio dei pianoforti giapponesi. Nel 1978 la Furcht diventa una società per azioni e Roberto ne diviene il presidente, mentre l’azienda acquisisce la distribuzione in Italia dei pianoforti della coreana Young Chang (1978) e del marchio finlandese Fazer; in questi anni entrano inoltre nell’organico dell’azienda la figlia di Rudolf, Gianna, e Andrea, figlio di Roberto.
Da sinistra, Andrea e Roberto Furcht, Hirotaka Kawai (Presidente di Kawai) e Gianna Furcht Nel 1980 e per i successivi 10 anni, Roberto Furcht sarà anche presidente della Disma (oggi Dismamusica), l’associazione italiana che raccoglie i distributori e gli altri operatori del mercato della musica. Negli anni novanta la Furcht acquisisce la distribuzione di marchi leader tra i produttori di pianoforti cinesi come Pearl River e Linden, questi ultimi prodotti su licenza (e con meccanica originale) di Kawai, inoltre nasce una linea di strumenti con il marchio proprietario Furcht & Söhne.
Sono anni in cui parallelamente al mercato del pianoforte acustico, cresce anche quello della sua controparte digitale, un settore in cui Kawai è tra i leader mondiali nella produzione.L’attività dell’azienda prosegue anche sul fronte delle iniziative culturali, e tra queste segnalo la storica stagione concertistica in collaborazione con l’università Bocconi di Milano, il Festival Kawai a Ledro o Camogli in Musica, ma anche masterclass e concorsi sotto l’egida del marchio giapponese in diverse località italiane. Riguardo al proprio impegno nell’organizzazione di eventi culturali, recentemente Roberto Furcht ha dichiarato che: “la cultura non è un lusso, è il passaporto per il benessere“.
Il parco di artisti italiani e stranieri legati a Furcht e Kawai oggi è piuttosto ricco e al contempo trasversale in termini di generi musicali: esso comprende tra gli altri Marcello Abbado, Maurizio Baglini, Massimo Colombo, Enrico Intra, Davide Cabassi, Carlo Guaitoli, Mattia Mistrangelo, Dolcenera, Antonello “Jantoman” Aguzzi (Elio e Le Storie Tese), Andrea Mariano (Negramaro) e Matthew Bellamy dei Muse.
Vediamo ora il catalogo dei pianoforti Kawai distribuiti in questo momento in Italia da Furcht.
Dolcenera in un recente evento Furcht tenuto a Camogli Il catalogo Kawai Dal 1927 Kawai è uno dei leader a livello mondiale nella costruzione di pianoforti, e la punta di diamante dell’odierno catalogo del marchio giapponese sono i gran coda da concerto “Shigeru Kawai” (SK): disponibili sul territorio nazionale solo presso pochi e selezionati rivenditori, si tratta di strumenti prodotti con materiali di alta qualità, con l’apporto di manodopera composta da artigiani qualificati e certificati MPA da Kawai.
Uno dei motti distintivi del marchio giapponese è “l’innovazione nel rispetto della tradizione”, e uno degli esempi più limpidi di questo motto sono i pianoforti a coda della recente serie GX: rivisti nel design e in alcuni particolari dell’architettura che ne determinano le prestazioni sonore, questa gamma di strumenti monta inoltre la raffinata meccanica Millenium III, che equipaggia anche i pianoforti della fortunata serie RX, questi ultimi rivolti a professionisti e studenti.Il GM-10 è il più corto tra le code Kawai: adatto per piccoli ambienti, questo strumento condivide elementi costruttivi con i pianoforti a coda giapponesi di lunghezza superiore, tra cui il rinforzo in acciaio della barra frontale e del letto della tastiera, l’estrema robustezza nei piantoni multistrato, oppure il somiere multilaminato in undici strati.
I due pianoforti Kawai della serie GE sono concepiti per la casa: in termini di lunghezza si collocano tra quarto e la mezza coda, e il prezzo di attacco li rende appetibili sia per chi studia, ma anche per i professionisti. Gran parte del catalogo dei pianoforti verticali Kawai è racchiuso all’interno della serie K: sei modelli disponibili in diversi colori per le finiture, più tre varianti ibride Anytime X2 che incorporano il meccanismo per l’esclusione dell’acustica e una generazione sonora basata sulla tecnologia proprietaria Harmonic Imaging XL.
Il pianoforte verticale ND-21 monta la meccanica Kawai Ultra-Responsive, in cui spicca l’impiego dell’alluminio in alcuni componenti per renderla più resistente ai cambiamenti climatici e agli sbalzi di tempratura e umidità. Tutta la gamma di pianoforti verticali della serie X, i pianoforti a coda delle serie GE e i modelli GX-2 e GM-10 sono disponibili anche nella variante ibrida Anytime (ATX).Il catalogo di pianoforti digitali Kawai è organizzato in otto serie: la Classic Series è composta da tre modelli dotati del meglio in termini di emulazione meccanica e generazione sonora studiati dal marchio giapponese, e racchiusi in un elegante mobile in finitura nero lucido.
La serie Concert Artist è stata impreziosita recentemente da tre nuovi modelli in cui spiccano caratteristiche quali la nuova meccanica Grand Feel II, con simulazione del doppio scappamento e triplo sensore nell’elettronica, la generazione sonora proprietaria HI-XL, l’esteso menu di editing Virtual Technician gestibile anche tramite un iPad, oppure la tecnologia Spatial Headphone Sound (SHS) introdotta per l’ascolto con le cuffie; il modello CA97 dispone di una diffusione sonora che integra una tavola armonica in legno posta sul retro dello strumento.
Compattezza e al contempo eleganza nelle forme sono gli elementi che contraddistinguono la serie CN, anch’essa recentemente rivista con l’inserimento di due nuovi modelli dotati della meccanica Responsive Hammer III con tre sensori per tasto e simulazione del doppio scappamento, un set di timbriche potenziate e funzionalità inedite.
Il modello KDP90 è la proposta Kawai tra i modelli verticali dalle linee classiche per chi ha un piccolo budget e vuole iniziare a studiare con uno strumento digitale di rango; viceversa, la serie Compact Line si rivolge a quell’utenza che predilige le forme moderne e cerca uno strumento compatto per il proprio ambiente domestico.
Gli Stage Piano della fortunata serie MP si contraddistinguono per una potente generazione sonora suddivisa in sezioni, con menu di editing ed effetti dedicati, e per l’ampio parco di funzionalità come MIDI Master Keyboard. La serie Portable Piano racchiude un’altra fortunata gamma di pianoforti digitali Kawai come i modelli ES, e se i modelli al top di gamma si contraddistinguono per la presenza di funzioni dedicate sia allo studio, che per l’intrattenimento, l’apripista ES100 è da considerarsi la risposta di Kawai a chi cerca un pianoforte digitale portatile con dei contenuti importanti e un prezzo di attacco.
Per soddisfare le esigenze odierne del musicista amante del pianoforte virtuale, Kawai ha infine nel proprio catalogo il controller MIDI VPC1: dotato della stessa raffinata meccanica RM3 Grand II che equipaggia i modelli più pregiati del marchio giapponese, una particolarità di questo modello è insita nel menu di editing, che integra una serie di curve di dinamica già impostate per una serie di celebri librerie di pianoforte virtuali.
L’ingresso dello Showroom Furcht a Milano In conclusione, vi suggerisco di visitare il sito di Furcht per scoprire gli altri marchi di pianoforte acustico attualmente distribuiti in Italia, ma anche per rimanere aggiornati sui vari eventi culturali e musicali che l’azienda organizza anche nel suo Showroom a Milano; il nuovo sito internet italiano di Kawai è il punto di riferimento per qualsiasi informazione sui pianoforti del marchio giapponese distribuiti nel territorio italiano.Riccardo Gerbi
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