La categoria dei pianoforti da palco Yamaha si evolve con la nascita dei CP88 e CP73, nuove incarnazioni di un concetto di strumento ampiamente esplorato.
Ma i giapponesi stavolta hanno voluto curare in particolar modo l’interfaccia utente, in nome di un approccio “hands-on” alla performance.
Il motore sonoro si divide in tre sezioni, avvalendosi di 10 campionamenti principali di piano acustico, tra cui gli ormai noti CFX e Bosendorfer oltre al verticale U1, ben 14 differenti piani elettromeccanici e 33 suoni accessori; ogni sezione possiede un proprio parco effetti, ed a fine catena è presente una ulteriore sezione con Delay, Riverbero ed Equalizzatore.
La meccanica della versione a 88 tasti vanta una tastiera in legno e avorio sintetico, con pesatura Graded (differenziata in base al registro), mentre nella 73 la pesatura è uniforme.
Un’importante innovazione per Yamaha è rappresentato dalla presenza su entrambi i modelli di una memoria interna aggiuntiva, che sarà utilizzabile per ospitare timbri aggiuntivi in futuro, come il 1967 Tine Piano o lo Yamaha C7.
Inoltre ogni sezione può caricare suoni AWM2. La polifonia è di 128 note e i timbri possono essere organizzati in Split e Layer, e salvati in 160 locazioni User (di cui 80 sono preset di fabbrica sovrascrivibili), salvabili e richiamabili tramite la sezione principale sulla sinistra del pannello sotto forma di Live Setups.
L’hardware di bordo consente anche funzionalità di interfaccia Audio-USB per la massima flessibilità.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Yamaha.
Aggiungi Commento