Ebbene sì, è già passato un anno. Sabato 13 aprile torna uno dei miei – e spero anche vostro – appuntamenti preferiti: il Record Store Day.
Non starò ancora una volta a spiegarvi nel dettaglio che cos’è il Record Store Day, perché trovate tutte le info nelle nostre vecchie news, mi limiterò a dirvi che se avete a cuore al sopravvivenza dei negozi di dischi indipendenti e volete portarvi a casa qualche album in edizione speciale, è decisamente l’appuntamento annuale da non perdere.
Spero che la frequentazione dei negozi della vostra città sia già o possa in futuro diventare un’abitudine, perché una volta trovato quello più adatto a noi, diventa luogo di svago, di cultura, di “benessere”, che va oltre il mero “acquisto”. Cose che non possono essere comprese in un “click” e che rischiamo di perdere per sempre se non sosteniamo le attività che, onestamente, promuovono la diffusione musicale.
Ma ho parlato anche troppo. È il momento di vedere alcune tra le uscite di quest’anno. Come al solito ce ne sono per tutti i gusti e il consiglio è di chiedere prima quali dischi saranno disponibili in negozio e di farsi una mappa di tutti gli store aderenti all’iniziativa nelle vicinanze, perché non arriverà tutto da tutti, ma solo ciò che i titolari sceglieranno di ordinare.
Iniziamo con un artista che non è mai mancato all’appello del RSD: David Bowie. Del compianto Duca Bianco ci saranno varie pubblicazioni, tra cui il picture disc di Pin Ups, album del 1973 che viene riproposto nell’edizione rimasterizzata del 2015.
Si tratta di un album molto particolare, poiché contiene esclusivamente cover. La scelta dei brani non fu casuale, Bowie voleva condensare in un solo album le canzoni che aveva a cuore e che lui stesso da ragazzo, tra il ’64 e il ’67, andava ad ascoltare live nel famoso club londinese Marquee.
Ecco quindi comparire, tra gli altri, brani come “See Emily Play” dei Pink Floyd, “Here Comes the Night” dei Them di Van Morrison, “Anyway, Anyhow, Anywhere” dei The Who e così via.
Passiamo a un anniversario molto importante, i 25 anni del disco Grace di Jeff Buckley. Per l’occasione, non verrà ristampato l’album, bensì arriverà sugli scaffali In Transition, una serie di registrazioni in studio inedite risalenti al 1993. Tra queste, ci sono versioni ancora abbozzate delle canzoni che sarebbero poi state raccolte nel suo unico album in vita, più interpretazioni di brani di Nina Simone (“If I Knew”) e Leonard Cohen (sì, è “Hallelujah”).
Per chi non si fosse fatto ancora i conti, il 2019 segna il 50° anniversario del Festival di Woodstock, il simbolo della musica degli anni ’60. Uno dei nomi più importanti di quel festival è quello di Janis Joplin e infatti troverete su disco la sua celebre esibizione, che mostrò tutto il suo splendore al pubblico proprio poche settimane prima dell’uscita del suo primo album solista, I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!
Appassionati di Twin Peaks? Bene, le musiche di Angelo Badalamenti allora saranno a portata di mano con Twin Peaks Season Two: Music and More, un doppio vinile edito da Rhino Records che contiene la colonna sonora della seconda stagione dell’onirica serie dei primi anni ’90.
David Lynch in persona ha supervisionato l’uscita, un must per i fan.
La splendida voce di Aretha Franklin è scomparsa lo scorso anno, ma rimane indelebile nelle sue magnifiche incisioni. In questo caso, il RSD ci offre The Atlantic Singles 1967, che come è intuibile dal titolo raccoglie i singoli pubblicati per l’etichetta Atlantic in quegli anni. Attenzione, in questo caso parliamo di un box composto da vinili 45 giri!
Una chicca per collezionisti sarà la release di Blood On The Tracks di Bob Dylan, perché verrà replicato il formato “test pressing” (cioé quei vinili usati per testare il risultato finale prima di metterlo in commercio). Questo perché prima che uscisse l’album nel 1975, vennero diffusi proprio dei test pressing, in numero ovviamente assai limitato. Beh certo, un collezionista vero vorrebbe avere un originale, ma ciò non toglie che questa sia la prima replica di quel disco test dopo ben 44 anni.
50 anni anche per il disco di una band purtroppo spesso sottovalutata e sconosciuta, i Groundhogs. Gruppo dal suono grezzo, diretto, che ha ispirato tante generazioni successive ma che non ha mai trovato il giusto spazio accanto a nomi più altisonanti.
In Thank Christ For The Bomb, questo power trio di non facile classificazione andrebbe ascoltato attentamente. In questo disco, poi, c’è lo zampino di Martin Birtch, negli stessi anni produttore di In Rock dei Deep Purple. E, difatti, riff e un chitarra dirompente di sicuro non mancano, anche se potremmo definirlo un proto-grunge molto molto alla lontana, mischiato con l’hard blues, più che un classic rock.
Come diceva la Loren in una vecchia pubblicità: accattatevillo!
Poteva mancare la pubblicazione della colonna sonora del film Bohemian Rhapsody sui Queen? Ovvio, no… Anche in questo caso, come per Bowie, si tratta di un picture disc, doppio vinile che quindi si presta anche ad essere un oggetto di arredamento molto carino per i fan.
Permettetemi una digressione: i picture disc in vinile, nella maggior parte dei casi, non sono un grande ascolto proprio per la grafica applicata. Solitamente, sono un po’ rumorosi sotto la testina e certo non il massimo della qualità audio possibile in vinile. Quindi, per i completisti e per i fan sono oggetti sicuramente interessanti, ma se volete ascoltare il disco al suo meglio (e vale anche per quello di Bowie detto sopra), cercate una copia in vinile nero, classico.
I Rolling Stones tornano al RSD con diverse ristampe, tra cui quella del loro album del ’66, Big Hits (High Tides and Green Grass), e di quello del 1969, quindi appena 50enne, Through The Past Darkly. Quest’ultimo verrà ristampato esattamente come l’originale, cioé con la copertina ottagonale. E per dare anche una punta di colore, il vinile sarà arancione.
Cari fan dei Rush, dalla corposa discografia della band è stato scelto di ristampare Hemispheres, terzo album (1978) della fase progressive del gruppo canadese. Un disco quindi complesso, a partire dalla suite di 6 brani in apertura. Sicuramente un must per chi apprezza la fase più impegnata dei Rush e si consiglia, ovviamente, di unire questo ai due precedenti 2112 e A Farewell to Kings.
In questo RSD 2019 il jazz non sembra essere proprio al centro dei riflettori, ma segnalo due uscite. La prima è carina e probabilmente potrebbe piacere anche come sottofondo casalingo sei avete dei pargoli: Louis Armstrong – Disney Songs The Satchmo Way. Il titolo dice già tutto, la tromba di Armstrong tra le partiture di famose canzoni Disney, come “When You Wish Upon a Star” e molte altre.
Ma non crediate che si parli meramente di “canzoni dei cartoni”, perché chi conosce i vecchi film Disney sa bene che quelle composizioni sono di livello piuttosto alto. D’altronde, Miles Davis stesso si cimentò con alcune di loro, quindi non sottovalutate questo disco!
L’altro disco jazz che vi segnalo è di Chet Baker, un’altra leggenda della tromba. Cold Trumpet risale al periodo italiano del trombettista, si tratta di musiche che vengono dal film surrealista omonimo (il titolo italiano Tromba Fredda è di sicuro meno affascinante…) del regista Enzo Nesso.
Se non conoscete ancora bene Chet Baker, certo non dovreste iniziare da qui. Ma se siete suoi fan, questo vinile da 10″ è un interessante album da completisti.
Passiamo infine alla musica italiana. Dovendo scegliere, non ho avuto alcun dubbio: 1979, il Concerto – Omaggio a Demetrio Stratos.
La storia di questo disco è assai triste. Demetrio Stratos, voce (e che voce!) degli Area, era da tempo malato. Si erano prospettate delle cure che avrebbero potuto combattere la sua rara malattia, ma erano molto costose. Per questo, un numero enorme di artisti si mobilitò per organizzare un grande concerto di raccolta fondi.
Purtroppo, Demetrio morì proprio il giorno prima del concerto, che diventò, così, un commovente tributo alla sua memoria.
C’è praticamente la stragrande maggioranza della scena prog e cantautoriale italiana dell’epoca in questo disco. Un doppio LP che dovreste avere, senza dubbio.
Questo è quanto. È tutto? Certo che no. Avrei potuto metterne anche altri ma forse è meglio che diate uno sguardo da soli alla lunga lista disponibile sul sito ufficiale italiano.
Inoltre, quest’anno sono in programma diverse iniziative in varie città italiane.
Quello che io spero è che molti di voi si recheranno in un negozio indipendente, parleranno un po’ con i titolari, si faranno consigliare, spenderanno del tempo a muovere le dita tra i dischi per cercare il proprio preferito e vivranno una giornata importante all’insegna della musica.
Nei commenti qui sotto fatemi sapere che dischi avete acquistato!
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