Stava quasi passando in silenzio una decisione destinata a far discutere da parte dei Guns N’ Roses, che si apprestano a rilasciare un cofanetto commemorativo dei 30 anni di Appetite for Destruction: infatti, il box includerà anche l’album Lies (nel CD2: B-Sides n’ EPs), anch’esso pubblicato nel 1988, ma epurato della canzone “One in a Million”. Perché? Diamo un occhio al testo della canzone…
Immigrants and faggots
They make no sense to me
They come to our country
And think they’ll do as they please
Like start some mini-Iran
Or spread some fucking disease
And they talk so many God damn ways
It’s all Greek to me
[…]
Police and niggers, that’s right
Get outta my way
Don’t need to buy none of your
Gold chains today
Now don’t need no bracelets
Clamped in front of my back
Just need my ticket ’till then
Won’t you cut me some slack
Anche all’epoca furono accusati per questo testo di aver oltrepassato il buongusto, ma ci si chiede come mai arrivare al punto di eliminare da un disco questa particolare traccia (non è certo il solo testo dei Guns ad essere borderline o ad avere storie travagliate alle spalle, anche dallo stesso album…).
Ma chiariamo subito le cose: nella stessa immagine di copertina del disco, Axl Rose metteva le mani avanti: “This song is very simple and extremely generic or generalized, my apologies to those who may take offense.“
In fondo, nel bene o nel male, tutto fa parte della loro storia e, se non si bada molto al testo, resta quel riff accattivante un po’ à la Rolling Stones, che oramai è un classico per i fan. Forse si è deciso di toglierla per volere di Slash, che durante un litigio con il frontman Axl Rose si dichiarò offeso dal testo in quanto per metà afroamericano?
Riscrivere la storia, cancellare il passato, è un bene? Voi che ne pensate?
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