Anche i R.E.M. si uniscono alla lista di celebrazioni importanti annunciando un’edizione di “Monster“, il loro nono album in studio pubblicato nel 1994.
La genesi del disco fu pesantemente influenzata dal contesto in cui nacque: si era infatti in piena febbre grunge, così la composizione e la produzione finirono per subire quelle che erano le più importanti tendenze del momento.
Il risultato fu quello che in molti definiscono l’album più rock di tutta la produzione della band, nel quale le chitarre di Peter Buck rivestono un ruolo di primissimo piano a suon di distorsioni, tremolo e feedback.
Un cambio di passo che non tutti i fan riuscirono ad apprezzare, abituati alle più morbide sonorità dei recenti e clamorosi successi “Out of Time” del 1991 (contenente il tormentone “Losing My Religion“) e “Automatic for the People” del 1992.
A ogni modo il disco riscosse un ottimo successo, sostenuto dal colossale “The Monster Tour” (che pure avrebbe portato diversi grattacapi alla band) e arricchito da perle nascoste come “Let Me In“, ispirata a una chiacchierata telefonica con Kurt Cobain che sarebbe scomparso alcuni mesi prima della pubblicazione di Monster:
Tornando ai giorni nostri, il cofanetto del venticinquesimo anniversario uscirà il primo di novembre e promette di incontrare un grande riscontro dei fan per la ricchezza dei contenuti.
Il pezzo più importante dovrebbe essere riconosciuto nel remix effettuato da Scott Litt, lo stesso produttore che lavorò con i R.E.M. a “Monster” e agli altri successi degli anni ’90 della band, il quale ha dichiarato come la nuova produzione sarà più orientata a dare risalto alla voce nel mix, in controtendenza rispetto al “muro chitarristico” dell’edizione originale.
Un piccolo assaggio è già stato reso pubblico nel nuovo mix del singolo di lancio “What’s the Frequency, Kenneth?“:
Non soltanto il remix della tracklist originaria in questa edizione celebratica composta da 6 dischi. Il cofanetto conterrà infatti la versione originale dell’album (anche in alta risoluzione e in 5.1 Surround Sound), 15 demo mai pubblicate, un intero live estratto dal Monster Tour, una copia del documentario “Road Movie” (che racconta tre concerti di quella stessa tournée) e i sei videoclip originali dei singoli rilasciati all’epoca.
Aggiungi Commento