Una rivoluzione dal punto di vista musicale e tecnologico che parte dall’Italia, passa per la Svezia e arriva fino alle mani di Matthew Bellamy.
La storia del Mind Music Lab, ora nominato ELK, è estremamente affascinante per una serie di motivazioni che possono colpire molte tipologie di utenti, non solo gli amanti della sei corde, ma anche gli amanti del mondo tecnologico, e nel caso di chi scrive, anche di chi sviluppa software.
Michele Benincaso è una di quelle menti in perenne fibrillazione, una di quelle figure che non solo fanno bene al panorama musicale, ma anche a quello tecnologico.
Abbiamo avuto il piacere di sentirlo in un’intervista su ElkOS, un progetto che aveva suscitato un interesse particolare non solo per i musicisti, ma anche per i producer e per i tastieristi: infatti, al Superbooth di Berlino abbiamo visto i primi hardware in collaborazione con Steinberg e Properllehead.
In questo frangente parliamo del suo primo progetto, esclusivamente chitarristico, che trattava, appunto, di una chitarra ma estremamente particolare per una serie di novità incredibili in ambito tecnologico: la Sensus.
Il video lascia ben poco all’immaginazione, non parliamo di una chitarra se non per forma e impostazione, ma per il resto siamo di fronte a uno strumento innovativo, se contiamo il numero di parti prese in esame (dal movimento verso l’alto per il pitch control o per il pitch bend lungo il manico).
Ma come si è evoluto un simile progetto, e soprattutto come è riuscito a finire nelle mani del frontman dei Muse direi che sia meglio farselo raccontare da Michele in questa intervista:
Per chi fosse curioso, e mastica bene l’inglese, consiglio la visione del TEDx avvenuto a Stoccolma dove Michele dice la sua sul futuro della musica suonata, in cui vengono presi molti spunti interessanti per comprendere quanto la tecnologia può essere una grande alleata dell’arte.
Ma soprattutto, chicca per veri nerd, vi consiglio di andarvi a vendere il Panel Talk avvenuto a questo Namm 2020 con Ericsson, PreSonus, Verizon e Alan Parsons, di certo questi non sono nomi di poco conto, che hanno contribuito allo sviluppo della jam session in real time utilizzando la rete 5G.
Altre info sul sito ufficiale di ELK.
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